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Rebecca Manganaro

Protesta delle guide e degli operatori turistici: «Le nuove regole del Colosseo rischiano di uccidere il settore»

Protesta di guide e operatori turistici contro le nuove normative del Parco Archeologico del Colosseo: richieste di revisione e maggiore tutela per il settore

Manifestazione delle guide turistiche contro le nuove regole del Colosseo (La Capitale)
Manifestazione delle guide turistiche contro le nuove regole del Colosseo (La Capitale)

Questa mattina, alle ore 10, piazza Santi Apostoli è stata il palcoscenico di una manifestazione animata dal Comitato Spontaneo di Guide e Operatori Turistici, che si è radunato davanti al ministero della Cultura per protestare contro le nuove regolamentazioni introdotte dal Parco Archeologico del Colosseo. La protesta, autorizzata dalla Questura, ha visto la partecipazione di numerosi operatori del settore, che hanno denunciato come le disposizioni siano «vessatorie e limitanti» per la loro libertà lavorativa, rischiando di compromettere non solo le loro attività, ma anche l’intero sistema turistico privato che ruota attorno al patrimonio archeologico di Roma.


Le richieste al ministro della Cultura

Il Comitato ha lanciato un appello urgente al ministro della Cultura affinché intervenga per imporre una revisione radicale delle norme in vigore al Parco Archeologico del Colosseo. In particolare, la richiesta riguarda l’emendamento delle disposizioni che limitano la libertà d’impresa e interferiscono con il lavoro delle guide turistiche, professionisti tutelati dalla legge nazionale 190/23. Secondo gli organizzatori, le attuali normative stanno danneggiando gravemente l'economia del settore, mettendo in difficoltà le piccole realtà imprenditoriali indipendenti.


L'accordo con le piattaforme internazionali

Un altro punto cruciale della protesta è legato al recente accordo tra il Parco Archeologico del Colosseo e una nota piattaforma internazionale per affitti brevi. Questo accordo prevede che la piattaforma gestisca in esclusiva alcuni prodotti di visita e attrazione, una scelta che secondo il Comitato rischia di creare un monopolio, escludendo le piccole agenzie turistiche locali. Gli operatori temono che questa mossa danneggi ulteriormente la concorrenza e limiti le opportunità per le realtà indipendenti.


Il ruolo delle società private e la concorrenza sleale

(La Capitale)
(La Capitale)

Una delle principali critiche del comitato riguarda l'ascesa delle società private o «in-house» che, grazie alla legge Ronchey, hanno ottenuto il controllo sulla gestione di alcuni servizi aggiuntivi nei beni culturali, come biglietteria, visite guidate e vendita di libri e gadget. Secondo gli operatori, questa concentrazione di potere crea una concorrenza sleale nei confronti di chi, come le piccole agenzie turistiche e le guide indipendenti, non fa parte di queste società e viene escluso dalle opportunità economiche offerte dal patrimonio culturale.


La riforma dei musei e la gestione autonoma

Il Comitato ha inoltre espresso preoccupazione per la riforma museale del 2014, che ha trasformato le Soprintendenze in Direzioni autonome con bilanci e consigli di amministrazione indipendenti. Secondo gli organizzatori, questa riforma ha dato poteri regolatori quasi illimitati, che vengono spesso usati a svantaggio degli operatori privati, favorendo le società collegate direttamente ai musei.


Le restrizioni introdotte dal Colosseo

(La Capitale)
(La Capitale)

Le nuove regole introdotte dal Parco Archeologico del Colosseo sono al centro della protesta. Dal mese di maggio, sono state implementate restrizioni che riguardano l'acquisto dei biglietti e altre normative che gli operatori ritengono vessatorie. Tra le modifiche più contestate, spicca la non modificabilità del biglietto nominativo e altre limitazioni che, secondo il Comitato, hanno causato una drastica riduzione delle visite guidate, con un calo del 60 per cento. Questo ha avuto gravi ripercussioni sull'occupazione nel settore e sulle entrate fiscali derivanti dal turismo.


La manifestazione e il futuro del turismo culturale

Stefano Donghi, uno dei portavoce del Comitato, ha dichiarato: «Con questa manifestazione del 4 dicembre, vogliamo far sentire la nostra voce e chiedere al ministro della Cultura di rivedere le norme che regolano l'accesso al Colosseo. Il nostro obiettivo è garantire che il settore turistico culturale possa operare in un ambiente di libertà d’impresa, dove la concorrenza sia leale e non penalizzi le piccole realtà e le guide turistiche, che ogni giorno contribuiscono alla valorizzazione del nostro patrimonio».


Le dichiarazioni dei manifestanti

(La Capitale)
(La Capitale)

Nel corso della protesta, i manifestanti hanno anche sottolineato come le nuove regole, pur giustificate dalla necessità di contrastare il fenomeno del «bagarinaggio» e la vendita di biglietti secondari, stiano penalizzando le agenzie di viaggio e le guide che operano correttamente. Il Comitato ha evidenziato che le restrizioni sono state applicate in modo indiscriminato, senza una vera differenziazione tra chi rispetta le regole e chi le infrange.


Le nuove norme hanno anche causato una crescente burocratizzazione, con la necessità di aggiornamenti continui e modifiche delle regole senza preavviso. Le guide e gli operatori turistici denunciano l'impossibilità di organizzare correttamente le loro attività, poiché le regole cambiano frequentemente, spesso anche retroattivamente.


Inoltre, il Comitato ha criticato l’inefficienza del sistema di gestione dei biglietti, che, secondo loro, ha portato a una carenza di disponibilità, costringendo molte agenzie turistiche a rimanere con pochi biglietti a disposizione per i loro clienti. Gli operatori suggeriscono che il Parco potrebbe aumentare gli orari di apertura, come già fatto dal Vaticano, per aumentare la disponibilità di biglietti e ridurre la sovraffollamento del Colosseo.



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