La solidarietà continua dell'istituto Alberti. Il preside Lenzoni: «L'entusiasmo degli alunni mi ha riempito di gioia»
Vincenzo Lenzoni racconta l'impegno del Leon Battista Alberti nella «Settimana dello Studente», un evento che ha unito studenti, docenti e la comunità locale in iniziative benefiche con la Comunità di Sant'Egidio e la Ronda della Solidarietà. Un esempio di cittadinanza attiva che prosegue con nuovi progetti, tra cui una sfilata di moda e la raccolta fondi per l'ospedale Bambino Gesù
L’iniziativa organizzata all'istituto superiore «Leon Battista Alberti» in viale della Civiltà del Lavoro ha dimostrato come un’azione solidale possa unire studenti, docenti e comunità, offrendo contemporaneamente un’importante occasione di crescita.
Vincenzo Lenzoni, dirigente scolastico dell'Alberti, ha voluto sottolineare proprio la collaborazione della scuola con diverse realtà di volontariato: «Va messo in luce il lavoro svolto grazie alla partecipazione attiva degli studenti. Da settembre collaboriamo con la Comunità di Sant'Egidio, un'associazione con cui abbiamo stipulato una convenzione. Inoltre, abbiamo stretto un accordo con «la Ronda della Solidarietà», che aiuta proprio chi ha bisogno di supporto pratico».
Il preside Lenzoni: «All'Alberti c’è un'ottima comunicazione con gli studenti»
Un progetto di solidarietà che si è concretizzato durante la «Settimana dello Studente», dal 16 al 20 dicembre 2024, in un evento che ha coinvolto tutta la comunità scolastica. Il preside Lenzoni ha voluto rimarcare come, nonostante le difficoltà dovute al periodo, sopratutto delle occupazioni di molti altri istituti, la sua scuola abbia saputo reagire in modo positivo: «All'istituto Leon Battista Alberti c’è un'ottima comunicazione con gli studenti. I rappresentanti di istituto hanno proposto una raccolta benefica, e la cosa mi ha riempito di gioia, perché in un periodo difficile per molte scuole, noi abbiamo concentrato le energie su attività positive e propositive».
Durante le giornate dal 16 al 20 dicembre, i ragazzi hanno organizzato una raccolta di beni per le persone bisognose, contribuendo in modo concreto alla causa. «Abbiamo raccolto generi alimentari, vestiario, e anche panettoni - racconta il preside dell'Aberti -. I ragazzi si sono organizzati con passaparola e social media, hanno chiesto anche di preparare pacchi regalo, un gesto che ha commosso i rappresentanti delle associazioni».
La partecipazione è stata attiva e coinvolgente, con un entusiasmo che ha spinto anche i docenti e i genitori a prendere parte all'iniziativa. «Vedere l'entusiasmo degli alunni mi ha riempito di gioia, soprattutto in un periodo così teso per molte scuole. Con le varie occupazioni che si concentrano sempre nel periodo pre-natalizio. Abbiamo invece messo al centro dell'iniziativa i diritti umani e la cittadinanza attiva».
Ma non si è trattato solo di una settimana di attività benefiche. La scuola ha organizzato seminari su temi importanti come la violenza di genere e la condizione delle donne in Afghanistan e Medio Oriente.
Vincenzo Lenzoni ha spiegato che l’impegno è stato costante e che la scuola si è fatta promotrice di iniziative a 360 gradi: «Gli studenti si sono concentrati sulle competenze di cittadinanza attiva, non solo durante la settimana dello studente, ma anche in eventi successivi. Abbiamo in programma un altro grande evento per aprile, anche in collaborazione con il Comune di Roma.»
Ad aprile la sfilata e l'accordo con il Bambino Gesù
Il dirigente ha inoltre anticipato un nuovo progetto di beneficenza per aprile: una sfilata di moda con l’obiettivo di raccogliere fondi per l'ospedale pediatrico Bambino Gesù. «Abbiamo pianificato un evento di moda che si terrà presso la Vaccheria (grande casale storico di circa 2mila metri quadrati, adesso nuovo spazio espositivo di Roma in via Giovanni l'Eltore 35, ndr). Sarà un’occasione per raccogliere fondi per i bambini in ospedale. Abbiamo anche pensato di attivare un codice qr per le donazioni online».
Un progetto che, come sottolineato da Lenzoni, non è solo un'iniziativa sociale, ma anche un modo per sensibilizzare i ragazzi su tematiche umane profonde. «Lo facciamo con tutto il cuore, perché ci sono anche degli alunni gravemente malati, e ogni gesto di solidarietà è importante per tutti noi».
L'iniziativa ha suscitato anche un forte senso di comunità, con il coinvolgimento di tutti: «I ragazzi si sono mossi in maniera molto matura rispetto ad altri studenti, e questo mi ha davvero colpito. Mi fa piacere vedere che la scuola stia crescendo in questo senso.» Ha concluso con speranza, sottolineando che l’esperienza potrebbe ripetersi anche in altre occasioni: «Questa è una dimostrazione di come l’impegno sociale sia qualcosa che va oltre la scuola. È una lezione che possiamo dare, ma anche ricevere.»
Inoltre, ha aggiunto che «Il nostro impegno non si ferma a questo evento. Abbiamo già delle attività programmate per il futuro, e sicuramente continueremo su questa strada.»
La «settimana dello studente» non è stata solo un evento, ma un segno di come una scuola possa fare la differenza nella vita dei suoi studenti e nella comunità circostante.
Comments