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Camilla Palladino

Metro C, il ministro Giorgetti: «Serve il progetto esecutivo per stanziare i fondi». Ma Gualtieri risponde: «Inattuabile il finanziamento dopo la progettazione»

Aggiornamento: 8 nov

Il taglio dei 425 milioni per realizzare la tratta T1 della metro C da piazzale Clodio alla Farnesina ha dato vita a un botta e risposta tra il sindaco Roberto Gualtieri e il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti

A sinistra il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, a destra il sindaco di Roma Roberto Gualtieri
A sinistra il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, a destra il sindaco di Roma Roberto Gualtieri

La commissione Trasporti della Camera ha bocciato tutti gli emendamenti delle opposizioni che chiedevano il reinserimento nella legge di Bilancio 2025 dei 425 milioni per realizzare il prolungamento della metro C da piazzale Clodio alla Farnesina. Decisioni che hanno fatto scoppiare le proteste anche all'interno della maggioranza dell'assemblea capitolina e dato vita a un botta e risposta tra il sindaco Roberto Gualtieri e il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti.


Le proteste del Pd romano contro i tagli alla metro C

«Il taglio dei fondi da parte del Governo per la costruzione delle nuove stazioni della metro C è inaccettabile. Un colpo mortale ai progetti per una mobilità davvero sostenibile, alla modernizzazione della Capitale, ai servizi per i cittadini», hanno detto la capogruppo del Partito democratico in Campidoglio Valeria Baglio e la consigliera capitolina e presidente del Partito democratico di Roma Giulia Tempesta.


«Oggi - proseguono - facciamo seguito all'appello del sindaco Gualtieri al governo. Non è accettabile lo stralcio previsto nella manovra finanziaria di oltre 400 milioni di euro: la metro C è un'opera strategica per il futuro della nostra città. Domani (venerdì 8 novembre, ndr) ci sarà un presidio delle lavoratrici e dei lavoratori. Siamo al loro fianco perché meno tutele, meno sicurezza, meno fondi mortificano il lavoro e mortificano la città», hanno annunciato infine Baglio e Tempesta.


L'audizione del ministro Giorgetti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato

La spiegazione del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti è arrivata durante l'audizione alle commissioni Bilancio di Camera e Senato sulla manovra: «Quando le amministrazioni mi chiedono stanziamenti, mi devono dimostrare che hanno il progetto esecutivo e che sono in grado di spendere».


Sulla metro C di Roma invece «manca la progettazione definitiva, magari si fa in 20 giorni ma temo di no». Poi ha aggiunto: «Il criterio che sta dietro le nuove regole è che bisogna stanziare delle spese quando si è sicuri che possano essere fatte, altrimenti quello spazio fiscale viene bruciato». La metro C «è un'opera meritoria, vediamo come organizzarci in modo che gli stanziamenti vengano fatti, ma non si bruci spazio fiscale a scapito di altro».


Gualtieri: «Finanziamento dopo progettazione non attuabile per metro C»

A quel punto è intervenuto il primo cittadino, che nel pomeriggio di giovedì 7 novembre ha fornito alcuni dettagli tecnici: «Nel caso della tratta T1 della Metro C la possibilità, a cui il ministro ha fatto riferimento, di separare il finanziamento della progettazione definitiva da quello della realizzazione, recentemente introdotta nell’ordinamento con il comma 70 dell’art. 1 della legge 213/2023, non è applicabile perché il contratto della Metro C prevede l’opzione contrattuale di affidamento integrato di progettazione e realizzazione della tratta T1 al contraente generale». 


Ha dunque spiegato Gualtieri: «L’alternativa di una separazione tra progettazione definitiva ed esecuzione, che il taglio attuale renderebbe obbligata, è inattuabile perché non solo costringerebbe a fare una nuova gara per la T1 (Clodio-Farnesina, ndr) aumentando i tempi, ma determinerebbe anche l’aumento di 50 milioni dei costi della tratta T2 (Venezia-Clodio, ndr) perché costringerebbe a realizzare il capolinea a Mazzini/Clodio, che a sua volta comporterebbe notevoli disagi in quel quadrante. Infine, prima di fare il nuovo appalto per la T1 bisognerebbe attendere il collaudo della tratta T2, il che significherebbe uno slittamento di quasi dieci anni nella realizzazione della T1».


«La T1 è già molto avanti avendo già realizzato il Pfte (Progetto di fattibilità tecnico economica,ndr), la Via (Valutazione di impatto ambientale, ndr) e l’affidamento. La progettazione definitiva sarebbe di rapida esecuzione e consentirebbe di realizzare in parallelo le due tratte T1 e T2 con un notevole risparmio di tempi e costi». Infine il sindaco, oltre ad accogliere positivamente la valutazione dell'opera come meritevole da parte del ministro Giorgetti, ha aperto alla ricerca di una soluzione condivisa.


«Siamo comunque pronti - ha detto Gualtieri - a un confronto tecnico per ripristinare il finanziamento dell’opera e definire il profilo temporale della sua articolazione interna più idoneo a consentire di completare la metro C il più rapidamente possibile e a conseguire l’obiettivo indicato dal ministro di utilizzare pienamente lo spazio fiscale disponibile. Obiettivo che verrebbe invece vanificato proprio dal taglio attuale del 50 per cento della T1, che bloccando l’opera congelerebbe i restanti 400 milioni di risorse stanziate».


Il nuovo Codice degli appalti

Un altro riferimento normativo a questo proposito si può trovare nel nuovo Codice degli appalti del 2023, secondo cui il progetto esecutivo deve essere redatto solo dopo che sono stati stabiliti i fondi e le coperture finanziarie necessarie per la sua realizzazione. In sintesi dunque è fondamentale che le risorse siano prima stanziate e indicate chiaramente nel progetto di fattibilità tecnico-economica, che serve poi come base per la successiva redazione del progetto esecutivo.


In particolare, una parte dell'articolo 22 della sezione III recita: «Il progetto esecutivo, redatto in conformità al precedente livello di progettazione di fattibilità tecnico-economica, determina in ogni dettaglio i lavori da realizzare, il relativo costo previsto con l’indicazione delle coperture finanziarie e il cronoprogramma coerente con quello del progetto di fattibilità tecnico-economica. Il progetto esecutivo deve essere sviluppato a un livello di definizione tale che ogni elemento sia identificato in forma, tipologia, qualità, dimensione e prezzo».

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