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Redazione La Capitale

Sulla Lazio al Flaminio, Onorato: «Non aspettiamo nessuno»

Aggiornamento: 17 set

La priorità per l'assessore capitolino allo Sport Alessandro Onorato, è riaprire gli impianti

Stadio Flaminio
Stadio Flaminio

«Assicuriamoci prima la conclusione della Conferenza dei servizi su Roma Nuoto nei tempi. Noi vogliamo chiudere la criticità del Flaminio. Se la domanda è se ci fermiamo ad aspettare, noi non aspettiamo nulla. Facciamo però in modo di parlare su qualcosa di concreto».

Così ha spiegato l'assessore allo Sport del Comune di Roma Alessandro Onorato, in audizione in commissione Trasparenza, ha risposto alla domanda del presidente Federico Rocca (FdI) che gli chiedeva cosa sarebbe successo in caso di esito positivo della Cds sul progetto Roma Nuoto se nel frattempo dovesse arrivare un'altra proposta, come quella della Ss Lazio.


«Vediamo dunque prima come si conclude la Cds (Conferenza dei servizi, ndr), perché il progetto è diverso dal primo - ha aggiunto -. Non fare previsioni, ma solo constatazioni. Noi sui tempi siamo stati veloci, e lo dico perché se qualcuno lavora nel torbido per far sembrare chissà quale strategia, noi abbiamo una sola strategia sugli impianti sportivi: quelli chiusi riaprirli di corsa e riprenderci quelli morosi o con abusi insanabili. È su questo che non ci dormiamo la notte. Noi stiamo sul pezzo».



Onorato: «Ben venga la collaborazione con Anac. Ma solo dopo la chiusura della Cds»

Sul coinvolgimento dell'Anac nella questione del Flaminio «c'è chi scrive cose totalmente improprie e sto cercando di capire come affrontare legalmente la vicenda - ha commentato in seguito Onorato. Nel caso specifico la collaborazione con Anac per noi è fondamentale, non solo per il Flaminio ma anche per gli altri impianti».


L'assessore allo Sport capitolino Alessandro Onorato in audizione in commissione Trasparenza ha aggiunto: «Il tipo di collaborazione proposta però - precisa - può avvenire a Cds conclusa perché per ora non c'è un bando di gara. Detto questo ben venga la collaborazione con Anac».


Il nuovo Piano della «Roma Nuoto»

Il 5 settembre era stata riavviata la Conferenza dei servizi sulla proposta di ristrutturazione dello Stadio Flaminio presentata dalla «Roma Nuoto», l'unica ufficialmente in campo, che ha come data conclusiva il 20 di ottobre.


Anche questo è emerso nella seduta di oggi della commissione Trasparenza dell'Assemblea Capitolina presieduta da Federico Rocca (FdI), a cui hanno partecipato appunto il presidente della «Roma Nuoto» Nicolò Cristofaro e l'assessore comunale allo Sport Alessandro Onorato.


Il progetto, è stato ricostruito nel corso dell'audizione, era stato già bocciato dalla Conferenza dei servizi nel dicembre del 2020, in particolare per via delle obiezioni della Soprintendenza.

La società ha fatto ricorso al Tar. Il Tar lo scorso maggio ha imposto al Comune di Roma di riaprire la Cds e di esaminare le integrazioni al progetto per poi pronunciarsi di nuovo.   

Il progetto è stato rinnovato e cambiato di molto. Oggi è stato presentato da «Roma Nuoto» alla commissione.


Il nuovo Flaminio: come potrebbe essere

Dal documento presentato, il manto erboso verrebbe rialzato

Lo spazio delle tribune viene così ridotto. Si passerebbe infatti da circa 25 mila posti a soli 15 mila. Così l'annoso problema del Flaminio, che come ricorda Rocca è troppo piccolo per la serie A e troppo grande per le serie minori verrebbe risolto.

Sarebbe usato per il calcio femminile, della Roma, della Lazio e della Nazionale, ma anche per le Nazionali minori come l'under 21.  


Sotto il campo il presidente Cristofaro ha spiegato che  sarebbero realizzati «una pista di ghiaccio per hockey e pattinaggio, una piscina limpica da 50 metri e 4 campi da padel, e una media struttura di vendita».


Nel progetto che nel 2020 era stato bocciato sotto il campo ci sarebbero state solo strutture commerciali. Adesso invece lo sport interessa l'80-90% dell'area: «Il tutto salvaguardando nel modo più assoluto il bene architettonico di Nervi - ha puntualizzato Cristofaro -.Un progetto molto serio che si è anche prefissato lo scopo di rendere il Flaminio più fruibile come parco polifunzionale». Anche l'Orto Botanico parteciperebbe al progetto: «È un progetto green - conclude Cristofaro -, con efficientamento energetico e materiali riciclati o riciclabili».   


«In passato - ha spiegato Rocca - si era parlato di un progetto di Cassa Depositi e prestiti, dalle cronache emerge una disponibilità della Ss Lazio».

Quello di «Roma Nuoto» però, ad oggi, «è l'unico progetto in campo. Il Flaminio è stato inserito nell'accordo Italia-Turchia per gli Europei del 2032 tra i campi per l'allenamento. Un futuro bisognerà darglielo, con un impatto minore possibile rispetto al contesto: ricordiamo un concerto che fece tremare la collina dei Parioli»

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