top of page
  • Redazione La Capitale

La trasformazione digitale delle filiere produttive al centro dell'executive dinner di Concreta-Mente

Un evento a Roma per discutere delle opportunità e dei metodi per la digitalizzazione nel quadro del Pnrr, con il contributo di esperti del mondo accademico, istituzionale e imprenditoriale

Un incontro dell'associazioe Concreta-mente
Un incontro dell'associazione Concreta-mente (Cm)

Si è tenuta mercoledì 25 settembre, organizzata dall’associazione di promozione sociale Concreta-Mente, una “executive dinner” sul tema Pnrr e Digitalizzazione, in particolare sulla trasformazione digitale delle filiere produttive.


Il think tank Concreta-Mente promuove il cambiamento dal basso esercitato dalla cittadinanza attiva, attraverso iniziative che prevedono il coinvolgimento di attori istituzionali, del mondo accademico e della ricerca, di imprese e del terzo settore.


Questa di settembre è la seconda tappa di un percorso di riflessioni e proposte sul Piano Nazionale

di Ripresa e Resilienza organizzato da Concreta-Mente. E si inserisce nel quadro dalla Quarta Relazione sullo Stato di Attuazione del Pnrr, presentata dal think tank alla università Luiss ad aprile 2024, dopo un evento sulla transizione ecologica realizzato a giugno.


L’associazione utilizza l’approccio “four-helix model” che mette insieme mondo accademico, Pubbliche Amministrazioni, imprese e società civile.


All’interno della Missione del Pnrr «Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo» (41 miliardi di euro, con solo il 44% di spesa assegnata, fonte Teha European House Ambrosetti Forum Cernobbio 7 settembre 2024) attraverso tre key note speaker e una serie di interventi, si è discusso di cosa significhi digitalizzare una filiera produttiva e come si possa procedere in questa direzione, individuando metodi e modelli e facendo emergere requisiti utente, casi d’uso e soluzioni.


Se una filiera produttiva è una sequenza di lavorazioni al fine di trasformare le materie prime in un prodotto finito o in un servizio, la trasformazione digitale di una filiera produttiva significa quindi introdurre tecnologie standard di interoperabilità, piattaforme, servizi, modelli, ecosistemi, ecc. per abilitare lo scambio di dati e informazioni lungo il ciclo di produzione, trasformazione e distribuzione, in modo da poter cogliere tutte le opportunità che ne derivano, una su tutte il demand forecasting.


Dopo l’intervento introduttivo e strategico di Leonardo Bertini (Presidente di Concreta-Mente) sono intervenute Paola Castellacci (Vice Presidente Confindustria Anitec Assinform), che ha definito cosa significhi oggi trasformare una filiera produttiva e digitalizzarla e quali siano le opportunità, Tiziana Catarci (Direttrice del Dipartimento di Ingegneria “Antonio Ruberti” Università di Roma La Sapienza) su metodi e modelli per la trasformazione digitale delle filiere e infine Romano Stasi (Segretario Generale Abi-Lab) che ha riportato best practice e casi d’uso di uno dei settori più digitalizzati, quello dei servizi bancari.


Il dibattito, che ha seguito la Chatam House rule, ha fatto emergere idee e proposte che saranno raccolte in un position paper e veicolate agli stakeholder istituzionali.

Comments


bottom of page