Le linee guida per il nuovo contratto Atac: «Nei prossimi tre anni la metro dovrà crescere del 40 per cento»
Aggiornamento: 16 ott
La giunta capitolina ha approvato le linee guida per la predisposizione del nuovo contratto di servizio tra il Campidoglio e Atac per il trasporto pubblico locale
Novantasei milioni di chilometri di superficie e 7,35 milioni di chilometri per la metro. Sono i livelli adeguati di servizio che dovranno essere garantiti per il 2024, secondo le linee guida per la predisposizione del nuovo contratto di servizio tra il Campidoglio e Atac per il trasporto pubblico locale, appena approvate dalla giunta capitolina.
Poi, sempre stando alle linee guida, nei prossimi tre anni si dovrà programmare un significativo incremento delle percorrenze per ottenere una crescita della produzione di superficie di 1 milione di chilometri l'anno, passando da 96 a 99 milioni di chilometri. La produzione di superficie vedrà anche una progressiva introduzione di servizi a chiamata, il cui dimensionamento, le modalità tecniche e le tempistiche di erogazione sono ancora in via di definizione.
Gli obiettivi per la metro
Per quanto riguarda la produzione metropolitana, dovrà crescerà di oltre il 40 per cento, passando da 44,1 a 62,3 milioni di chilometri percorsi all'anno. L'incremento dell'offerta, a fronte di contenuti incrementi nei costi di produzione, sarà possibile con il completamento degli interventi infrastrutturali in corso sulle linee A e B e della manutenzione straordinaria dei treni, con l'immissione dei nuovi treni e, soprattutto, con la progressiva apertura del prolungamento della linea C al Colosseo.
Obiettivi del nuovo affidamento dovranno essere anche la realizzazione di un sistema di trasporto pubblico locale integrato, l'ottimizzazione degli orari e delle frequenze, la qualità e l'efficienza dei servizi, la soddisfazione della domanda presente e potenziale nei differenti ambiti territoriali, la garanzia di un servizio di trasporto minimo nelle aree a «domanda debole», una politica tariffaria di facile utilizzazione e che tenga conto delle categorie sociali svantaggiate, con la previsione di tariffe «agevolate», e la sostenibilità ecologica al fine di ridurre l'inquinamento atmosferico.
Gualtieri: «Un lavoro enorme e senza precedenti»
«Abbiamo fatto uscire Atac dal concordato fallimentare in cui l'avevamo trovata e sono così ripartiti gli investimenti sulla mobilità del futuro. Oggi approviamo le linee guida del contratto di servizio e le sue gambe finanziarie. Portiamo a termine un processo che ha già visto tornare in strada centinaia di bus, acquistandone oltre 1.150 insieme a 121 tram e 36 treni della metropolitana. E poi completando il rifacimento atteso da decenni dei binari dei tram e di quelli della Metro A rimasti fermi al 1979», commenta il sindaco Roberto Gualtieri.
«Un lavoro enorme e senza precedenti - sottolinea il primo cittadino - che porterà ad avere molti più chilometri percorsi lungo l'intera rete romana di trasporto pubblico locale e che non può certo fermarsi adesso. Purtroppo, città molto più piccole della Capitale ricevono pro capite il doppio delle risorse dal Fondo nazionale trasporti ma abbiamo strutturato il nuovo contratto di servizio per rendere l'azienda all'altezza di competere in pochi anni con le più grandi realtà internazionali e, per questo, qualora l'evoluzione normativa dovesse premiare l'obbligo delle gare il nuovo contratto di servizio è strutturato per cogliere anche questa sfida».
Patanè: «Obiettivi sfidanti per Atac»
Ha infine aggiunto l'assessore capitolino alla Mobilità, Eugenio Patanè: «L'approvazione delle linee guida del nuovo contratto di servizio con Atac e del Piano economico finanziario rappresentano un presupposto essenziale per garantire all'azienda, dopo l'uscita dal concordato preventivo, di riprendere la forza economica e tornare dunque alla piena efficienza. Il prossimo contratto di servizio conterrà obiettivi sfidanti per Atac che, migliorando il servizio dal punto di vista della qualità, della quantità di chilometri e della sicurezza, contribuirà a rendere il trasporto pubblico di Roma finalmente all'altezza di quello delle più grandi capitali europee».
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