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Liberazione contesa: il 25 aprile di Roma tra unità cercata e cortei divisi

  • Giacomo Zito
  • 11 apr
  • Tempo di lettura: 4 min

Si delinea il programma del 25 aprile a Roma, tra polemiche, divergenze e ricerca di unità

anpi roma

Roma si prepara a celebrare l’80° anniversario della Liberazione dal nazifascismo con una serie di appuntamenti in diverse zone della città. A Garbatella, le iniziative organizzate dall’Anpi provinciale, guidata dalla presidente Marina Pierlorenzi, si scontra però con le velleità di una neonata piattaforma, intenta a voler dividere il corteo tra le vie dell'VIII municipio.


Il programma dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, fitto di appuntamenti, vuole coniugare memoria storica e attualità, richiamando i valori della Costituzione nata dalla Resistenza e richiamando a un 25 aprile il più possibile «unitario e plurale». Sempre a Garbatella, nel mentre, sfilerà un altro corteo indetto da Arci Roma che punterà a Porta San Paolo sin dalla mattina. Altre manifestazioni sono previste a San Lorenzo, Centocelle e Quarticciolo.


Il programma dell’Anpi: memoria, cultura e impegno civile

La giornata di commemorazione organizzata dall’Anpi inizierà alle 8.30 con l’omaggio ai Martiri delle Fosse Ardeatine, seguito alle 9.30 da un corteo che da largo Bompiani (a meno di un chilometro dal mausoleo) dove è sito il monumento ai Valori futuribili della Resistenza, raggiungerà Parco Schuster. Qui, musica, teatro e letture animeranno la mattinata, mentre nel pomeriggio è prevista la «Marcia della Liberazione» verso Porta San Paolo, luogo simbolo della Resistenza romana.


Ad accogliere il corteo ci saranno diverse letture a cura di Ivan Costantini, Alessia Galati, Francesco Loreti ed Emma Marconcini. Previsti anche momenti di musica e canti con BandaJorona, QuadraCoro, Nicola Alesini, Sara Modigliani e Massimo Lella, Mata, Banda Cecafumo, Coro Inno e Canti di Lotta di Giovanna Marini, diretto da Sandra Cotronei e LUS Coro.


Marina Pierlorenzi, durante la conferenza stampa alla Casa della Memoria e della Storia, ha sottolineato l’importanza di un 25 aprile «unitario e plurale», ricordando come la Resistenza sia stata un movimento eterogeneo, capace di unire diverse forze politiche e sociali. «Questa data rappresenta il riscatto del popolo italiano», ha affermato, evidenziando come la Costituzione antifascista sia oggi minacciata da derive autoritarie e proposte di riforma istituzionale.


I temi al centro della manifestazione «includono il ripudio e la mobilitazione contro le guerre» che, si legge nel volantino di presentazione della manifestazione, in medio-oriente «si traduce nel massacro sistematico del popolo palestinese e nella occupazione illegale della Palestina». Ma anche il rifiuto «della riconversione bellica delle produzioni e del lavoro», la difesa dello Stato sociale e l’opposizione a modifiche costituzionali come l’autonomia differenziata. «Il 25 aprile deve essere una festa di tutti», ha aggiunto Pierlorenzi, «ma anche un momento di riflessione sulle sfide del presente».


La posizione critica dell’Arci Roma e delle associazioni firmatarie

A contrapporsi, in parte, al programma dell’Anpi è un comunicato che vede come primo firmatario l’Arci Roma ed è sostenuto da decine di realtà associative, tra cui movimenti antifascisti, comitati pacifisti e organizzazioni di base. Dopo una parziale adesione sulle tematiche, il testo avanza una critica all'associazione dei partigiani, accusandola di ambiguità per la presenza di «bandiere e simboli» di chi, a loro avviso, non si oppone abbastanza al riarmo europeo o al conflitto israelo-palestinese.


«Chiediamo coerenza: il 25 aprile deve essere libero da chi oggi non si schiera apertamente contro il genocidio in Palestina», si legge nel documento. A detta di questo diverso nucleo organizzativo, quindi, «tutto questo non può lasciare incustodita quella Porta San Paolo che vide sotto le sue torri i primi partigiani e le prime partigiane scambiare la loro vita per la nostra libertà».


I firmatari propongono quindi un corteo autonomo, dando appuntamento trenta minuti dopo l’Anpi - ma nello stesso largo Bompiani - per poi dirigersi a Porta San Paolo, «per non tradire lo spirito della Resistenza».


Lapidaria la risposta di Pierlorenzi, secondo cui «nessuno deve chiederci di escludere né ci può dettare la linea a noi associazioni partigiani d'Italia rispetto a quelle che sono la nostra missione, il nostro obiettivo e quello che è fondamento della vita stessa della nostra gloriosa associazione».


Per la presidente del comitato provinciale dell’Anpi Roma non si tratta di altro che «una ricerca di visibilità di chi evidentemente non sa come trovarla in altro modo. Perché si possono organizzare cose diverse nello stesso giorno e si può però farlo nel rispetto delle opinioni diverse e dando anche l'opportunità alle persone di scegliere eventualmente dove andare ma senza sovrapporsi o senza infilarsi in cortei dove a quanto pare non avendo le stesse idee non dovrebbero neanche starci».


Un anniversario diviso, ma con un obiettivo comune

Nonostante le divergenze, però, le iniziative condividono i temi principali: tenere viva la memoria della Liberazione e attualizzarne i valori. Se l’Anpi punta su un evento inclusivo e articolato, l’Arci e le altre associazioni scelgono una linea più radicale, concentrata sulla contrapposizione alle politiche di guerra.


Oltre allo spacchettamento del corteo nel territorio dell’VIII municipio, Roma ospiterà anche tante altre manifestazioni. Lunedì 14 il Comune presenterà la propria serie di eventi in compagnia di Corrado Augias, mentre le associazioni di Quarticciolo e Centocelle hanno già reso noti i loro programmi per la festa della Liberazione. Nella borgata sono previste diverse iniziative dalla mattina e poi dalle 14 una grande festa in compagnia di AleRoss, Gemitaiz, Giancane, Hi Shine, Inna Cantina, Margherita Vicario, Michele Riondino, Orang3, Pegs, Revolving Bridges, TÄRA, Valentina Lodovini, Whitemary, WHTRSH aka Banana.


Roma, Medaglia d’Oro al Valore Militare per la Resistenza, si appresta così a vivere un 25 aprile ricco di significati, ma anche di tensioni. Una dimostrazione che, a ottant’anni dalla Liberazione, l’eredità della lotta partigiana continua a interrogare il presente, dividendo e unendo allo stesso tempo.

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