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  • Anita Armenise

La vera storia delle "fettuccine Alfredo" raccontata dalla nipote

Aggiornamento: 28 lug

Il piatto fu un successo familiare prima ancora di diventare il piatto che rese noto e popolare Alfredo Di Lelio

alfredo
Alfredo Di Lelio

«Mio nonno, Alfredo Di Lelio, chiamava le sue fettuccine "le bionde"». Così Ines di Lelio, nipote del noto inventore delle "fettuccine Alfredo", ricorda la storia del suo avo. Il ristorante è tra le quattro imprese che lavorano da più di 100 anni nella Capitale e che sono state premiate dalla Camera di Commercio di Roma nella giornata di giovedì 25 luglio.


Una storia trasteverina

Nato nel settembre del 1883 a Roma in Vicolo di Santa Maria in Trastevere, Alfredo comincia a lavorare fin da ragazzo nella piccola trattoria aperta da sua madre Angelina in piazza Rosa, un piccolo slargo, poi scomparso intorno al 1910, che esisteva prima della costruzione della Galleria Sordi, l'allora Galleria Colonna.


Un successo familiare

«Il 1908 fu un anno indimenticabile per Alfredo Di Lelio», racconta Ines. Fu l'anno di due grandi trionfi: nasce suo figlio Armando e nella trattoria di piazza Rosa, «the birthplace of fettuccine all’Alfredo», vede la luce la sua pasta, divenuta poi famosa in tutto il mondo.


«Un ricostituente naturale, a base di burro e parmigiano». Questo il proposito che si dà Alfredo quando impasta le sue fettuccine «per sua moglie (e mia nonna) Ines, prostrata in seguito al parto del suo primogenito (mio padre Armando)», continua la nipote. Il piatto è un successo familiare prima ancora di diventare il piatto che renderà noto e popolare Alfredo Di Lelio, personaggio con “i baffi all’Umberto” e i calli alle mani a forza di mischiare le sue fettuccine davanti ai clienti che si moltiplicano, diventando sempre più numerosi e affamati.


Il Vero Alfredo

Nel 1914, a seguito della chiusura della trattoria per la scomparsa di piazza Rosa dovuta alla costruzione della Galleria Colonna, Alfredo Di Lelio decide di aprire a Roma il suo ristorante “Alfredo” in via della Scrofa che gestisce fino al 1943, per poi cedere l’attività a terzi, estranei alla sua famiglia.


«Ma l’assenza dal ristorante di Alfredo fu del tutto transitoria», racconta Ines. Infatti nel 1948 Alfredo riprende il controllo della sua tradizione familiare e apre, insieme al figlio Armando, il ristorante Il Vero Alfredo in piazza Augusto Imperatore. «Successo, che, tuttora, richiama nel ristorante un flusso continuo di turisti da ogni parte del mondo per assaggiare le famose “fettuccine all’Alfredo” al doppio burro da me servite, con l’impegno di continuare nel tempo la tradizione familiare dei miei cari maestri, nonno Alfredo, mio padre Armando e mio fratello Alfredo».


«Le fettuccine sono servite ai clienti con 2 posate d’oro - spiega Ines - una forchetta ed un cucchiaio d’oro regalati nel 1927 ad Alfredo dai due noti attori americani M. Pickford e D. Fairbanks, in segno di gratitudine per l’ospitalità», conclude la nipote del noto ristoratore e inventore, di fama mondiale, delle "bionde" fettuccine Alfredo.


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