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Palazzi evacuati e attività chiuse da due mesi a Boccea, l'ordinanza del sindaco: residenti e commercianti tornano alla normalità

  • Immagine del redattore: Camilla Palladino
    Camilla Palladino
  • 10 feb
  • Tempo di lettura: 2 min

L'unico edificio che resterà interdetto è quello a rischio crollo al civico 10 di largo Gregorio XIII, causa scatenante di tutti i disagi, «sino all'ultimazione dei lavori di consolidamento dello stesso o della demolizione e ricostruzione»

(Immagine di archivio de La Capitale)
(Immagine di archivio de La Capitale)

Le attività commerciali chiuse possono riaprire, le famiglie evacuate rientrare nelle loro case e le strade essere di nuovo percorse dai veicoli. Dopo un'odissea durata due mesi, residenti e commercianti di via Ennio Bonifazi e largo Gregorio XIII (zona Boccea) tornano alla normalità. A metterlo nero su bianco è l'ordinanza firmata dal sindaco Roberto Gualtieri domenica 9 febbraio. L'unico edificio che resterà interdetto è quello a rischio crollo al civico 10 di largo Gregorio XIII, causa scatenante di tutti i disagi, «sino all'ultimazione dei lavori di consolidamento dello stesso o della demolizione e ricostruzione», è scritto nel provvedimento.


Tornano agibili strade, palazzi e attività di Boccea

Nello specifico, tornano agibili gli edifici in via Ennio Bonifazi 6 e quello con doppio ingresso in via Ennio Bonifazi 4 e via Gregorio XIII 7. E possono riprendere le attività gli esercizi commerciali in largo Gregorio XIII 7, 8, 9, 11, 12 e 13, in via Gregorio XIII 2 e in via Ennio Bonifazi 1, 3, 3A, 5, 5A, 6A, 8 e 8A. Cessano anche le limitazioni di traffico imposte finora nelle tre strade, che avevano mandato in tilt il traffico del quartiere, fatta eccezione per «un sufficiente spazio di comporto nella parte fronteggiante l'immobile per il quale permane l'interdizione».


Stampete: «Risultato di un impegno collettivo e costante»

«L'ordinanza del sindaco ha consentito il rientro in sicurezza nelle abitazioni e la riapertura delle attività, restituendo serenità e stabilità alla comunità locale», ha fatto sapere Antonio Stampete (Pd), presidente della commissione capitolina Lavori pubblici, in cui il tema era stato affrontato in diverse sedute: il 19 dicembre 2024, il 13 gennaio 2025 e il 7 febbraio 2025. «Questo risultato rappresenta il frutto di un impegno collettivo e costante, che ha permesso di affrontare una situazione complessa con rapidità ed efficacia», ha sottolineato il consigliere, elogiando il lavoro in sinergia dei Lavori pubblici e Protezione civile, del gabinetto del sindaco, dei vigili urbani e degli amministratori dei condomini interessati.


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