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Edoardo Iacolucci

Le reazioni della politica alla manifestazione "pro Pal", degenerata in scontri

Dalle file di Fratelli d'Italia a quelle del Partito Demoscratico, le dure condanne della violenza di ieri pomeriggio, nella Capitale

polizia
Polizia in assetto antisommossa alla manifestazione del 5 ottobre pro Pal (La Capitale)

In migliaia di persone ieri si sono ritrovate a piazzale Ostiense all'ombra della Piramide Cestia per manifestare per la Palestina. La manifestazione, per ore pacifica, si è trasformata negli ultimi minuti in uno violento scontro con le forze dell'ordine, con tra bombe carta, lancio di oggetti, lacrimogeni e idranti. A commentare la manifestazione, soprattutto riguardo questi ultimi istanti, sono stati in mondi nel mondo politico, con parole bipartisan di ferma condanna alla violenza


I commenti dal Governo

«Esprimo la piena solidarietà, mia e del governo, alle Forze dell'ordine, insultate e aggredite da sedicenti 'manifestanti' che usano ogni pretesto per sfogare la loro assurda violenza - La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, commenta così la manifestazione attraverso i propri social -. È intollerabile che decine di agenti vengano feriti durante una manifestazione di piazza.Ringrazio il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, il capo della Polizia e tutti gli uomini e le donne che ogni giorno lavorano per garantire la nostra sicurezza»


Anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha scritto attraverso X, riguardo la manifestazione, poi degenerata: «Aggredire le forze dell'ordine non ha nulla a che vedere con la libertà di manifestare le proprie idee. Le violenze di Roma sono inaccettabili. Sono solidale con gli uomini della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza feriti dai manifestanti proPal».


Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha telefonato, subito dopo la manifestazione, al capo della Polizia, Vittorio Pisani, chiedendo informazioni sulle condizioni di salute dei rappresentanti delle forze dell'ordine ferite. Nell'occasione, Piantedosi ha manifestato a Pisani il proprio apprezzamento per «l'operato delle forze di polizia che, come sempre, hanno dimostrato grande professionalità ed equilibrio garantendo l'ordine pubblico in una giornata complessa, in cui non sono mancate gravi intemperanze da parte di chi è sceso in piazza anche utilizzando armi improprie e bombe-carta per aggredire gli agenti e causare danneggiamenti».


Un messaggio alle forze dell'ordine anche dal sottosegretario all'Interno, Nicola Molteni:

«Solidarietà incondizionata a tutti gli appartenenti delle forze dell'ordine che oggi, a Roma, hanno subito l'ennesima vigliacca aggressione da parte dei soliti professionisti dell'odio e della violenza - scrive in una nota il sottosegretario all'Interno -. Esprimo particolare vicinanza a quegli agenti rimasti feriti dalla brutalità di chi è sceso in piazza con l'unico intento di devastare ed aggredire. Le nostre forze di polizia hanno risposto con la consueta capacità operativa, equilibro e professionalità impedendo ai facinorosi di trasformare la piazza in un teatro di scontri ancora più pesanti, limitandone l'azione. Onore a donne e uomini delle nostre forze dell'ordine: l'Italia per bene le ringrazia e non smetterà mai di manifestare loro sostegno ed apprezzamento».


«Ventiquattro feriti tra poliziotti e militari della Guardia di finanza, lanci di bottiglie e bombe carta: questo il primo bilancio della manifestazione a Roma della sinistra radicale. Il Pd è ancora sicuro che questa sia libertà di pensiero? La sinistra è ancora convinta che questa sia libertà di manifestazione? Prima o poi riusciranno a prendere le distanze da chi manifesta con bombe carta e da chi aggredisce le forze dell'ordine?». Lo domanda Andrea Delmastro, deputato di Fratelli d'Italia e sottosegretario alla Giustizia.


I commenti della manifestazione dalle opposizioni

La risposta dalle file dei dem non tarda ad arrivare. Sempre su X, scrive Simona Malpezzi, Senatrice Pd: «Solidarietà alle forze dell'ordine rimaste ferite negli scontri di oggi a Roma nel corso di una manifestazione non autorizzata con slogan inaccettabili dal chiaro contenuto antisemita. Non si difende così il diritto della Palestina di esistere». E alle sue parole si aggiungno quelle del deputato Pd, Lorenzo Guerini: «Il 7 ottobre è stato un crimine, non resistenza. Le parole e la violenza della manifestazione proPal di oggi a Roma sono inaccettabili e da condannare con fermezza. Nessun cedimento all'antisemitismo».


Anche Carlo Calenda, leader di Azione, ha espresso il suo punto di vista, in un post su Instagram: «Il corteo "Pro Palestina" è finito esattamente come doveva finire e come gran parte degli organizzatori voleva che finisse. Incidenti, feriti, slogan pro Hamas e Hezbollah. Ci sono migliaia di persone in Italia che vorrebbero manifestare pacificamente a favore dei palestinesi. Ma sono ostaggio di frange violente e antisemite. Questi gruppi vanno identificati e fermati. Sono in primo luogo loro ad impedire l'esercizio dei diritti democratici. Spetta anche alle forze politiche che aderiscono alle manifestazioni denunciare e isolare i violenti. Intanto la nostra solidarietà va alle forze dell'ordine che ieri hanno avuto decine di feriti».


Ma a questi commenti ce ne sono altri divergenti: «La mobilitazione di oggi a favore della Palestina e contro il tentativo di impedire il diritto a manifestare è stata un grande successo politico. Nonostante la pioggia, il blocco dei mezzi pubblici per lo sciopero, la blindatura fascista della città da parte del Viminale, i posti di blocco nelle stazioni ferroviarie e ai caselli stradali, i fogli di via a chi veniva da fuori Roma, decine di migliaia di persone hanno raggiunto piazzale Ostiense riempendola completamente e dimostrando che c'è una parte del paese, giovane e meno giovane, che non è disposta a farsi mettere il bavaglio da un governo che non perde occasione per dimostrare sempre più i suoi tratti autoritari». La commenta così, la manifestazione, Giovanni Barbera, membro del comitato politico nazionale di Rifondazione Comunista: «Una piazza bella e colorata che ha costretto il Viminale a rimangiarsi il divieto di manifestazione che state imposto fino a poche ore prima dell'inizio. Gli incidenti accaduti a termine della manifestazione sono solo da imputare all'ottusità di chi ha voluto nonostante l'imponente partecipazione impedire comunque la possibilità che i manifestanti potessero sfilare in corteo»

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