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Morte Camilla Savoisin, inizia la perizia sui cellulari: tra 30 giorni i risultati

Redazione La Capitale

Nel frattempo, proseguono gli esami tossicologici per determinare la causa precisa del decesso di Camilla Savoisin

camilla savoisin

Servirà quasi un mese prima di ottenere i risultati della perizia effettuata sui telefoni cellulari sequestrati dalla polizia nell'abitazione della Giustiniana, dove, la scorsa settimana, è morta Camilla Sanvoisin, figlia del produttore televisivo Axel Egon Sanvoisin.


Ieri a piazzale Clodio, un perito è stato incaricato di esaminare il telefono della ragazza e del suo compagno, Giacomo Celluprica. Quest’ultimo ha raccontato di aver assunto sostanze stupefacenti insieme a Camilla, per poi cadere in un sonno profondo. Al risveglio, l’ha trovata priva di sensi accanto a sé e ha immediatamente contattato i soccorsi.


L’indagine, per ora senza indagati, è stata avviata dalla procura sotto la supervisione del procuratore aggiunto Giovanni Conzo e riguarda il reato di morte come conseguenza di un altro reato.


Nel frattempo, proseguono gli esami tossicologici per determinare la causa precisa del decesso. Una volta ricevuto il nulla osta dalla procura, atteso per la prossima settimana, la famiglia potrà organizzare le esequie.


Barra: «Fentanyl poco plausibile»

Sul possibile utilizzo di Fentanyl, un oppioide estremamente potente che aumenta il rischio di overdose, Massimo Barra, fondatore di Villa Maraini-Cri, manifesta scetticismo: «Questa ipotesi mi sembra poco plausibile, perché se la sostanza fosse stata eroina adulterata con Fentanyl, anche il compagno sarebbe deceduto e probabilmente avremmo assistito ad altri casi simili in città. È più probabile che lui avesse sviluppato una certa tolleranza alla droga, mentre per lei la dose sia risultata fatale».

«A Villa Maraini-Cri ci siamo già trovati di fronte a molte situazioni analoghe: due persone consumano sostanze insieme, si addormentano, e solo una di loro si risveglia», aggiunge Barra. «Ecco perché sottolineo l’importanza di avere sempre a portata di mano il Naloxone, un antidoto efficace contro gli oppioidi, in grado di salvare vite immediatamente».

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