Prestiti a tassi del 350% e minacce alle vittime: arrestati gli usurai marito e moglie
La coppia individuava le proprie vittime tra conoscenti e amici in difficoltà economica
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Marito e moglie nella vita, soci nel crimine. È la coppia romana che è stata arrestata dalla polizia con l’accusa di usura ed estorsione. L’operazione ha smantellato un sistema di prestiti a tassi usurari che superavano il 350 per cento, con minacce e ritorsioni nei confronti delle vittime.
Le indagini sono partite il 25 giugno scorso, dopo una sparatoria avvenuta in un palazzo di via Val Melaina. Sul posto, gli investigatori avevano trovato cinque bossoli, di cui uno inesploso. Poco dopo, nella stessa zona, un’auto era stata incendiata: il veicolo apparteneva alla donna, poi arrestata. La coincidenza tra i due eventi ha spinto la polizia ad approfondire, portando alla luce un vasto giro di usura.
Il sistema di usura: salvatori che trasformavano la vita in un incubo
La coppia individuava le proprie vittime tra conoscenti e amici in difficoltà economica. Fingendosi disponibili ad aiutarli, concedevano prestiti che poi si trasformavano in una spirale senza fine. Gli interessi erano altissimi e, in caso di ritardi, le richieste di pagamento aumentavano, accompagnate da minacce di morte rivolte anche ai familiari dei debitori.
Le indagini hanno ricostruito episodi drammatici: una vittima, per un prestito di 6mila euro, aveva dovuto restituirne 30mila e, sotto minaccia, era stata costretta a garantire il pagamento di altri 15mila euro in dieci rate mensili. Un’altra persona, invece, era stata terrorizzata con la minaccia di perdere la propria casa se non fosse riuscita a saldare il debito.
Grazie all’analisi incrociata dei tabulati telefonici e alle testimonianze raccolte, gli investigatori sono riusciti a smantellare l’attività criminale della coppia. L’uomo si trova ora nel carcere di Crotone, mentre la moglie è agli arresti domiciliari.
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