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Le edicole chiudono ma a Testaccio ne apre una: ecco il modello alternativo dell'edicola Emporio

Anita Armenise

A novembre Edoardo Pariante e il suo socio Renato hanno aperto l'edicola che era di «Righetto», storico giornalaio testaccino, chiusa da 4 anni ma che esiste dal 1906

edicola emporio
L'edicola Emporio di piazza Testaccio

Le edicole chiudono ma Edoardo e Renato ne aprono una nel cuore di Testaccio e gli danno un nuovo aspetto. Può sembrare una scelta anacronistica infatti per farlo hanno intrapreso una strada alternativa. Un esempio virtuoso di rigenerazione dell’edicola che non disperde l’origine della sua funzione perchè si basa sulla vendita dei tradizionali quotidiani, di riviste indipendenti e infine di pop up, attraverso cui l’edicola si traveste da agenzia pubblicitaria per la vendita di articoli di brand indipendenti.


Editoria ordinaria, indipendente e pop-up: il modello alternativo dell'edicola Emporio

«L'avevo puntata da marzo dell'anno scorso - racconta Edoardo -, aveva chiuso dopo il Covid e quindi ho deciso di rilevarla a settembre e poi a novembre abbiamo aperto. Mi ero reso conto che quest'edicola non era morta, ma aveva bisogno di una forma diversa», a lavorarci sono in cinque, tutti ragazzi. Edoardo, uno dei due soci fondatori, lavora nell'editoria e ha esperienza come content strategist quindi conosce il mondo dei media e dei rapporti commerciali. Ed è proprio qui che sta il punto. La linfa economica per sopravvivere deriva dai pop-up, attraverso cui l'edicola veicola prodotti come se fosse un'agenzia pubblicitaria.

libri storici
Alcuni libri storici in vendita all'edicola Emporio

L'edicola apparteneva allo storico giornalaio «Righetto», conosciutissimo nel rione e ricordato oggi con una targa, ma esiste, di fronte al mercato di Testaccio, dai primi del '900.

«L'idea del nome deriva da una ricerca che ho fatto sul quartiere», infatti Testaccio nel I secolo d.C., rappresentava uno snodo commerciale fondamentale per l’approvvigionamento della città. Qui arrivavano le merci provenienti da tutto il mediterraneo che, una volta sbarcate nei porti di Ostia e Porto, erano poi smistate nei mercati cittadini. «È un po' quello che ci proponiamo di fare noi, smerciare e diffondere. L'idea è che l'edicola sia una finestra per il quartiere verso il mondo», spiega Edoardo.


In quanto alle scelte tecniche, è il sistema della resa, che vale per l'editoria ordinaria, che rende difficile la selezione dei giornali e «questo è quello che ci rende la vita un po' più complicata. Ma la grande forza è l'editoria indipendente, uno spiraglio verso il mondo che è poco battuto e dovrebbe essere intensificato», confessa Edoardo. Si tratta di riviste di nicchia che vengono ordinate e spedite direttamente da piccoli editori internazionali e spesso scritti da giovani che producono riviste bimestrali e trimestrali su temi settoriali. Ma anche articoli da collezione come libri storici e numeri primi.


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