«Per Ilaria, per Sara»: la rabbia degli studenti romani dopo gli ultimi femminicidi
- Redazione La Capitale
- 3 apr
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 5 giorni fa
Dopo gli omicidi di Ilaria Sula e Sara Campanella, collettivi e studenti romani organizzano presidi e manifestazioni: «Basta simboli vuoti, vogliamo soluzioni reali

Non c'è più stupore, solo rabbia. La morte di Ilaria Sula e Sara Campanella, decima e undicesima vittima di femminicidio in Italia dall’inizio del 2025, ha riacceso l’indignazione degli studenti romani, che hanno lanciato una serie di iniziative per chiedere risposte concrete contro la violenza di genere.
Lo striscione di Cambiare Rotta e Donne De Borgata
Nel pomeriggio di ieri, sulla scalinata della facoltà di Scienze Politiche della Sapienza, è apparso uno striscione: «Vittime mai più! Per Ilaria e Sara continua la lotta contro la violenza sistemica». L’azione, promossa dai collettivi Cambiare Rotta e Donne De Borgata, è stata rilanciata sui social con un messaggio chiaro: «L’unica risposta delle istituzioni, del governo Meloni e dell’università è la mera commemorazione, politiche di facciata o leggi “manettare’”che non incidono sulle reali condizioni che alimentano questa violenza».
Il professore che ha annullato la lezione
Alla Sapienza, dove studiava Ilaria, il professor Fulvio De Santis ha interrotto la lezione in segno di lutto e riflessione. «In queste situazioni è meglio fare un passo indietro e pensare», ha detto agli studenti, visibilmente commosso. Un gesto che ha colpito profondamente la comunità universitaria.
La «passeggiata rumorosa»
Ieri sera, alle 21, gli studenti sono scesi in strada per una passeggiata rumorosa da piazza dell'Immacolata a San Lorenzo. A organizzare l’iniziativa è l’associazione Aracne, con l’adesione di numerosi collettivi, tra cui De Lollis Underground, Non Una Di Meno e Lucha y Siesta.
ThePeriod lancia lo «Sciopero per femminicidio»
Nel frattempo, il media femminista indipendente thePeriod ha lanciato lo «Sciopero per femminicidio», invitando a fermarsi per ricordare le vittime e chiedere azioni concrete. «Perché vogliamo vivere senza rischiare di essere uccise da un uomo», si legge nel post Instagram.
Il presidio di Sinistra Universitaria Sapienza
Oggi, giovedì 3 aprile, Sinistra Universitaria Sapienza organizzerà un presidio davanti all’ateneo. «Ci vogliamo vive, libere e sicure. Né fiori né panchine, ma soluzioni reali», scrivono sui social. Un chiaro messaggio contro la retorica delle commemorazioni vuote: «Oggi attraverseremo insieme gli spazi della Sapienza, perché è stata uccisa un’altra sorella».
Il sit-in in piazzale Aldo Moro
Sempre oggi, alle 14, studenti e collettivi universitari – tra cui Udu e Minerva – si riuniranno in piazzale Aldo Moro per chiedere azioni concrete contro la violenza di genere. «Basta simboli vuoti, vogliamo centri antiviolenza, educazione sessuale e affettiva, vogliamo un’università sicura», scrivono in una nota.
I dati del Viminale: una donna uccisa ogni tre giorni
Alla vigilia dell’8 marzo, il ministero dell’Interno aveva registrato sei femminicidi nei primi due mesi del 2025, con un calo del 25 percento rispetto all’anno precedente. Ma dall’8 marzo al 2 aprile, la violenza è tornata ad esplodere: in poco più di tre settimane, cinque donne sono state uccise da mariti, compagni o ex. La rabbia degli studenti non è solo per Ilaria e Sara, ma per tutte loro. E per tutte quelle che potrebbero essere le prossime.