top of page
Progetto senza titolo-31.png

Niki Berlinguer, la signora degli arazzi: l’omaggio tessile all’arte del Novecento

Edoardo Iacolucci

La rassegna, allestita fino al 6 aprile 2025 alla Casina delle Civette, si completa ora con la presentazione ufficiale del catalogo, venerdì 21 marzo alle 18 presso il Casino Nobile

arazzo guttuso
Arazzo, Berlinguer - Guttuo

Un filo invisibile unisce l’arte contemporanea alla tradizione millenaria della tessitura: è quello intessuto da Niki Berlinguer, pioniera dell’arazzo italiano del Dopoguerra, protagonista della mostra «La Signora degli Arazzi» ai Musei di Villa Torlonia, Roma. Un percorso espositivo affascinante che restituisce luce e spazio alla figura di una donna-artista capace di trasformare ago e filo in strumenti di poesia visiva.


La rassegna, allestita fino al 6 aprile 2025 alla Casina delle Civette, si completa ora con la presentazione ufficiale del catalogo, prevista per venerdì 21 marzo alle 18 presso il Casino Nobile. Il volume, edito da Il Cigno Arte, raccoglie le tappe salienti di una produzione tessile che ha saputo dialogare con alcuni tra i più grandi nomi della pittura del Novecento italiano ed europeo.


Arazzi e non solo: un’arte femminile, autonoma, profonda

Niki Berlinguer – al secolo Corinna Adelaide Augusta Fidelia – è stata molto più di una tessitrice: è stata interprete originale del linguaggio pittorico moderno, traducendolo in trame e orditi, in punti minuti e cromie vibranti. I suoi arazzi sono omaggi e, allo stesso tempo, riletture: da Renato Guttuso a Emilio Vedova, da Paul Klee a Carlo Levi, ogni opera è un esercizio di libertà, un’interpretazione personale che si distacca dalla mera riproduzione per farsi opera nuova, autonoma.


Un catalogo che racconta un mondo sommerso

Durante la presentazione interverranno figure di spicco del panorama culturale: Bianca Berlinguer, la direttrice Federica Pirani, lo storico dell’arte Claudio Crescentini – anche curatore della mostra – e l’editore Lorenzo Zichichi. Il catalogo restituisce al pubblico opere spesso dimenticate, custodite per anni in collezioni private o depositi museali, arricchite da contributi scientifici che indagano l’ampiezza dell’eredità tessile di Berlinguer.

Tra le opere esposte spiccano anche due arazzi ideati interamente dall’artista: «Uccello di fuoco» e «Primavera» simboli di una creatività autonoma, capace di liberarsi dall’influenza dei modelli per affermare una voce interamente propria.


Arte applicata o arte pura?

La produzione di Niki riaccende il dibattito sulla distinzione tra arte applicata e arte fine. In realtà, i suoi arazzi sono vere e proprie opere d’arte, con una forza espressiva pari, se non superiore, a quella della pittura da cui spesso traggono ispirazione. Come afferma il curatore Crescentini, Niki riesce a “scoprire aspetti decorativi negli artisti realisti e tratti concreti in quelli astratti”, ridefinendo gli stessi codici estetici della pittura moderna.


Un’eredità da riscoprire

Nel racconto di Bianca Berlinguer, emerge anche l’aspetto umano e affettuoso di “Ninna”, la nonna tessitrice, figura moderna, libera, appassionata. La sua vita, dedicata alla tessitura fino agli ultimi anni, diventa oggi testimonianza preziosa di un patrimonio culturale sommerso, tutto da rivalutare.

Chi visita la mostra ha l’occasione rara di immergersi in un mondo dove l’arte prende corpo nei fili intrecciati, dove la pittura si fa tessuto, e dove la mano femminile si afferma come voce autonoma nella storia dell’arte del Novecento.

Comentarios


Los comentarios se han desactivado.
bottom of page