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Redazione La Capitale

Malumori nel Pd dopo il rimpasto in Campidoglio, Gualtieri: «Gli assessori li scelgo io»

Dopo il rimpasto in Campidoglio di lunedì sera si sono create delle frizioni tra il sindaco Roberto Gualtieri e alcuni membri del Pd e di Avs

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Campidoglio

C'è agitazione all'interno della maggioranza in Campidoglio. Dopo il rimpasto di lunedì sera (14 ottobre), che ha visto l’avvicendamento di Miguel Gotor con Massimiliano Smeriglio all'assessorato capitolino alla Cultura e Andrea Catarci con Giulio Bugarini a quello del Personale, si sono create delle frizioni tra il sindaco Roberto Gualtieri e alcuni membri del Pd e di Avs.


A partire dall'irritazione espressa dal segretario del Pd romano Enzo Foschi, soprattutto in relazione alla mancata condivisione della scelta di nominare assessore il dem Bugarini, esponente del suo stesso partito. Per questo, come anticipato dall'agenzia Dire, Foschi ha convocato per giovedì 17 ottobre una riunione della segreteria dem di Roma in cui si discuterà quanto avvenuto lunedì a Palazzo Senatorio.


Gualtieri: «Gli assessori li scelgo io»

Immediata la risposta del primo cittadino: «Ho letto alcune agenzie che parlano di malumori attribuiti al Pd romano. Vorrei chiarire che la scelta degli assessori spetta al sindaco e non intendo affidarla a un gioco di partiti e al bilancino delle correnti».


Ha poi chiarito Gualtieri: «Io ho il dovere di rispondere al criterio della massima efficacia e qualificazione per il governo della città, soprattutto in un momento così delicato alla vigilia del Giubileo. Se si vuole fare una discussione di merito sui temi e sulle politiche sono contento e dirò la mia», ha aggiunto il sindaco, facendo riferimento alle critiche mosse da Foschi nei confronti dell'amministrazione capitolina in merito a diverse questioni politiche: dal lavoro alle politiche sociali, passando per la cultura e i bed and breakfast.


«Già il prossimo 23 - ha concluso Gualtieri - è prevista un’assemblea con tutti gli eletti del Pd di Roma che sarà l’occasione per discutere e confrontarsi pubblicamente in modo trasparente sulla sfide che attendono la città. Vorrei anche ribadire per l’ennesima volta che con Elly Schlein c’è massima intesa e collaborazione».


La critiche di Avs sul rimpasto in Campidoglio

In quota Avs, invece, a criticare il rimpasto in Campidoglio è stato il deputato Filiberto Zaratti, sia per quanto riguarda il metodo, sia per le scelte programmatiche di Gualtieri. «Il rimpasto di giunta non è stato concordato nemmeno con noi, in alcun modo», ha detto.


E ha aggiunto: «La lettura in base alla quale Smeriglio sarebbe un rappresentante dell'Alleanza verdi sinistra è sbagliata perché non è un dirigente di Avs: è stato candidato nelle liste di Avs come indipendente ma è stato eletto, come molti altri. È esponente di Sinistra civica ecologista ma non può rappresentare Avs».


Zaratti ha poi fatto notare che nonostante Avs abbia «preso l'11 per cento alle Europee a Roma, non ha rappresentanti in giunta». Il deputato ha concluso aprendo infine al dialogo con Pd e Movimento 5 stelle. L'obiettivo del Campidoglio ora sarà trovare un equilibrio tra le esigenze politiche interne e le sfide di una città complessa.



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