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  • Edoardo Iacolucci

Polo Lumière e «La terra vista da un'altra Luna». In mostra 25 scatti delle persone con disabilità intellettiva

Aggiornamento: 24 set

L'esposizione fotografica del «Polo Lumière» offre uno sguardo unico sulla città attraverso gli occhi di persone con disabilità intellettiva

(La Capitale)
Francesco Recchia, autore di tre scatti in mostra (La Capitale)

«Questa mostra nasce dalla idea di inclusione che ha il Polo Lumière - spiega il neuropsichiatra Alessandro Paris responsabile del terzo distretto della Asl Roma 1, presso il Polo Lumière -, ovvero quello di creare degli sfondi integratori per i cittadini interessati a manifestazioni culturali. Abbiamo pensato di svilupparla in uno spazio culturale, come è la Sala Santa Rita, per poter rappresentare lo sguardo delle persone che frequentano i nostri laboratori».


Oggi, lunedì 23 settembre, è stata inaugurata la mostra fotografica intitolata «La Terra vista da un'altra Luna» presso la Sala Santa Rita, anticamente nota come Chiesa di Santa Rita da Cascia, in via Montanara 8.


Un'esposizione che rappresenta l'evoluzione naturale dei percorsi socio-assistenziali, sanitari e culturali rivolti a persone adulte con Disturbo del Neurosviluppo, sviluppati all’interno del Polo Lumière, che ha sostenuto l'iniziativa in collaborazione con gli assessorati capitolini alle Politiche Sociali, Salute e Cultura, insieme alla Asl Roma 1.


I laboratori sono circa 40 a settimana, sono frequentati da un centinaio di persone: «in più tra le nostre attività c'è anche un'attività di tipo residenziale» osserva Alessandro Paris.


Polo Lumière, laboratorio fotografico: strumento di espressione e inclusione

Nella costruzione della mostra sono stati coinvolti i laboratori di fotografia: «i fotografi che hanno fatto, poi scelto, le foto da esporre, insieme ai maestri d'arte, i fotografi e gli operatori». 


Particolarmente rilevante è proprio laboratorio di fotografia, che ha permesso ai partecipanti di utilizzare la macchina fotografica come mezzo autonomo per rappresentare la realtà, diventando un efficace strumento di comunicazione alternativa e di espressione personale.

Le tecniche di editing fotografico, sviluppate nel corso degli anni attraverso laboratori multimediali, hanno portato alla realizzazione di prodotti di alta qualità, tra cui 11 calendari, un libro fotografico, locandine di eventi inclusivi e molto altro.


ostia
Miriam, davanti il suo scatto del Kursaal di Ostia (La Capitale)

Poi c'è il laboratorio di multimedialità: «Ha prodotto - precisa Paris -, tutto il materiale cartaceo, dalle locandine fino all'immagine proiettata del mondo, immagine che racchiude tutte le foto che hanno fatto negli anni i fotografi dei nostri laboratori».

In più è stato coinvolto il laboratorio di manualità: «Ha prodotto il telescopio, fatto da loro con tutto il materiale riciclato, in cui abbiamo inserito un proiettore che potesse proiettare il mondo».


«Il senso di questa mostra - aggiunge il neuropsichiatra -, è quello di creare un abbraccio all'interno di un spazio così particolare del Comune di Roma. Un abbraccio che possa accogliere i cittadini, anche stranieri, interessati a una proposta culturale.»





Un progetto di inclusione nato dalla collaborazione tra Campidoglio e Asl

Il 19 marzo 2021, il Campidoglio e la Asl hanno siglato un accordo volto a tutelare, attualizzare e innovare l’esperienza dei progetti di integrazione sociosanitaria rivolti a persone con Disabilità, dando vita a un progetto congiunto denominato «Polo di Promozione della Salute e dell’Inclusione Socio-Culturale per Persone con Disabilità- Polo Lumière».


«Un'occasione importante - ha spiegato l'assessora in alle Politiche Sociali e alla Salute Barbara Funari - in cui le persone con disabilità offrono al pubblico l'opportunità di fare un'esperienza culturale, grazie al loro impegno nei percorsi del Polo Lumiere. La mostra è stata voluta in lingua inglese per far conoscere anche ai turisti il "loro sguardo" sul mondo». 



«L'impegno di questi ragazzi - ha commentato il Commissario Straordinario dell'Asl Roma 1, Giuseppe Quintavalle - dovrebbe essere uno stimolo per tutti noi. Con il loro lavoro, ci insegnano a guardare il

mondo da un punto di vista diverso e questo è un arricchimento che ci porteremo dietro in tutto il percorso di vita. La Asl Roma 1 mira proprio a questo obiettivo, essere vicina ai cittadini in

uno spirito di comunità».


«Ringrazio l' assessorato alle Politiche Sociali e la Asl Roma 1 - sottolinea l'assessore alla Cultura Miguel Gotor -, che ci hanno permesso di ampliare la nostra offerta culturale con questa mostra che è un valido esempio di integrazione socio sanitaria all’insegna dei valori dell’inclusione e della solidarietà. Sono bellissime foto che ben rappresentano la nostra città e che potranno ammirare anche i turisti ospiti nella Capitale»


Questo Polo opera seguendo due linee principali: una residenziale negli spazi del Casaletto - la struttura conosciuta con questo nome nel quartiere di Vigne Nuove - che ospita 8 persone con disabilità, e una dedicata ad attività psico-socio-riabilitative che, ad oggi, consente a 120 persone di partecipare a interventi riabilitativi, psicologici, occupazionali e socio-assistenziali, sia di gruppo che individuali.

Il Polo Lumière, grazie alla collaborazione tra utenti e operatori, organizza anche l’“Arena Lumière”, che offre proiezioni cinematografiche, concerti, presentazioni di libri ed altri eventi inclusivi aperti alla comunità, presso la propria sede in Largo Fratelli Lumière.


La mostra fotografica

la capitale
Visitatori della mostra (La Capitale)

L’esposizione fotografica, ospitata all’interno di uno spazio culturale cittadino, presenta 25 scatti realizzati dagli utenti del Polo Lumière.

Questa selezione rappresenta efficacemente l'obiettivo principale del progetto nato dall’accordo del 2021, offrendo al pubblico uno sguardo autentico e significativo sulla realtà vissuta dalle persone con disabilità.

La mostra è aperta al pubblico, con ingresso gratuito, dal 23 al 27 settembre, dalle 10 alle 19.

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