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Centro Storico, 25 edicole a rischio. Municipio cerca soluzioni, ma i sindacati denunciano la mancanza di dialogo

Rebecca Manganaro

Il piano di riorganizzazione del I municipio riguarda 123 edicole, ma 25 rischiano la chiusura o il trasferimento per incompatibilità con le normative urbanistiche

Il piano di riorganizzazione delle edicole nel Centro Storico di Roma ha suscitato forti reazioni da parte dei sindacati di categoria. A pochi giorni dalla pubblicazione dei dettagli relativi al futuro delle 123 edicole del I municipio, il dibattito si è intensificato. In particolare, 25 punti vendita situati nel cuore della Capitale potrebbero essere esclusi dal bando della direttiva Bolkestein poiché non risultano conformi alle normative urbanistiche previste dal Piano del Commercio 2025. Senza soluzioni alternative, queste edicole rischiano la chiusura o il trasferimento.      L’assessore al commercio del I municipio, Jacopo Scatà, ha confermato a La Capitale che il piano di riordino è in fase di sviluppo e che le 25 edicole in questione non saranno incluse nel bando Bolkestein, ma ha anche sottolineato che la situazione non è definitiva e che si stanno valutando soluzioni alternative insieme alle associazioni di categoria. «Stiamo parlando con i sindacati da oltre un anno per cercare di ottimizzare il più numero di edicole possibili - ha dichiarato Scatà - adesso attendiamo delle proposte dai sindacati riguardo queste 25 edicole».  Le dichiarazioni dell’assessore, però, non hanno soddisfatto i sindacati, che criticano il municipio per la mancanza di un confronto adeguato con le categorie interessate.      I sindacati: «Non c'è stato un vero confronto con il municipio»  Daniela Pace, segretaria provinciale del comitato UILTuCS giornalai, ha espresso preoccupazione per la gestione del piano, spiegando a La Capitale che le informazioni diffuse non riflettono gli accordi presi con l’amministrazione. «Non c'è stato un vero confronto», ha dichiarato, aggiungendo che la comunicazione istituzionale ha contribuito a creare incertezza tra i lavoratori. Secondo il sindacato, la questione è stata affrontata senza il necessario dialogo con le parti coinvolte.      Il piano di riorganizzazione nel dettaglio  Il piano in discussione prevede la riorganizzazione di 123 edicole nel I municipio. La maggior parte di queste (67) è conforme alle normative e sarà rimessa a bando. Per altre sette sono previsti adeguamenti strutturali, come l’allargamento dei marciapiedi, mentre 14 hanno già subito piccoli spostamenti. Per 16 edicole, invece, sono in programma interventi più significativi, come riduzioni delle dimensioni o rilocalizzazioni.      Le 25 edicole considerate non compatibili si trovano in zone particolarmente sensibili dal punto di vista urbanistico, come via Venti Settembre/S. Susanna, piazza Colonna (Palazzo Chigi), piazza dei Cinquecento (Cavour), piazza Navona (Cinque Lune), piazza Trilussa e via del Tritone 152. Attualmente, non è stata individuata una soluzione per garantire la loro permanenza.      La critica dei sindacati  I sindacati criticano la gestione del processo decisionale, evidenziando che l’elenco delle edicole a rischio è stato diffuso senza un confronto preliminare con le categorie interessate. In una lettera inviata al municipio, le sigle sindacali SI.NA.G.I. Cgil, Cisl giornalai, UILTuCS giornalai, Snag Confcommercio e Fenagi Confesercenti hanno espresso il loro disaccordo, chiedendo una regolamentazione in deroga per salvaguardare le attività coinvolte.      Secondo i sindacati, il municipio ha dimostrato scarsa attenzione al dialogo con le parti sociali coinvolte, e nel documento viene sottolineato come la pubblicazione dell’elenco abbia generato preoccupazione e «terrorismo» tra i lavoratori. Inoltre, viene segnalato che alcuni funzionari firmatari del documento ufficiale non erano presenti all’incontro del 20 febbraio con l’assessore, rendendo il contenuto ancora più controverso agli occhi dei sindacati.      Una crisi di lungo corso  Il settore delle edicole è in difficoltà da anni a causa del calo delle vendite di quotidiani. In tre decenni si è passati da 10 milioni di copie vendute al giorno a circa un milione. Le edicole, un tempo punti di riferimento per l’informazione e la cultura cittadina, affrontano oggi una crisi strutturale. Il Governo ha stanziato 17 milioni di euro a sostegno del settore, ma gli operatori ritengono che queste risorse non siano sufficienti per rispondere alle necessità dei circa 25mila punti vendita presenti in Italia.      Ermanno Anselmi, coordinatore nazionale della Fenagi, ha riconosciuto l’impegno del Governo, ma ha anche espresso dubbi sulla reale efficacia delle misure previste, considerando la portata delle difficoltà del settore.
Edicola a Testaccio (La Capitale)

Il piano di riorganizzazione delle edicole nel Centro Storico di Roma ha suscitato forti reazioni da parte dei sindacati di categoria. A pochi giorni dalla pubblicazione dei dettagli relativi al futuro delle 123 edicole del I municipio, il dibattito si è intensificato. In particolare, 25 punti vendita situati nel cuore della Capitale potrebbero essere esclusi dal bando della direttiva Bolkestein poiché non risultano conformi alle normative urbanistiche previste dal Piano del Commercio 2025. Senza soluzioni alternative, queste edicole rischiano la chiusura o il trasferimento.


Scatà: «Attendiamo proposte dai sindacati»

L’assessore al commercio del I municipio, Jacopo Scatà, ha confermato a La Capitale che il piano di riordino è in fase di sviluppo e che le 25 edicole in questione non saranno incluse nel bando Bolkestein, ma ha anche sottolineato che la situazione non è definitiva e che si stanno valutando soluzioni alternative insieme alle associazioni di categoria. «Stiamo parlando con i sindacati da oltre un anno per cercare di ottimizzare il più numero di edicole possibili - ha dichiarato Scatà - adesso attendiamo delle proposte dai sindacati riguardo queste 25 edicole».

Le dichiarazioni dell’assessore, però, non hanno soddisfatto i sindacati, che criticano il municipio per la mancanza di un confronto adeguato con le categorie interessate.


I sindacati: «Non c'è stato un vero confronto con il municipio»

Daniela Pace, segretaria provinciale del comitato UILTuCS giornalai, ha espresso preoccupazione per la gestione del piano, spiegando a La Capitale che le informazioni diffuse non riflettono gli accordi presi con l’amministrazione. «Non c'è stato un vero confronto», ha dichiarato, aggiungendo che la comunicazione istituzionale ha contribuito a creare incertezza tra i lavoratori. Secondo il sindacato, la questione è stata affrontata senza il necessario dialogo con le parti coinvolte.


Il piano di riorganizzazione delle edicole nel dettaglio

Il piano in discussione prevede la riorganizzazione di 123 edicole nel I municipio. La maggior parte di queste (67) è conforme alle normative e sarà rimessa a bando. Per altre sette sono previsti adeguamenti strutturali, come l’allargamento dei marciapiedi, mentre 14 hanno già subito piccoli spostamenti. Per 16 edicole, invece, sono in programma interventi più significativi, come riduzioni delle dimensioni o rilocalizzazioni.


Le 25 edicole considerate non compatibili si trovano in zone particolarmente sensibili dal punto di vista urbanistico, come via Venti Settembre/S. Susanna, piazza Colonna (Palazzo Chigi), piazza dei Cinquecento (Cavour), piazza Navona (Cinque Lune), piazza Trilussa e via del Tritone 152. Attualmente, non è stata individuata una soluzione per garantire la loro permanenza.


La critica dei sindacati

I sindacati criticano la gestione del processo decisionale, evidenziando che l’elenco delle edicole a rischio è stato diffuso senza un confronto preliminare con le categorie interessate. In una lettera inviata al municipio, le sigle sindacali SI.NA.G.I. Cgil, Cisl giornalai, UILTuCS giornalai, Snag Confcommercio e Fenagi Confesercenti hanno espresso il loro disaccordo, chiedendo una regolamentazione in deroga per salvaguardare le attività coinvolte.


Secondo i sindacati, il municipio ha dimostrato scarsa attenzione al dialogo con le parti sociali coinvolte, e nel documento viene sottolineato come la pubblicazione dell’elenco delle edicole abbia generato preoccupazione e «terrorismo» tra i lavoratori. Inoltre, viene segnalato che alcuni funzionari firmatari del documento ufficiale del municipio non erano presenti all’incontro del 20 febbraio con l’assessore, rendendo il contenuto ancora più controverso agli occhi dei sindacati.


Una crisi di lungo corso

(La Capitale)
(La Capitale)

Il settore delle edicole è in difficoltà da anni a causa del calo delle vendite di quotidiani. In tre decenni si è passati da 10 milioni di copie vendute al giorno a circa un milione. Le edicole, un tempo punti di riferimento per l’informazione e la cultura cittadina, affrontano oggi una crisi strutturale. Il Governo ha stanziato 17 milioni di euro a sostegno del settore, ma gli operatori ritengono che queste risorse non siano sufficienti per rispondere alle necessità dei circa 25mila punti vendita presenti in Italia.


Ermanno Anselmi, coordinatore nazionale della Fenagi, ha riconosciuto l’impegno del Governo, ma ha anche espresso dubbi sulla reale efficacia delle misure previste, considerando la portata delle difficoltà del settore.

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