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Le «multe» di Legambiente a chi è in sosta selvaggia: «A Roma troppe auto per lo spazio a disposizione»

Edoardo Iacolucci

Aggiornamento: 3 dic 2024

Legambiente presenta il dossier «Mobilità negata - Sosta selvaggia nelle strade della Capitale» e lancia una campagna con finte «multe» informative a chi è parcheggiato in zone irregolari

Attivisti di Legambiente con lo striscione: «Ci siamo rotti i polmoni»
Attivisti di Legambiente con lo striscione: «Ci siamo rotti i polmoni» (La Capitale)

«Ci siamo rotti i polmoni» è il grande striscione srotolato a piazza San Bernardo dagli attivisti di Legambiente che ha presentato il nuovo «Dossier Mobilità Negata a Roma – Sosta Selvaggia nelle Strade della Capitale». Una ricerca realizzata nell'ambito della campagna «Aria Pulita per Roma».

«Avremo anche uno strumento di monitoraggio della qualità dell’aria - precisa il presidente di Legambiente Lazio, Roberto scacchi -, con il quale genereremo altri report, girando tutta la città grazie agli accordi che stiamo realizzando con i vari municipi».


Con questa indagine sono state analizzate 55 strade distribuite in 10 municipi, documentando 17.088 veicoli tra automobili, motoveicoli e monopattini elettrici: «Il rapporto - spiega il presidente Scacchi -, è stato redatto con i ragazzi del servizio civile che in questi cinque mesi hanno girato Roma in lungo e in largo, cercando di fare un’analisi il più possibile completa degli stalli abusivi e illegali di tutti i veicoli».

Tra e auto dei romani e quelle che arrivano ogni giorno da fuori, il problema è evidente secondo il presidente dell'associazione ambientalista: «Lo spazio è finito per ospitare tutte le macchine immatricolate e circolanti nella nostra città. Non solo quelle in movimento, ma anche quelle ferme. Il tasso di motorizzazione è altissimo: una pianura di lamiere che invade strade, marciapiedi e chiese di Roma».


Le «multe» di Legambiente

multe
Una della «Multe» di Legambiente

Gli attivisti di Legambiente così simbolicamente iniziano a multare chi si trova in sosta irregolare con avvisi su auto e moto: «Stiamo riprendendo una vecchia campagna che coinvolgeva i bambini delle scuole - spiega Amedeo Trolese, responsabile mobilità di Legambiente Lazio -. Si usciva con le classi, si osservavano le auto parcheggiate male, e i bambini scrivevano il loro pensiero e lasciavano una multa simbolica sui parabrezza. Era un’iniziativa molto carina, che faceva capire anche ai più piccoli cosa significa la mobilità negata. Quest’anno - continua Trolese - vogliamo riproporla per sensibilizzare le persone sull’importanza di non usare l’auto quando non è necessario e di rispettare gli spazi comuni».


Al posto del pagamento della multa però c'è un messaggio, con il dossier realizzato, così da sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema: «Dobbiamo ripensare lo spazio urbano - osserva l'attivista Federico Pochini che ha contribuito a realizzare il report - e investire in trasporto pubblico efficiente e accessibile, promuovere la sharing mobility. Questo dossier vuole essere un appello per una nuova stagione di investimenti sulla mobilità sostenibile. L'esperienza è stata interessante divertente e faticosa. Non mi era mai capitato di andare a contare macchine e motorini in giro per Roma. Interessante anche vedere quanto è impattante la sosta selvaggia delle macchine, ma anche dei motorini, in tutti i quartieri».


I dati del monitoraggio sulla sosta selvaggia

Per realizzare lo studio i ragazzi del servizio civile hanno lavorato per 5 mesi. Tra loro Federico Pochini e Gaia Cesarano: «Bisogna sensibilizzare su queste tematiche. Siamo comunque ottimisti - conclude Gaia -, perché i dati in passato hanno constatato che Roma ha già fatto grandi passi avanti per migliorare la mobilità, lo può fare ancora».


Secondo lo studio, il 36 per cento dei veicoli monitorati risultano in sosta irregolare. Tra questi: 66 per cento sono automobili. Il 26 per cento sono motocicli. Solo l’8 per cento riguarda i monopattini elettrici, che, per il ridotto spazio occupato, hanno un impatto trascurabile rispetto alle autovetture. I dati raccolti dimostrano come il problema della sosta selvaggia sia direttamente collegato alla sovrabbondanza di automobili, che saturano lo spazio pubblico e ostacolano il diritto alla mobilità. Come sottolineato da Roberto Scacchi e Amedeo Trolese di Legambiente Lazio: «Ogni pedone bloccato da auto parcheggiate ovunque o ogni autobus rallentato dalla sosta irregolare è una negazione del diritto alla mobilità».


Con un tasso di motorizzazione altissimo, Roma si trova a fronteggiare anche un'inquinamento atmosferico che comporta procedure di infrazione comunitaria. Incidenti stradali frequenti.

Strade congestionate da veicoli in sosta o in movimento.


Le proposte di Legambiente

Attivisti di Legambiente
«Multe» di Legambiente

Legambiente evidenzia l'urgenza di progetti di mobilità sostenibile, tra cui nuovi tram e prolungamenti delle linee metro. Percorsi ciclo-pedonali e zone pedonalizzate. Sviluppo della sharing mobility e zone 30 per limitare la velocità.


Parallelamente, sono necessarie politiche per ridurre drasticamente il numero di veicoli. In questa direzione, misure come la Congestion Charge e la Fascia Verde, già in parte attiva, devono essere ampliate per includere un numero maggiore di vetture e rafforzate con varchi di controllo.


Le peggiori strade e quartieri

Le 5 strade con il maggior numero di veicoli in sosta irregolare sono via Camesena (85%). Via Angelo Emo (70 per cento) Via Cipro (66 per cento). Piazza Vescovio (64,8 per cento). Via XX Settembre (64,4%). Tra i quartieri Nomentana detiene il record di sosta selvaggia con il 50,5 per cento. San Pietro (42,4 per cento). Trastevere (36 per cento). Per i motocicli, il primato va alla Magliana, con l’87 per cento di scooter e moto parcheggiati fuori dagli spazi.

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