Pratone Torre Spaccata, il Campidoglio incontra i comitati: «La risposta è ancora cemento»
Aggiornamento: 24 ott
Martedì 22 ottobre alcuni membri del comitato Pratone di Torre Spaccata si sono recati in Campidoglio, avanzando tre richieste
Dopo l’incendio del 22 agosto che ha ridotto in cenere 30 ettari del pratone di Torre Spaccata, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri si era recato sul luogo e in quell'occasione si era confrontato con i comitati e aveva chiesto loro la disponibilità per un confronto sulla situazione in cui versa l'area. Il Comitato Pratone Torre Spaccata è una delle realtà più attive nel quartiere e da anni ha intrapreso una battaglia per difendere la ricchezza archeologica e naturalistica del Pratone.
L'incontro in Campidoglio: le tre richieste dei cittadini
Martedì 22 ottobre alcuni membri del comitato si sono recati in Campidoglio, avanzando tre richieste, «che sono quelle sottoscritte da 11mila cittadini romani con la delibera di iniziativa popolare depositata in comune a febbraio del 2023 e che ribadiamo da anni». Ovvero zero cubature di cemento sul Pratone, zero compensazioni altrove e un pratone reso parco naturale accessibile a tutti e tutte nel rispetto delle specie che già lo abitano.
Pratone Torre Spaccata, Gualtieri: «Miglior compromesso possibile»
Tuttavia la risposta del sindaco ha deluso i cittadini. «La risposta non è stata quella di cui ci sarebbe bisogno in una città che è maglia nera per consumo di suolo e in un paese che ogni giorno subisce alluvioni e devastazioni anche a causa della cementificazione massiccia che i territori hanno subito negli anni», affermano dal comitato.
Gualtieri ha affermato che il massimo a cui i cittadini possono auspicare dalla sua giunta è che si cerchi il migliore compromesso possibile, partendo dal presupposto - inamovibile - che quanto previsto dal piano regolatore del 2003-2008 debba essere almeno in parte realizzato.
Il nuovo piano regolatore, approvato nel 2008, contiene il disegno urbanistico della città. Secondo il piano il Pratone di Torre Spaccata sarebbe stato destinatario di una previsione edificatoria di circa 600mila cubature. Una previsione tutt’oggi invariata. La richiesta dei comitati è proprio quella di modificare il piano regolatore con lo scopo di rendere il Pratone non più edificabile e su questo, afferma il comitato «non arretreremo di un centimetro».
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