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Nuovo codice della strada, tolleranza zero sull’alcol alla guida: le risposte dei ristoratori

Rebecca Manganaro

Aggiornamento: 22 gen

Il nuovo codice della strada inasprisce le regole sull’alcol alla guida. Le nuove norme creano dibattito tra automobilisti e ristoratori, mentre alcune attività cercano soluzioni creative per affrontare i cambiamenti

Locale Zerosettantacinque, via dei Cerchi
Locale Zerosettantacinque, via dei Cerchi

Il nuovo codice della strada, fortemente voluto dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini, introduce regole più severe con l’obiettivo di aumentare la sicurezza stradale. Al centro della riforma c’è l’inasprimento delle norme sull’alcol alla guida, una misura che sta facendo discutere automobilisti e operatori del settore della ristorazione.


Alcol alla guida: cosa cambia

Il tasso alcolemico consentito rimane lo stesso: non deve superare 0,5 grammi per litro. Più aspre però le pene e maggiori i controlli. Anche una minima violazione può portare a sanzioni pesanti, con multe che possono superare i 2mila euro e la sospensione della patente. Per i recidivi e i neopatentati, il tasso tollerato è pari a zero e scatta l’obbligo di installare il dispositivo alcolock, che impedisce l’avvio del veicolo se viene rilevato alcol nel respiro del conducente.


Di fronte a queste norme stringenti, molti automobilisti scelgono di rinunciare completamente all’alcol per evitare rischi. Questo ha però un impatto significativo anche sui consumi nei locali.


Il calo dei consumi nei locali

A parlare della situazione è Michele Greco, il proprietario del locale Zerosettantacinque, di via dei Cerchi, a due passi dal Circo Massimo: «I consumi stanno calando in maniera vistosa. La gente ha paura e interpreta la normativa come un “non bisogna più bere nulla”. Chi deve guidare non dice: “bevo di meno”, ma preferisce non toccare alcol del tutto. Questo comportamento si riflette anche sugli ordini a tavola, dove si tende a consumare meno di quanto si faceva prima».

Secondo Greco, la situazione è aggravata dal fatto che spesso chi esce la sera arriva con la propria auto. «Il calo si sente ed è arrivato in un momento in cui, economicamente, sarebbe stato meglio evitarlo», conclude.


«Il calo dei consumi non è drastico, ma la prudenza cresce»

Un punto di vista diverso arriva da Riccardo Davoli, proprietario della storica enoteca Il Piccolo, situata in via del Governo Vecchio. Secondo Davoli, il calo nei consumi è stato meno drastico nella sua attività: «Dopo le feste, un leggero calo è fisiologico, avviene ogni anno».


Il proprietario de Il Piccolo aggiunge che, pur non avendo riscontrato un calo drastico, il mercato complessivo del vino sta subendo una frenata, con alcune attività che chiudono e nuove aperture sempre più difficili da sostenere economicamente. «Forse è ancora presto per valutare l’impatto del nuovo codice della strada, ma in generale si avverte un clima di maggiore prudenza, anche da parte di chi non eccede mai nel consumo di alcol». Tuttavia, sottolinea che queste dinamiche possono essere influenzate anche dalla stagione e dalla posizione del locale: «I posti di quartiere, più lontani dal centro, sembrano soffrire di più rispetto a realtà più centrali come la mia».


Le soluzioni creative dei ristoratori

Alcuni locali non si sono arresi al calo dei consumi e stanno mettendo in atto nuove strategie per attirare clienti senza compromettere la sicurezza stradale. Tra questi c’è Cento Bistrot, in via Tomacelli, che ha introdotto soluzioni alternative per il rientro a casa dei propri ospiti.

Il locale offre un servizio di car sharing con autista per accompagnare i clienti al termine della serata, eliminando la necessità di mettersi alla guida dopo aver consumato alcolici. Inoltre, ha pensato a un’iniziativa dedicata ai gruppi: quando quattro persone cenano insieme, chi sceglie di non bere per fare da autista riceve la cena gratuitamente. Questo approccio vuole incoraggiare comportamenti responsabili e, allo stesso tempo, consentire ai clienti di godersi la serata senza preoccupazioni.

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