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  • Redazione La Capitale

Manuela Petrangeli, “Bruciamo Tutto" blocca la strada del femminicidio

L'azione è avvenuta stamattina in memoria di Manuela Petrangeli, uccisa dall'ex compagno, nel quartiere Ostiense

«Bruciamo Tutto» in via Portuense, all’incrocio con via degli Orseolo.
«Bruciamo Tutto» in via Portuense, all’incrocio con via degli Orseolo.

«La rabbia per il femminicidio di ieri mi porta su questa strada stamattina perché vorrei che chiunque, passando da qui, si fermasse e rendesse memoria a Manuela - ha gridato Simone durante l’azione di protesta contro il femminicidio di Manuela Petrangeli, nella giornata di ieri - e alle altre 42 persone "socializzate come donne" uccise dopo Giulia. Sono qui come uomo "cis" (persona con identità di genere corrispondente a genere e sesso della nascita, ndr.) perché il patriarcato fa male anche a me. Sento che è mio diritto e dovere urlarlo pubblicamente e tendere una mano a tutte quelle altre persone socializzate come uomini che non si rendono conto del dolore che possono provocare o che subiscono loro stessi in questa società».


Stamattina intorno alle 9 quattro attiviste del movimento «Bruciamo Tutto»,  si sono ritrovate nel punto in cui è avvenuto ieri il femminicidio di Manuela Petrangeli, per un’azione di disobbedienza civile nonviolenta in via Portuense, all’incrocio con via degli Orseolo.


Sit-in in via Ostiense, di Bruciamo Tutto
Sit-in in via Ostiense, di «Bruciamo Tutto»

Una delle manifestanti ha posto una bambola sul marciapiede di via Orseolo al civico 39. Dopo le dichiarazioni le quattro attiviste si sono spostate a bordo strada. Due di loro hanno urlato con molta forza, richiamando l’attenzione: «Fino a ieri mattina, il numero di femminicidi dal giorno in cui Giulia Cecchettin è stata uccisa era 42. Adesso sono 43 - ha precisato l'attivista femministia Silvi -. Manuela Petrangeli è stata uccisa a colpi di fucile dal suo ex compagno mentre andava a prendere il figlio a scuola. Non voglio più avere paura. Non voglio che le mie sorelle, nipoti, amiche, compagne debbano più avere paura di essere accoltellate, fucilate, strangolate, stuprate. Non potete più farci paura. Non potete più prendere nulla da noi». Mentre uno degli attivisti srotola lo striscione di «Bruciamo tutto», altre tre manifestanti si sono sedute a terra accendendo una candela e passandosela di mano in mano. La carreggiata a due corsie è stata bloccata in una sola direzione, producendo un rallentamento.


Bruciamo Tutto: «Qui per rendere onore a Manuela Petrangeli»

«Compiamo questa azione diretta nonviolenta per rendere onore a Manuela Petrangeli. Ci troviamo nel luogo dove è stata ammazzata dal suo ex compagno. La notizia ci ha colpite mentre eravamo appena uscite dal commissariato per l’azione alla Rai» spiegano dal movimento di protesta.


«Vorremmo ricordare la morte di Manuela lasciando qui una bambola, posta all’incrocio del luogo del suo femminicidio. Abbiamo deciso - concludono attiviste e attivisti -, di rallentare la quotidianità, perché tutto questo non può essere considerato normale. Perché non si può andare avanti come se niente fosse».


Infine i manifestanti sono stati portati via dagli agenti di polizia, arrivati sul posto.

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