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«Non vogliamo più contare le vittime»: sit-in sulla Laurentina con autovelox per monitorare la velocità delle auto

Rebecca Manganaro

Dopo la morte di Daniela sulle strisce pedonali, associazioni e cittadini scendono in strada per chiedere misure più severe contro la violenza stradale. Con autovelox denunciano l'elevata velocità sulla Laurentina, chiedendo strade più sicure per pedoni e ciclisti

Rilevatore radar
Rilevatore radar

Un'altra giovane vita spezzata sulle strade della Capitale. Ieri, in via Laurentina 865, Daniela, 19 anni, è stata investita e uccisa mentre attraversava sulle strisce pedonali.

Oggi, associazioni e cittadini si sono riuniti nel punto dell’impatto per un flash mob, chiedendo strade più sicure e provvedimenti concreti contro la violenza stradale. Durante il presidio, con l'ausilio di rilevatori radar, hanno documentato la velocità dei veicoli in transito, denunciando l’elevato rischio per pedoni e ciclisti.


Omaggio a Daniela

L'iniziativa è stata promossa dalle associazioni Salvaiciclisti Roma, Ciclomobilisti, Fiab Ruota Libera, Rebike Altermobility, Cittadini per L’aria Onlus, Movimento Diritti dei Pedoni APS, Tutti Giù per Strada - StreetsForKids, Clean Cities Italia, Bike To School Roma, Legambiente Lazio, Mobilità Sostenibile VIII, FIAB Roma BiciLiberaTutti e Associazione Angeli Sconosciuti.


Strade pericolose e impunità: la rabbia della città

Le associazioni segnalano come il tratto tra la rotatoria e l’ingresso del centro commerciale sia noto per la velocità eccessiva dei veicoli. Anziché incentivare la prudenza, i semafori spesso inducono gli automobilisti ad accelerare per evitare il rosso.

Tommaso Grandi, Salvaciclisti
Tommaso Grandi, Salvaciclisti

Tommaso Grandi, dell’associazione Salvaiciclisti Roma, ha denunciato a La Capitale la pericolosità della strada: «La strada davanti al centro commerciale ha due corsie e viene usata per evitare il semaforo, con velocità che possono arrivare anche a 90 km/h. Sulla via Laurentina, invece, si raggiungono mediamente i 70 km/h, e questi dati sono stati rilevati proprio mentre c’era il presidio. Il paradosso è che proprio davanti al centro commerciale si corre più che sulla Laurentina, nonostante la presenza di semafori».

Grandi ha poi aggiunto un dettaglio sulle dinamiche dell’incidente di ieri: «Dai racconti delle persone presenti, sembra che l’auto andasse tra gli 80 e i 90 km/h. Daniela è stata travolta sulle strisce ed è morta sul colpo, rimanendo incastrata sotto il veicolo. È stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco per estrarla».


I dati forniti dalle associazioni parlano chiaro: dall’inizio dell’anno, a Roma e provincia, sono state uccise 18 persone, di cui sette pedoni. Nel 2024, il bilancio delle vittime è stato di 145 morti, 42 dei quali pedoni. Ogni anno si registrano circa 13mila incidenti stradali con morti e feriti.


Le richieste alla politica: una città più sicura per tutti

Le associazioni chiedono al Comune e alle istituzioni azioni concrete e urgenti per fermare questa strage. Le proposte includono infrastrutture più sicure, controlli rigorosi e campagne di sensibilizzazione per ridurre i rischi sulle strade.

Omaggio a Daniela

Secondo le associazioni, Roma deve diventare una «Città 30», dove la sicurezza di pedoni e ciclisti sia una priorità. L’eccesso di velocità e la distrazione al volante restano troppo spesso impuniti. Inoltre, i manifestanti hanno denunciato la manipolazione dei dati da parte del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, accusato di diffondere informazioni parziali e fuorvianti sul nuovo Codice della Strada, ribattezzato dalle associazioni come «Codice della Strage».


Un grido di protesta, «bastamortinstrada»

La morte di Daniela si trasforma in un appello accorato per un cambiamento. «Non vogliamo più contare le vittime, è ora di agire», hanno dichiarato i manifestanti e le associazioni. «Roma deve diventare una città più sicura per tutti, ne va della vita dei suoi cittadini».

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