Manovra, Gualtieri: «Roma è il Comune più colpito dal bilancio del governo»
Prosegue la polemica politica tra il sindaco Roberto Gualtieri e il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti sulla manovra di bilancio e i tagli alle risorse destinate a Roma
«Noi quest'anno, a causa della simpatica legge di bilancio che ha nascoste sorprese significative, avremo oltre ai tagli dell'anno passato, che sono 23 milioni, ulteriori 22 milioni di tagli di spesa corrente. Lo abbiamo calcolato oggi». La notizia arriva dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri, nel corso del suo intervento alle sesta assemblea regionale di Legacoopsociali Lazio, nella mattinata di lunedì 11 novembre. Taglio che «il governo opera su Roma Capitale, che è il Comune più colpito dal bilancio e che dovrebbe avere anzi 130 milioni di perequazione».
Roma è il comune più colpito dalla manovra di bilancio del governo
Dopo il botta e risposta della settimana scorsa con il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti sui tagli ai fondi per la realizzazione della tratta Clodio-Farnesina della metro C, il primo cittadino protesta per il nuovo taglio scoperto nella manovra: «Più di meta dei comuni italiani dovrebbero "avere", l'altra meta dovrebbe "dare". Il 90 per cento dei comuni del Lazio devono avere. Vedo il sostegno a questa manovra da chi gestisce provvisoriamente l'Anci, ancora per poco...», ha detto Gualtieri facendo riferimento a Roberto Pella, deputato in quota Forza Italia e presidente facente funzioni dell'Associazione nazionale dei comuni italiani fino all'assemblea congressuale di Torino del prossimo 20 novembre.
Gualtieri: «Un attacco a chi vuole fare politiche sociali»
«I poveri - continua l'invettiva il sindaco di Roma - sono stati tassati per sostenere i ricchi. Se non si fosse fatto nulla non avremmo avuto questo taglio: questo fa la legge di bilancio. Una delle cose più geniali che è riuscito a far passare il ministro Giorgetti è che questa è una manovra di tagli, ma io facevo in passato il suo stesso mestiere. Al contrario, questa è una manovra espansiva, aumenta il deficit, per cui non vale nemmeno dire "dovevamo fare i tagli". Anzi, l'inflazione determina entrate fiscali più alte. Ma queste maggiori entrate lo Stato non le restituisce, ma se le tiene per farci altre cose. È un attacco a chi vuole fare politiche sociali: gli Oepac noi li dobbiamo pagare sulla cassa comune. Ora vediamo gli emendamenti come usciranno, perché non possiamo reggere se ogni anno ci tolgono 30 milioni. Questo taglio alla spesa corrente grida vendetta, ma noi cercheremo di assolvere ai nostri impegni».
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