Montespaccato calcio, clan Gambacurta torna nella gestione dell'impianto
I giudici della quarta sezione della corte di Appello di Roma hanno disposto la revoca della confisca del 15 per cento delle quote della società di Valerio Gambacurta, figlio del boss Franco
Il clan Gambacurta torna nella gestione dell'impianto del Montespaccato calcio. Con la sentenza dello scorso 26 marzo, depositata il 24 giugno, i giudici della quarta sezione della corte di Appello di Roma hanno confermato il sequestro di circa sei milioni di euro al boss Franco Gambacurta, condannato a 30 anni di reclusione, ma hanno disposto la revoca della confisca del 15 per cento delle quote della società proprietaria dell'impianto sportivo del Montespaccato calcio.
Immediata la reazione dell'Asp (Azienda pubblica di servizi alla persona) Asilo Savoia, l'istituto che dal 2018 ha preso in carico la società sportiva: «Prendiamo atto, nostro malgrado, della revoca della confisca, seppur parziale e limitata al 15 per cento delle quote sociali, intervenuta in favore del figlio Valerio Gambacurta (già direttore generale della Polisportiva Dilettantistica Montespaccato e condannato in via definitiva a tre anni di reclusione) relativamente alla società "Olympus Sport Center", socio unico della società proprietaria dell'impianto sportivo».
E si legge ancora nella nota: «La differenza di questi sei anni di talento, tenacia e del rinato "Gruppo Sportivo Montespaccato", frutto di una campagna di azionariato popolare cui hanno aderito ben 1.510 cittadini e la stessa Roma Capitale, seppur condotti tra difficoltà e ostacoli di ogni sorta, è tutta qui. Oggi Montespaccato è finalmente un quartiere consapevole del proprio futuro».
Asilo Savoia: «Non possiamo convivere con il clan»
«Nel ribadire - conclude l'Asilo Savoia - che non intendiamo in alcun caso sospendere le nostre attività, abbiamo comunque l'urgente necessità di verificare quanto le istituzioni tutte, a partire da quelle competenti a livello nazionale, e, livello locale, Regione Lazio e Roma Capitale, intendano concretamente e coerentemente impegnarsi con atti e azioni immediati e reali perché "Talento e Tenacia" non sia una parentesi, ma una scelta definitiva e irreversibile anche a Montespaccato, così come è già avvenuto ad Ostia con la "Palestra della Legalità"». L'istituto ha così chiarito la netta intenzione di non convivere con gli esponenti del clan Gambacurta.
Gualtieri: «Non si può tradire la fiducia dei cittadini»
Una prima risposta dal Campidoglio è arrivata a stretto giro: «Roma è accanto all’Asilo Savoia nella sua battaglia per difendere la dignità del Gruppo Sportivo Montespaccato e l’azione di rilancio di cui è stato protagonista in questi sei anni. Faccio dunque un appello alle istituzioni perché nulla di questo patrimonio vada perso. Auspico che, pur nel rispetto della sentenza della corte di Appello del tribunale di Roma, vengano messi in campo tutti gli strumenti esistenti per impedire che un valore irrinunciabile come il rispetto della legalità possa anche solo parzialmente tornare in discussione. Migliaia di cittadini hanno aderito all’iniziativa di azionariato popolare investendo nel futuro dello sport e del quartiere. Nessuno può tradire questa fiducia», ha fatto sapere in una nota il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.
L'appello di Veloccia e Celli per il Montespaccato calcio
Ha aggiunto Maurizio Veloccia, assessore all'Urbanistica del Campidoglio: «Conosco la vicenda dell'Asilo Savoia così come conosco la tenacia e la forza del suo Presidente Massimiliano Monnanni per cui sono sicuro che malgrado questa sentenza si riuscirà ad andare avanti. Ciò nonostante deve esserci l'impegno di tutte le istituzioni affinché questa straordinaria esperienza di rigenerazione sociale e culturale di un intero quadrante, portata avanti all'insegna della legalità e della tutela dei più giovani, non vada in alcun modo dispersa».
E gli ha fatto eco la presidente dell'assemblea capitolina, Svetlana Celli: «Difendiamo insieme la virtuosa esperienza del Gruppo Sportivo Montespaccato sostenendo l’azione di Asilo Savoia. Quella di “Talento & Tenacia” è una bella realtà della nostra città che ha fatto dello sport e dell’aggregazione elementi di rinascita e di riscatto mettendo al centro la legalità. Un esempio di partecipazione diffusa che ha visto anche Roma Capitale aderire all’azionariato popolare. Presteremo massima attenzione, ma sono certa che, nonostante la sentenza della Corte d’Appello, la storia del Montespaccato continuerà nel suo positivo percorso e ad essere sempre più un modello di riferimento per tanti giovani».
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