Latina, bracciante agricolo grave dopo intossicazione: amputata una gamba, rischia di perdere anche gli altri arti
Il 46enne è ricoverato in condizioni critiche. La Cgil chiede chiarezza e più tutele per i lavoratori agricoli
![Ospedale Santa Maria Goretti, Latina](https://static.wixstatic.com/media/50e39b_1b2530727b814be3bfbcd08e62be4ea6~mv2.jpg/v1/fill/w_800,h_450,al_c,q_80,enc_avif,quality_auto/50e39b_1b2530727b814be3bfbcd08e62be4ea6~mv2.jpg)
Un bracciante agricolo di origini indiane, 46 anni, è ricoverato da giorni in condizioni molto critiche all’ospedale Goretti di Latina a causa di un’intossicazione grave, probabilmente legata all’esposizione prolungata a prodotti chimici utilizzati nei campi senza adeguate misure di sicurezza.
L’uomo ha sviluppato una necrosi avanzata agli arti, che nei giorni scorsi ha reso necessaria l’amputazione di una gamba. Ora, secondo i medici, rischia di perdere anche gli altri arti, mentre la sua prognosi resta riservata. Le circostanze esatte dell’intossicazione sono ancora poco chiare e sono al centro delle indagini delle forze dell’ordine.
L’appello della Cgil: «Serve chiarezza, intensificare i controlli»
La vicenda ha riacceso il dibattito sulle condizioni di lavoro nei campi e sullo sfruttamento dei braccianti. La Cgil di Roma e Lazio, insieme alla Cgil di Frosinone e Latina, ha espresso solidarietà al lavoratore, chiedendo un’indagine approfondita per chiarire le responsabilità.
«Auspichiamo che la magistratura e le forze di polizia facciano piena luce su quanto accaduto – dichiara il sindacato –. Ribadiamo la necessità di rafforzare il confronto sul tavolo della prefettura di Latina e di dare piena attuazione al protocollo contro lo sfruttamento lavorativo siglato tra procura, enti ispettivi, forze dell’ordine e azienda sanitaria locale».
Rischio di nuove situazioni di sfruttamento
Il caso del bracciante indiano richiama alla memoria tragedie come quella di Satnam Singh, il lavoratore morto nell’estate del 2023 dopo un incidente sul lavoro e l’abbandono davanti casa senza soccorsi adeguati.
«Senza un’azione coordinata tra istituzioni, forze dell’ordine ed enti ispettivi – avverte la Cgil – il territorio rischia di ripiombare in una situazione di sfruttamento e illegalità diffusa».
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