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Edoardo Iacolucci

Papa Francesco apre una Porta Santa a Rebibbia, è la prima volta in un carcere: «Non perdere mai la speranza»

Papa Francesco è venuto in visita stamattina nel penitenziario romano. Tra regali, musica dei carcerati e la banda della polizia penitenziaria. Tra le centinaia di persone in chiesa, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri

Papa Francesco, a Rebibbia (Vatican Media)

Papa Francesco ha aperto una Porta Santa del Giubileo 2025 nel carcere di Rebibbia, una scelta simbolica per portare un messaggio di speranza ai detenuti.


Durante l’omelia, ha sottolineato l’importanza di aprire i cuori alla speranza e alla fratellanza, ribadendo la sua vicinanza ai carcerati e chiedendo preghiere reciproche.



L'evento si sta svolgendo alla presenza di 300 persone, tra cui 100 detenuti. Presente oltre al ministro della Giustizia Carlo Nordio, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.



I regali a Rebibbia

I carcerati hanno offerto al Papa doni simbolici, come una riproduzione della Porta Santa in legno di barconi migranti, biscotti, olio, e ceramiche. L’amministrazione penitenziaria ha regalato un dipinto raffigurante Cristo, e nei pressi della chiesa è stata inaugurata un’opera contemporanea di Marinella Senatore.


Cos'ha detto Papa Francesco a Rebibbia

«Ho voluto che la seconda Porta Santa fosse qui, in un carcere - ha spiegato Papa Francesco prima dell'apertura -. Ho voluto che tutti noi avessimo la possibilità di spalancare le porte del cuore per capire che la speranza non delude, non delude mai. Non perdere la speranza: è questo il messaggio che voglio darvi, dare a tutti noi»


Vi auguro un grande Giubileo - ha detto Papa Francesco -, vi auguro molta pace, molta pace. E tutti i giorni prego per voi. Davvero: non è un modo di dire - continua poi il Papa -. Penso a voi e prego per voi. E voi pregate per me».


L’iniziativa si inserisce in un progetto voluto dalla Santa Sede per sensibilizzare sul tema delle carceri, promuovendole come luoghi di riabilitazione e non solo di punizione.

Papa Francesco ha paragonato il gesto a quello di Papa Giovanni XXIII, che nel 1958 visitò il carcere di Regina Coeli per portare conforto e misericordia ai detenuti.


Il Giubileo del 2025 è il Giubileo della speranza: «Adesso non dimentichiamo due cose da fare con le mani: aggrapparsi alla corda ancora di speranza, mai lasciarla - ha sottolineato il pontefice -. La seconda: cuori aperti. Il Signore ci aiuti in tutto questo».


Il Papa all'Angelus

Papa Francesco all'Angelus ha poi commentato il gesto di stamattina: «Stamattina ho aperto la prima Porta Santa, dopo quella di San Pietro, nel carcere romano di Rebibbia. È stata, per così dire, la cattedrale del dolore e della speranza».


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