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Rebecca Manganaro

Le linee ferroviarie di Roma Nord sono un disastro, «due mesi di lavoro ed il servizio è peggio di prima»

I pendolari continuano a vivere disagi su disagi. «Un percorso che dovrebbe durare 50 minuti dura come minimo un'ora e quaranta»

Annunci di treni in ritardo e cancellati (Gruppo Facebook)
Annunci di treni in ritardo e cancellati (Gruppo Facebook)

«Due mesi di lavoro ed il servizio è peggio di prima». I pendolari che utilizzano i treni regionali della FL3 Cesano – Viterbo non ci stanno. La linea, infatti, era rimasta chiusa dal 10 luglio all'8 settembre scorso, per effettuare lavori di potenziamento dell’infrastruttura e, soprattutto, per permettere l’installazione del sistema Ertms che dovrebbe garantire più treni e maggiore puntualità delle corse. I convogli hanno ricominciato a circolare il 9 settembre, ma i viaggiatori continuano a vivere disagi su disagi.


«Io parto da Oriolo Romano e arrivo a Valle Aurelia. Il viaggio dovrebbe durare circa 50 minuti, ma non è mai così», racconta a La Capitale Damiano Di Gregorio, 33enne pendolare da 11 anni. «Come minimo il tempo di percorrenza si trasforma in un'ora e quaranta».


Il chiodo che paralizzò i treni nell'intero Paese

I ritardi, oltretutto, non vengono mai comunicati tempestivamente e la gente si trova «intrappolata» nelle stazioni. Questo è successo anche lo scorso 2 ottobre, quando un chiodo piantato su un cavo ha paralizzato la circolazione dell'intero Paese. «Ma io dico, se l'evento si verifica alle 6.30, perchè non blocchi la circolazione subito? - si domanda il pendolare. Fai continuare a transitare i treni fino alle 7.20, intrappolando tutti gli utenti nelle varie stazioni senza nemmeno la possibilità di tornare indietro perchè ormai i treni si sono accodati. Quell'episodio mi ha mandato fuori di testa».

Riguardo l'evento di inizio ottobre, era intervenuto anche Matteo Salvini, ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture: «Il tempo di reazione di fronte a questo errore non è stato all'altezza che la seconda potenza industriale d'Europa deve avere. Il privato ne risponderà».


Ferie e permessi sprecati per giustificare i ritardi

Queste situazioni generano dei grossi a disagi a studenti e lavoratori. In entrambi i casi parliamo di persone che hanno degli orari di accesso da rispettare, che sia una scuola o che sia un ufficio. A tal proposito, Di Gregorio ci ha raccontato la sua esperienza. «Io massimo alle 9.30 devo stare in ufficio. Tutte le mattine intorno alle 7.10 esco di casa per prendere il treno delle 7.20 a Oriolo. In circa 50 minuti dovrei arrivare a destinazione (Valle Aurelia, ndr)- spiega -, ma questo non avviene mai. Ho più volte superato l'orario d'entrata e più volte ho dovuto giustificare il mio ritardo sprecando ferie e permessi. Mi è successo proprio pochi giorni dopo la riapertura della linea ferroviaria, sono arrivato alle 9.50 e ho dovuto utilizzare mezz'ora di permesso».


Di sicuro, dopo due mesi di interruzione della circolazione, chi utilizza la FL3 per lavoro o per motivi di studio si aspettava un servizio completamente diverso. A tal proposito, domenica 20 ottobre alle ore 18, si terrà online una assemblea del Comitato Pendolari FL3 (https://forms.gle/ou3MZDmhRqXeBs8g7).


Disagi anche sulla linea Roma - Civita Castellana - Viterbo

Importanti disagi sono presenti anche lungo la ferrovia Roma - Civita Castellana - Viterbo. «Caro pellegrino che vorresti venire a Roma per il Giubileo del 2025, sai già che dal 24 dicembre, con l’apertura della porta santa, la capitale sarà invasa da decine di milioni di turisti  che vorranno attraversarla. Quello che non sai è che, se avrai intenzione di provare la nostra ferrovia gestita da Cotral e Astral e che da Viterbo porta a Roma (ormai non più direttamente ma con una infinita lista di bus sostitutivi) vivrai una vera esperienza mistica fatta di soppressioni, ritardi, mancanza di supporto per disabili e comunicazioni fatte male», scrive in una lettera il Comitato Pendolari Ferrovia Roma Nord.


La linea ferroviaria peggiore d'Italia

Si tratta della linea ferroviaria peggiore d’Italia, certificata da Legambiente negli anni. Treni di 40 anni fa pieni di ruggine, finestrini incastrati, aria condizionata quasi assente, servizi igienici a bordo non forniti, con borseggiatori sempre in agguato e senza la sicurezza fisica quotidiana. I tornelli sono fuori uso e in alcune stazioni non ci sono proprio, il biglietto non si può acquistare né online né in stazione, ma solamente nelle tabaccherie o nei bar.


Nel corso del 2025, inoltre, dovrebbe chiudere la tratta extraurbana da Montebello a Viterbo, per dei lavori di ammodernamento e parziale raddoppio. Questa chiusura durerà almeno due anni e in quel periodo la maggior parte della gente passerà all’auto privata o ai bus sostitutivi.


La lettera del Comitato alle scuole

Il presidente del Comitato Pendolari Ferrovia Roma Nord, Fabrizio Bonanni, a La Capitale ha raccontato che stanno «diffondendo un comunicato nelle scuole superiori che sono interessate dai problemi del pendolarismo, dobbiamo fare fronte unico!».


Di seguito la lettera inviata via Pec a fine settembre, risollecitata la settimana scorsa, a tutti gli istituti superiori coinvolti di Roma e provincia: Salvini, Azzarita, Nervi, Dante, Lucrezio Caro, Plinio, Margherita Hack, Calamandrei, etc. «Con la presente il Comitato Pendolari Ferrovia Roma Nord chiede a codesto istituto un incontro urgente per confrontarsi coi problemi del servizio ferroviario sulla nostra linea – ritardi, soppressioni, malfunzionamento delle stazioni – e più in generale dei collegamenti sul nostro territorio, anche in vista dell’annunciato inizio dei lavori sulla linea, che potrebbero cominciare tra qualche mese: si prevedere la chiusura della tratta extraurbana per circa due anni, con conseguenze anche sul servizio ferroviario urbano. E i problemi di trasporto aumenteranno con l’inizio del Giubileo. Come forse saprete il Comitato Pendolari è in costante rapporto da anni con la Regione Lazio, i comuni e le aziende responsabili del servizio e dunque riteniamo utile e costruttivo confrontarci con un segmento importante dell’utenza come quello degli studenti (soprattutto pendolari che utilizzano treno e bus per raggiungere i plessi scolastici) e dei lavoratori della scuola per poter correttamente riportare ai tavoli le principali problematiche inerenti il servizio».



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