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Polemiche sul concerto di Capodanno, Onorato: «Nessuna penale né litigi con il sindaco Gualtieri»

Camilla Palladino

A quasi un mese e mezzo dal concerto di Capodanno, l'assessore capitolino ai Grandi eventi Alessandro Onorato chiarisce alcuni aspetti delle polemiche che hanno riguardato la serata

Il concerto di Capodanno al Circo Massimo e, in alto a sinistra, l'assessore capitolino ai Grandi eventi Alessandro Onorato
Il concerto di Capodanno al Circo Massimo e, in alto a sinistra, l'assessore capitolino ai Grandi eventi Alessandro Onorato

«Non abbiamo pagato nessuna penale perché le stesse agenzie dopo le polemiche si sono ritirate». A quasi un mese e mezzo dal concerto di Capodanno, l'assessore capitolino ai Grandi eventi Alessandro Onorato chiarisce alcuni aspetti delle polemiche che hanno riguardato la serata, nel corso della commissione Controllo e trasparenza del Campidoglio presieduta da Federico Rocca (FdI). Ma cos'era successo?


Le polemiche sul concerto di Capodanno, in sintesi

In sintesi: a metà dicembre l'amministrazione aveva presentato il cast per la serata, composto da Tony Effe, Mahmood e Mara Sattei. Dopo poche ore era scoppiato il caos in merito ad alcuni testi di Tony Effe, al secolo Nicolò Rapisarda, giudicati sessisti. Le proteste da parte del Pd locale e nazionale avevano dunque portato all'esclusione dell'artista. Decisione che tuttavia aveva provocato la reazione degli altri due cantanti invitati al Circo Massimo, che avevano deciso di ritirarsi. Così, a pochi giorni dall'ultimo dell'anno, il Campidoglio si era ritrovato senza ospiti per l'evento, salvo poi annunciare la presenza del super ospite Gabry Ponte e riuscire a organizzare una serata che aveva registrato oltre 70mila presenze.


Onorato sul presunto litigio con Gualtieri: «Se parla il sindaco non devo parlare io»

Una volta scongiurato il rischio del flop, e festeggiato il successo ottenuto nonostante tutto, nella mattinata del 10 febbraio Onorato torna sull'argomento per mettere i puntini sulle «i» su quanto accaduto in quei giorni frenetici. A partire dal fatto che la rinuncia al cast iniziale non ha previsto spese, visto che non erano stati firmati contratti: «Avevamo fatto una memoria di giunta e avevamo dato mandato agli uffici di definire i diversi aspetti. E poi abbiamo fatto la conferenza stampa».


L'assessore capitolino ha anche smentito le voci su un presunto litigio con il sindaco Roberto Gualtieri: «Sono rimasto afono, come diceva l'opposizione perché se parla il sindaco non devo parlare io. Ho letto in giro che ci sarebbe stata tra me e lui una discussione, ma questo non è mai avvenuto se non come può capitare normalmente nell'amministrazione di una città complessa».


«Non disconosco la scelta, ma ho preferito fare un passo indietro»

Con il senno di poi, Onorato si è pentito di aver scelto Tony Effe? Dopo aver specificato di averlo cercato perché si tratta di uno dei cantanti più in voga al momento, ha spiegato: «Io non disconosco la scelta, però se una scelta non unisce si può fare un passo indietro. Ci si poteva pensare prima? Certo, sbaglia solo chi fa. Tutto volevamo tranne offendere una comunità enorme che ogni giorno lavora contro la violenza di genere. Abbiamo preferito fare una figuraccia, io per primo. Io sono andato in piazza con le mie figlie per Giulia Cecchettin. Preferisco prendermi qualche insulto. Però va bene così. Censura non c'è stata, avremmo potuto fermare il PalaEur perché siamo azionisti», ha aggiunto l'assessore ai Grandi eventi facendo riferimento al controconcerto organizzato dall'artista romano al PalaEur.


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