top of page
La Capitale _980x80.png

Nuovo Codice della strada, la protesta al Senato:«Limita l'autovelox e le città 30, è una riforma pericolosa»

Titty Santoriello Indiano

Aggiornamento: 21 nov 2024

Mentre il Senato approva il nuovo Codice della strada, a piazza Vidoni gli attivisti protestano contro la riforma che limita la mobilità attiva e depotenzia il ruolo dei sindaci per la realizzazione di città 30, zone a traffico limitato e corsie ciclabili.

Codice della strada  roma protesta
La protesta delle associazioni contro il nuovo Codice della strada

Mentre il Senato approva il nuovo Codice della strada, a pochi passi, a piazza Vidoni, gli attivisti protestano contro la riforma che limita la mobilità attiva e depotenzia il ruolo dei sindaci per la realizzazione di città 30, zone a traffico limitato e corsie ciclabili. Una riforma con un impianto repressivo che inasprisce le pene per chi guida dopo aver assunto alcol o droga ma che, nel contempo, è considerata inefficace sul versante della prevenzione. Una riforma che non si occupa delle principali cause degli scontri stradali, come la disattenzione e l'eccesso di velocità anche se nelle strade si continua a morire: solo a Roma nel 2023 hanno perso la vita 154 persone e gli incidenti provocano ogni giorno decine di ferimenti.


Meno poteri alle amministrazioni locali

«La situazione si aggraverà con il nuovo codice», dice la presidente del Movimento diritti dei pedoni Francesca Chiodi:«Avremo città meno sicure dove sarà complessa la convivenza tra le varie utenze più o meno vulnerabili della strada». Una riforma «pericolosa», aggiunge Chiodi perché «toglie potere alle amministrazioni locali che sono quelle che conoscono il territorio e sanno quali strumenti bisogna utilizzare per proteggere la propria comunità».


«Il nuovo codice si accanisce contro chi va in bici o in monopattino»

Parla di « un codice della strada strabico» il vicepresidente della commissione Trasporti alla Camera Andrea Casu (Pd) perchè «si concentra su alcuni aspetti dimenticandone altri». La riforma dovrebbe garantire «più controllo della velocità e più poteri ai sindaci, al contrario si accanisce contro chi va in bicicletta o si muove in monopattino ignorando le nuove tecnologie che servono a salvare vite e a garantire condizioni di maggiore sicurezza». Ora, dopo l'approvazione, «si apre il percorso di attuazione della legge delega dove ci batteremo punto per punto per mettere al centro la vita delle persone». Un obiettivo condiviso dal presidente di Legambiente Stefano Ciafani:«Siamo profondamente indignati: questo è un codice della strada che limiterà l'uso dell'autovelox, che va nella direzione opposta a quella della sicurezza e che rischia di aumentare il drammatico numero di morti sulle strade. Una strage silenziosa che adrebbe arginata con attività di prevenzione».  


Sarà più difficile chiudere al traffico le strade scolastiche

Una riforma che per Tommaso Grandi di Salvaciclisti «non prende in considerazione le innovazioni che si stanno diffondendo nel resto d'Europa dove sono la norma le ciclabili leggere e le zone 30». Se si realizzassero queste ultime «non ci sarebbe neanche più bisogno delle ciclabili perché, con la riduzione della velocità veicolare, tutti viaggerebbero in una condizione di maggiore sicurezza». La limitazione dei poteri dei sindaci è un problema grave per Anna Becchi attivista di Clean Cities Campaign: «Questa riforma impedirà di avere libertà di azione, ad esempio, per chiudere al traffico le strade davanti alle scuole e per poteggere bambini e ragazzi dagli incidenti stradali e dalla velocità che costituisce una delle prime cause di morte per i minori in Italia e in Europa».






Comments


bottom of page