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Leroy Merlin a Fiumicino, due anni di furti e truffe. Dipendenti e vigilantes coinvolti: chi sono gli indagati nel «mercato parallelo»

Rebecca Manganaro

Un'inchiesta ha svelato come dipendenti e vigilantes, insieme a clienti, abbiano sottratto merce per oltre 1 milione di euro, rivendendola a prezzi inferiori a quelli ufficiali

Leroy Merlin a Fiumicino
Leroy Merlin a Fiumicino

Un'inchiesta dei carabinieri ha portato alla scoperta di un imponente sistema di furti all'interno del punto vendita Leroy Merlin del Parco Commerciale Leonardo Da Vinci, a Fiumicino. In totale, sono 26 le persone indagate, tra cui dipendenti, vigilantes e clienti, accusate di aver sottratto e rivenduto beni per un valore complessivo di circa 1 milione 200 mila euro.


Il sistema dei furti

Dal 2012 al 2023, un gruppo di dipendenti e addetti alla sicurezza ha messo in piedi un vero e proprio «mercato parallelo». I beni rubati, tra cui climatizzatori, trapani, tavoli da giardino, rubinetteria, piastrelle e altri materiali, venivano sottratti dai magazzini e rivenduti a prezzi ben al di sotto dei listini ufficiali. Il traffico illecito veniva gestito attraverso il passaparola, con una rete di clienti che acquistavano la merce rubata senza fare domande.


L'inizio delle indagini

L'inchiesta è partita da una denuncia presentata da uno dei responsabili del punto vendita, che, accorgendosi degli ammanchi nei magazzini, ha deciso di rivolgersi alle forze dell'ordine. Da lì, i carabinieri hanno avviato un'indagine che ha portato a un quadro totalmente inaspettato, rivelando una lunga serie di furti ai danni dell'azienda francese specializzata in prodotti di bricolage.


Le indagini e gli arresti

Nel settembre 2023, sono state emesse le prime ordinanze cautelari nei confronti di due addetti alla sicurezza in servizio per conto della società Hsh Security Service: Lukov Dimitar Gluharov, 37 anni, arrestato ai domiciliari, e Simone Carmosino, 38 anni, a cui è stato notificato il divieto di dimora nel comune di Fiumicino. Entrambi sono accusati di non aver vigilato su quanto avveniva nei magazzini sotterranei del negozio, dove la merce rubata veniva prelevata.


Il ruolo dei dipendenti e delle telecamere

Le indagini hanno rivelato che il coinvolgimento di dipendenti e vigilantes non si limitava a una semplice negligenza, ma si trattava di un vero e proprio sistema di furto organizzato. Le telecamere di sorveglianza del negozio hanno ripreso in flagrante molti degli indagati, tra cui alcuni clienti, che compravano la merce sottratta a prezzi ribassati.

Ora, con la chiusura delle indagini, sono 26 le persone coinvolte, tutte accusate di furto aggravato. Tra questi, figurano non solo i dipendenti e i vigilantes, ma anche alcuni clienti che avevano acquistato i beni rubati.

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