Pigneto in piazza, il quartiere si mobilita contro l’abbattimento del ponticello
I residenti protestano contro l’abbattimento del ponticello e la mancanza di un piano chiaro per la viabilità del quartiere

Stamattina le strade del Pigneto si sono riempite di voci e protesta. I residenti del quartiere sono tornati in piazza per dire basta ai disagi e alla mancata trasparenza che da cinque anni caratterizzano la gestione del progetto di demolizione dello storico ponticello ferroviario, destinato a essere abbattuto nei prossimi giorni.

Dopo l’azione simbolica del 17 marzo, quando il ponticello era stato illuminato di rosso per denunciare l’impatto della sua rimozione, oggi la mobilitazione ha assunto toni ancora più accesi. La viabilità sconvolta, il traffico impazzito e l’inquinamento alle stelle sono solo alcuni dei problemi che, secondo il Comitato di Quartiere Pigneto-Prenestino, stanno soffocando la zona senza che l’amministrazione offra risposte concrete.
Un cantiere che divide il quartiere
Con la demolizione imminente del ponticello, gli abitanti del Pigneto dovranno affrontare una rivoluzione negli spostamenti quotidiani. Per raggiungere scuole, mercato rionale, biblioteca e servizi essenziali, sarà necessario circumnavigare il vallo ferroviario passando per piazzale Prenestino o via Casilina. Un cambiamento che, per alcune categorie di cittadini come anziani, persone con disabilità, genitori con passeggini e ciclisti, rischia di trasformarsi in un ostacolo insormontabile.
Secondo il cronoprogramma ufficiale, il nuovo cavalcavia, che sorgerà circa cinquanta metri più in là, vicino a via Casilina, dovrebbe essere pronto entro il 14 aprile. Ma il Comitato solleva interrogativi cruciali: perché il nuovo collegamento non viene realizzato prima di abbattere il ponticello, visto che le due strutture sono in posizioni diverse? Il futuro cavalcavia sarà realmente accessibile a tutti, comprese persone con disabilità e biciclette? E ancora, i tempi di realizzazione sono stati ridotti al minimo? Sono previsti interventi per mitigare i disagi della cittadinanza?
Un muro di silenzio
La protesta di oggi non riguarda solo i disagi logistici, ma soprattutto l’assenza di un dialogo tra istituzioni e cittadini. La gestione amministrativa della vicenda, secondo i manifestanti, è stata opaca e priva di un reale confronto con chi vive il quartiere. È necessario un cambio di approccio, dicono i residenti, chiedendo maggiore trasparenza e partecipazione nelle decisioni che incidono sulla loro vita quotidiana. Per questo motivo, il Comitato pretende che venga reso pubblico il progetto esecutivo con il cronoprogramma completo dei lavori e i piani sulla viabilità, così da permettere agli abitanti di conoscere realmente cosa sta accadendo.
Inoltre, chiedono l’apertura immediata di un tavolo di confronto con il territorio, in modo da condividere le scelte urbanistiche che vanno dall’abbattimento del ponticello alla futura sistemazione del vallo ferroviario. A questo si aggiunge la necessità di misure concrete per compensare i danni alla salute e i disagi causati dal cantiere, a partire dall’installazione di una centralina per monitorare l’inquinamento, che ormai ha raggiunto livelli preoccupanti.
La mobilitazione continua
Il presidio di stamattina è solo l’inizio. Il Comitato invita tutti gli abitanti del quartiere a rimanere informati e a partecipare alle prossime iniziative di protesta, convinto che solo una pressione costante possa portare a risultati concreti.
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