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Camilla Palladino

Il mercato di via Orvieto si rifà il look, Alemanni: «Entro il 2025 la gara»

La Capitale intervista Andrea Alemanni (Pd), consigliere capitolino e presidente della commissione Commercio, per fare il punto sui prossimi step per la riqualificazione del mercato di via Orvieto e sugli altri mercati di Roma in attesa di riqualificazione da anni

I chioschi del mercato di via Orvieto e, in alto a destra, Andrea Alemanni (Pd), consigliere capitolino e presidente della commissione Commercio (La Capitale)
I chioschi del mercato di via Orvieto e, in alto a destra, Andrea Alemanni (Pd), consigliere capitolino e presidente della commissione Commercio (La Capitale)

«Entro il 2025 la conclusione della gara». Ad annunciare a La Capitale le tempistiche per la riqualificazione del mercato di via Orvieto è Andrea Alemanni (Pd), presidente della commissione Commercio, poco dopo l'approvazione in aula Giulio Cesare della variazione urbanistica che renderà possibile l'avvio dei lavori dopo oltre 40 anni di intoppi burocratici. Non solo. Il mercato in zona San Giovanni non è l'unico in attesa di un rinnovo. Per questo, con l'aiuto del consigliere capitolino, abbiamo fatto il punto di quanto fatto dall'amministrazione finora ma, soprattutto, degli interventi che partiranno entro la fine della consiliatura.


Presidente Alemanni, la situazione del mercato di via Orvieto è stata da poco sbloccata in assemblea capitolina. La riqualificazione, attesa da decenni, era sostanzialmente ferma a causa di un cavillo burocratico. Ci spieghi di che si tratta.

«È uno dei problemi tipici dei mercati su strada della città, che sono una cinquantina. Questi mercati circa 40 anni fa si sono insediati con strutture amovibili, che poi nel tempo sono diventate fisse. Il problema era che non potevano essere manutenute né trasformate in "plateatici attrezzati", cioè mercati con bagni e servizi, perché la destinazione urbanistica delle aree nelle quali si insediavano era sbagliata, cioè diversa dalla destinazione a "mercato". Tipicamente era una destinazione urbanistica a "strade". Ora, in via Orvieto, abbiamo modificato la destinazione urbanistica dell'area e finalmente si potrà realizzare un mercato vero e proprio».


Ci sono adesso tutta un'altra serie di passaggi burocratici che vanno fatti prima dell'inizio dei lavori. Dalla progettazione alla gara. Qual è il cronoprogramma?

«Entro il 2025 il municipio andrà in definizione del progetto e poi in gara. Realisticamente, secondo me, ci vorrà un altro anno per realizzare le opere. Parliamo di un intervento di più di 4 milioni e mezzo di euro, finanziato anche grazie ad alcuni colleghi in assemblea capitolina, quindi si tratta di lavori importanti che andranno a riqualificare tutta l'area. Parliamo di una struttura medio-grande e soprattutto di un intervento che va fatto da zero, compresi gli allacci, la parte elettrica, le coperture e tutti gli spazi, anche dei marciapiedi, da risistemare».


Sull'avvio della riqualificazione di questo mercato l'amministrazione sta lavorando da anni. Limitandoci agli ultimi mesi, possiamo ricordare che a luglio 2024 la commissione che lei presiede ha approvato l'atto per la variante urbanistica e ha presentato una prima bozza del progetto. Come diventerà il mercato?

«Ad oggi la modifica di quest'area nella fase progettuale è stata concepita come uno spazio che dovrà essere per lo più semipedonalizzato e all'interno del quale ci dovrà essere una struttura mercatale con una vocazione completamente commerciale, con produttori e alimentari nella parte bassa (rispetto all'incrocio con via Terni, ndr), e nella parte alta alcuni spazi che possono essere destinati alle somministrazioni. Al netto della questione merceologica, che è sempre sistemabile in fase progettuale, uno degli elementi sui quali possiamo lavorare di più è la questione delle alberature. Quest'area deve essere sicuramente più verde di com'è, sia ora che nel progetto embrionale. Sarà necessario anche rivedere gli attraversamenti, soprattutto per favorire l'accesso alla scuola (l'Ic Marcello Mastroianni al civico 45, ndr)».


Durante la seduta dell'assemblea capitolina lei ha detto che questo atto è storico perché tanti altri mercati vivono attualmente lo stesso problema. Quali sono?

«È il problema delle strutture dei mercati su strada e la velocità con cui questa amministrazione sta lavorando su questo fronte non ha precedenti, se pensiamo che abbiamo appena sbloccato una richiesta avanzata 40 anni fa e un percorso burocratico iniziato da 5. Noi siamo in grado, con un anno e mezzo al massimo, di andare a trasformare tantissime aree di questa città. Per quanto riguarda gli altri mercati in questa situazione, c'è per esempio piazza dei Vespri Siciliani, su cui manca il secondo passaggio in assemblea capitolina (il primo è l'approvazione in commissione Commercio, ndr). Ci sono interventi importantissimi da fare: penso a San Giovanni di Dio in XII municipio, al mercato Niccolini sempre in XII, al mercato di Santa Galla in VIII municipio. L'elenco è lungo l'elenco perché i mercati sono tantissimi».


Come diceva, questa amministrazione sta mettendo grande impegno sui mercati, un tema molto sentito anche dai territori. Alcuni in particolare attendono una riqualificazione da tempo, anche tra quelli già nominati: San Giovanni di Dio, Porta Portese, Valmelaina, Via Sannio, Colli Albani, Alberone, Metronio... A che punto sono?

«Praticamente tutti quelli citati sono stati oggetto in questa consiliatura di un primo intervento determinante. Penso a Valmelaina, per citarne uno: è una delibera storica quella di acquisizione di quell'area al patrimonio del Comune di Roma. Valmelaina è un mercato su strada che è sostanzialmente realizzato in un'area che è in parte di pertinenza comunale, e nell'altra parte di proprietà dell'Inps. Dopo 40 anni di battaglie, con un lavoro di squadra che ha coinvolto anche l'assessore Zevi (al Patrimonio, ndr), noi abbiamo acquisito quell'area e andremo a fare un intervento con fondi già messi a bilancio. A San Giovanni di Dio, insieme all'assessore Veloccia (all'Urbanistica, ndr) e al presidente del XII municipio Tomassetti, stiamo andando nella definizione della trasformazione. Via Sannio, insieme a Società Giubileo e al VII municipio, è stato inserito nei progetti giubilari, così come Metronio. A Colli Albani, c'è un progetto del VII municipio per realizzare un nuovo mercato e anche lì siamo arrivati alle fasi finali della progettazione. Ci sono insomma tante realtà su cui entro la fine della consiliatura andremo a fare dei passaggi storici».


Per concludere, tra i mercati già riqualificati, quali sono stati quelli che una volta conclusi le hanno dato più soddisfazione?

«Nel passato ho seguito personalmente, con l'aiuto degli uffici, i lavori sul mercato di via Chiana (nel II municipio, ndr), su cui è stata fatta una trasformazione che ha portato la qualità e il valore delle attività da 1 a 10, per darci una scala. Nel prossimo futuro penso che per esempio Metronio, che è un'opera importantissima da 15 milioni di euro, sarà un intervento storico per la città. Anche piazza dell'Unità in via Cola di Rienzo diventerà un gioiello assoluto per Roma. Un mercato bellissimo, che è una perla anche dal punto di vista architettonico».

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