Michelle Causo, Tribunale dei minori condanna a 20 anni l'assassino
L'omicidio aggravato dalla premeditazione, l'occultamento e il vilipendio di cadavere. Le accuse al 18enne, minorenne al momento dell'omicidio
«Record. Si tratta di un record. Il massimo da questo tribunale» è il commento di Gianluca Causo e Daniela Bertoneri, genitori di Michelle Causo, uscendo dal tribunale, accompagnati dai loro legali, gli avvocati Antonio Nebuloso e Claudia Di Brigida all'uscita del Tribunale per i minorenni di Roma per la pena esemplare mai comminata da tribunale minori.
Oggi è stato infatti condannato a 20 anni di reclusione, con il rito abbreviato, il giovane di origini cingalesi che il 28 giugno dello scorso anno ha ucciso la 17enne Michelle Causo, trasportata e abbandonata su un carrello della spesa a Primavalle, periferia nord-0vest della Capitale.
«È la prima volta che il tribunale dei minori di Roma decide per una sentenza cosi' pesante a carico di un minorenne - ha commentato l'avvocato Claudia Di Brigida che ha continuato -, è la pena massima che poteva essere disposta per un soggetto minorenne». È stato così dimostrato «molto coraggio sia da parte del Pm che l'ha sollecitata, sia da parte del giudice che ha comminata. Una pena esemplare per un giovane che si è macchiato di un crimine così orrendo».
Lo scorso 24 giugno il pubblico ministero aveva richiesto una condanna a 30 anni, diventati poi 20 per la scelta del rito abbreviato. Al giovane, che assiste all'udienza collegato in videoconferenza dal carcere di Treviso, la procura contesta l'omicidio aggravato dalla premeditazione, l'occultamento e il vilipendio di cadavere. Il giovane, nel corso dell'udienza di oggi, ha letto una lettera nella quale, secondo quanto si apprende, avrebbe chiesto perdono ai genitori. «Sono consapevole di aver commesso un reato gravissimo e voglio pagare per quello che ha fatto, ma non ho premeditato l'omicidio» - ha commentato il ragazzo di origini cingalesi ormai 18enne.
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