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Le periferie avranno un nome, nascono i nuovi quartieri di Roma

Aggiornamento: 28 lug

L'assessore ai Servizi al territorio per la città dei 15 minuti Andrea Catarci ha iniziato gli incontri con i municipi per definire la nuova mappa dei quartieri. Il primo appuntamento in XII. Tomassetti:«Un lavoro che ci consente di erogare servizi dove oggi non ci sono».

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Cittadinanza nella sala Consiglio del municipio Xii

Alcuni saranno nuovi, altri si modificheranno. E’ in arrivo la nuova classificazione dei quartieri di Roma. Il lavoro preliminare - che porterà nei prossimi due anni ad una ridefinizione dei confini - è stato presentato alla cittadinanza del XII municipio dall’assessore capitolino Andrea Catarci e dal presidente Elio Tomassetti. Ma da settembre saranno avviati gli incontri pubblici anche in tutti gli altri territori.


I nuovi quartieri del municipio XII

Nel municipio XII spuntano, ad esempio, i «nuovi» quartieri come Donna Olimpia, Bravetta, Porta Portese, Vignaccia-Aldobrandeschi, Monteverde Nuovo e Vecchio. Luoghi che esistono nei fatti ma che sulla carta ancora non ci sono. La classificazione dei quartieri, così come la conosciamo oggi, risale, infatti, al 1977. Nel frattempo la città si è trasformata: molte persone, in oltre quattro decenni, hanno lasciato le aree più centrali per trasferirsi in zone limitrofe dove sono sorti diversi insediamenti. Luoghi, le attuali periferie, in cui spesso non ci sono servizi essenziali come gli asili nido, i presidi sanitari o il trasporto pubblico.

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Cartina del XII Municipio con la nuova classificazione dei quartieri (Roma Capitale)

La nuova fotografia della città

Per fotografare la nuova situazione l’assessorato ai Servizi al territorio per la città dei 15 minuti di Roma ha avviato uno studio con le università, l’Istat e gli uffici comunali dal quale, dopo il confronto con la cittadinanza, nascerà la nuova mappa dei quartieri.

Con una delibera del 1977 il Campidoglio aveva definito 155 zone urbanistiche. Oggi, dalla prima mappatura, emergono 22 rioni e 293 quartieri di cui 114 sono  fuori dal Grande raccordo anulare: «Molti cittadini sono andati a vivere lì ma anche oltre i confini comunali», ha spiegato Catarci. Infatti mentre la popolazione romana è rimasta sostanzialmente la stessa, quella dell’area metropolitana è cresciuta molto negli ultimi 20 anni passando da 3.5 milioni a 4.4 milioni di abitanti. «Non sono persone venute da fuori - spiega l’assessore - sono romani e romane che scelgono il pendolarismo per avere una casa a prezzi più bassi e per dare un tenore di vita migliore alla loro famiglia».


Identità e conoscenza

In questo scenario cambiato, lo studio dell’assessorato è mosso da un duplice obiettivo:«Il primo è identitario: occorre capire i romani e le romani dove vivono, in quali luoghi svolgono le attività quotidiane, come si chiamano questi luoghi, come vengono percepiti. Il secondo - aggiunge Catarci - è un obiettivo conoscitivo: non si può studiare la città con le categorie del 1977». Non si possono, dunque, assumere decisioni politiche senza una nuova fotografia della Capitale.


Città storica e nuove periferie

Il municipio XII parte dal centro storico con Porta Portese, degradando verso le costruzioni degli anni ’70 in alcune zone di Monteverde e Colli Portuensi. Si arriva a quelle che erano prima le periferie e che oggi non lo sono più come Bravetta e Pisana. C’è poi l’ultimo centro abitato del municipio:  Massimina e Casal Lumbroso, a ridosso del raccordo, dove vivono 12, 13 mila abitanti e dove l'allaccio in fogna è arrivato nel 2021.


Nuovi quartieri di Roma
Andrea Catarci ed Elio Tomassetti

«Fermento» nel XII municipio

C'è un altro aspetto da considerare: «la metà del Municipio XII - spiega il presidente Tomassetti - è totalmente a vocazione agricola con una densità abitativa tendenzialmente bassa (un pò meno di 150 mila abitanti) e un territorio grande come Bologna, di 76 km quadrati, che quasi guarda il mare, arrivando al confine con le piste di atterraggio dell’aeroporto di Fiumicino». Questa parte di città «è molto cambiata», aggiunge il presidente sottolineando che «Monteverde da un lato è un pò invecchiato (è il secondo quartiere con età media più alta di Roma dopo Parioli) ma nel contempo si sta popolando di nuove coppie così come tante famiglie si stanno trasferendo a Massimina, Casal Lumbroso e nelle nuove residenze di stazione Aurelia, Vignaccia,via di Villa Troili». C'è «una situazione di fermento», prosegue Tomassetti tanto che «finiremo questo mandato con 3, 4 mila residenti in più. Non perché facciamo piu figli ma perché ci sono tante nuove residenze che il piano regolatore del 2008 ha portato in municipio».

«Nuovi servizi»

Nuovi quartieri che si popolano dove, però, non ci sono i servizi. A Monteverde alcune zone sono scoperte da trasporto pubblico e da presidi sanitari territoriali così come accade nelle nuove periferie. Ci sono nel municipio tanti istituti superiori ma pochi asili nido. Ecco perché «questo lavoro ci ha molto entusiasmato e ci ha permesso di fare quello che, sommersi dalle emergenze, spesso non si fa: programmare, capire dove indirizzare le nostre voci di bilancio e l’erogazione di servizi», conclude Tomassetti.


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