Lazio-Viktoria Plzen, Baroni e Matias Vecino: «Importante entrare in campo con determinazione»

Marco Baroni e Matias Vecino sono intervenuti in conferenza stampa nella sala stampa di Formello nel pre-partita di Lazio – Viktoria Pilsen. Ecco le parole del tecnico biancoceleste alle domande dei media

Marco Baroni e Matias Vecino sono intervenuti in conferenza stampa nella sala stampa di Formello nel pre-partita di Lazio – Viktoria Pilsen. Ecco le parole del tecnico biancoceleste alle domande dei media.

Mister Baroni, che atteggiamento chiederà alla squadra considerando il vantaggio dell’andata? Si dice che la Lazio non sappia gestire i risultati, cosa ne pensa? Sarebbe l’errore più grande che potremmo fare. Dobbiamo fare sempre del nostro meglio ed entrare in campo con grande determinazione.

La partita di domani, alla luce di Bologna-Lazio, influenzerà le sue scelte di formazione? No! Gioca chi sta meglio e sarà importante sia chi parte che chi entrerà dopo.

Cosa le ha suggerito la gara d’andata in vista del ritorno? Il Viktoria Plzen è una squadra che ha corsa, fisicità, che calcia tantissimo. Dobbiamo tenerli lontani e cercare di fare noi la partita.

Come stanno Castellanos e Tavares? Sta bene, ma dovrò fare delle valutazioni durante l’allenamento. Con Nuno faremo delle riflessioni con lo staff medico.

Quanto sarà importante la spinta dell’Olimpico? E le condizioni di Dele-Bashiru? La spinta dei nostri tifosi è sempre importante, sono sempre con noi e dentro di noi anche quando non gli è stato permesso di essere allo stadio. Per noi sono un fattore fondamentale. Dele ha ancora un po’ di fastidio, devo parlare anche con lui perché voglio che scenda in campo sereno. Ha ancora un po’ di dolore alla caviglia.

La Lazio gioca ogni tre giorni. Qualcuno dice che sia come un allenamento. Come sta la squadra?Rispetto le dichiarazioni di Runjaic, io non parlo mai di stanchezza perché vorrei giocare sempre. Se una squadra gioca ogni tre giorni significa che è protagonista, il discorso è mentale. Ci sono situazioni che possono condizionarti, ma la testa ti porta sempre oltre. La squadra sta bene, anche con l’Udinese abbiamo fatto un’ottima partita sotto tutti gli aspetti e siamo pronti.

Chi sarà il portiere domani? Lo valuteremo dopo gli allenamenti. Con Mandas e Provedel andiamo tranquilli sempre.

Noslin e Tchaouna come stanno? Hanno la piena fiducia mia e della squadra, hanno caratteristiche diverse e la squadra deve metterli in condizione di rendere. Ho allenato Noslin da punta centrale l’anno scorso e ha fatto cinque gol e cinque assist, Tchaouna ha sempre fatto la seconda punta. È solo una questione di fiducia, dobbiamo farli rendere al meglio. Poi sono attaccanti e hanno bisogno di trovare il gol, ho piena fiducia in loro.

Mister Sarri diceva che ci sono troppe aspettative in questo ambiente. È d’accordo? Io sono talmente concentrato sul lavoro della squadra che non penso a cose che non posso determinare. Io rispetto ciò che posso determinare. Ci sono partite che, per natura e situazione, possono avere varianti.

In Europa, nelle eliminazioni dirette, è un vantaggio giocare in casa? Credo sia un caso. Abbiamo fatto grandi partite e prestazioni in casa. Spesso poi il risultato è legato ad altri fattori. Quando c’è la prestazione e non il risultato sono sereno, quando arriva il risultato e non la prestazione mi preoccupo. La prestazione non è mai mancata anche quando abbiamo perso.

Gli attaccanti non segnano, ma i gol arrivano da altre figure. Quanto pesa questo aspetto? Ho sempre detto che è la coralità della squadra a fare la differenza. Abbiamo portato tanti giocatori al gol, anche Taty è un giocatore che si muove tantissimo. Non abbiamo una punta statica di riferimento, ho parlato di caratteristiche perché alcuni giocatori vanno serviti in maniera diversa. Senza togliere che Castellanos è la nostra punta, sta facendo benissimo ed è chiaro che il suo infortunio ci ha penalizzato. Ho grande fiducia nella squadra perché crea, questa è la cosa importante.

L'intervento di Matias Vecino

Sei tornato in forma dopo alcuni mesi di stop. A che percentuale sei arrivato? Sono entrato al 35°, poi al 65°. A livello fisico sto bene, anche se ci vorrà tempo per arrivare ai 90 minuti.

Quali insidie può nascondere una partita contro una squadra tecnicamente inferiore? Non ci sono partite semplici. Giochiamo in casa e dobbiamo vincere.

Il mister parla di un gruppo giovane, tu hai esperienza. Come aiuti i tuoi compagni? Con il passare degli anni possiamo aiutare sempre i più giovani, come facevano gli altri quando ero io più giovane.

Il tuo contratto è in scadenza. Hai pensato al futuro? Hai parlato con la società? La mia famiglia sta bene qui ed è felice. Ne parleremo a suo tempo.

Sesta edizione di Europa League. Cosa pensi della formula attuale? Ci giochiamo il passaggio del turno, ma piano piano ci arriveremo. La formula è diversa, ma a me piace giocare con le stesse squadre.

Giochi spesso con Rovella e Guendouzi. Preferisci giocare a due o a tre? E cosa pensi di Belahiane?Belahiane mi ha sorpreso, mi piace come gioca, ma ha bisogno di ambientarsi. Per la posizione, a me piace giocare. Cambia poco se cambio ruolo o posizione, dipende da chi devo affiancare.

L’esperienza è fondamentale. Cosa hai detto ai più giovani? Quando giochi ogni tre giorni, non puoi pretendere di essere sempre al 100%. La differenza la fa la testa, oltre la stanchezza.

All’andata avete giocato su un campo in condizioni pessime. Quanto ha influenzato la gara?Sicuramente ha influenzato. Per loro era un gioco sporco, erano abituati e conoscevano le difficoltà del campo.

Guendouzi e Rovella spingono, tu tendi a riempire l’area di rigore. Come ti trovi in questa dinamica?Questo lo dovrà dire il mister. Io cerco di coprire gli spazi, anche se non sono un centravanti. È una questione di movimenti.

Sentite il derby a distanza nello spogliatoio? Sinceramente no. Solo per la possibilità di giocare in Europa, ma in campionato manca ancora molto.