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Oggi i 60 anni del Piper, il locale che rivoluzionò la vita notturna di Roma

Redazione La Capitale

Il Piper è stato la prima casa romana di artisti internazionali del calibro di Pink Floyd, Genesis e Jimi Hendrix, lasciando un segno indelebile nella storia della musica dal vivo in Italia

piper club

Tutto pronto per la festa dei 60 anni del Piper Club, il leggendario locale che ha segnato un’epoca e rivoluzionato il modo di vivere la musica e la notte nella capitale. La festa privata, a cui si accede solo tramite inviti, inizierà stasera alle 21 con il live set di Anima di Roma, seguito dalla presentazione del libro «Piper Club» di Corrado Rizza. Sul palco si alterneranno il maestro Alberto Laurenti e un esclusivo dj set in collaborazione con Dimensione Suono Roma.


La storia del Piper

Fondato il 17 febbraio 1965 da Giancarlo Bornigia, Alberigo Crocetta e Piergaetano Tornielli, il Piper è diventato fin da subito un punto di riferimento per i giovani e un trampolino di lancio per artisti destinati a lasciare il segno nella storia della musica.


Il Piper è stato anche la prima casa romana di artisti internazionali del calibro di Pink Floyd, Genesis e Jimi Hendrix, lasciando un segno indelebile nella storia della musica dal vivo in Italia. Diede spazio anche ad artiste del calibro di Patty Pravo per questo soprannominata la «ragazza del Piper», che fu scoperta proprio da Alberico Crocetta, direttore artistico e socio dell'epoca del Piper.


Nato come locale per la live music, negli anni ’70, il Piper si trasformò in discoteca, adattandosi ai cambiamenti culturali e musicali dell’epoca. La ribellione giovanile trovò nel locale un punto di sfogo e di aggregazione, tanto da destare preoccupazione nelle istituzioni: «Negli anni ‘60 il questore arrivò a chiuderlo perché i ragazzi non studiavano più. Il locale era aperto ogni pomeriggio e fuori c’era sempre una fila lunghissima» racconta Davide Bornigia, figlio di Giancarlo. Il Piper non era solo un luogo di svago, ma un simbolo di libertà e innovazione.


Un’eredità che continua: la rinascita del Piper

Dopo la scomparsa di Giancarlo Bornigia, i suoi figli hanno preso in mano le redini del club, lavorando per riportarlo agli antichi fasti. «Ho iniziato a lavorare qui a 16 anni - spiega Davide Bornigia - e, con l’aiuto dei miei fratelli e dei soci Giorgio Tamarro e Helmout Hector Buchner Baucevich, ci siamo rimboccati le maniche per rilanciare il club». L’eredità del Piper non si è limitata solo alla musica: ha influenzato anche il cinema, diventando scenario di film come "Totò Ye Ye", che racconta l’energia e l’atmosfera del locale.


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