top of page
  • Edoardo Iacolucci

Manifestazione pro Palestina, oltre mille a Piramide. Cori, fumogeni e lacimogeni

Un migliaio di persone si sono ritrovate a piazzale Ostiense per manifestare «per la Palestina e per il Libano e per tutti i popoli oppressi»

«Palestina e Libano unite fermiamo il genocidio con la resistenza» è il grande striscione tenuto in testa alla manifestazione pro Palestina, vietata dalla Questura e comunque tenutasi a Roma, sotto la Piramide Cestia, così come in molte altre città italiane.Qui a Piramide alle 14, ci sono già un migliaio di persone.

Bandiere della Palestina e del Libano, fumogeni verdi e rossi, e cori «Free free Palestine». Non mancano anche quelli contro la premier Giorgia Meloni e il presidente israeliano Netanyahu.


La zona è blindata, la Questura ha infatti predisposto un piano sicurezza già iniziati nella notte di ieri con controlli in stazioni, ai caselli autostradali .Mentre intorno alla zona del corteo, è stato predisposto un dispositivo a "cerchi concentrici" sempre più stringente e massiccio che come nucleo centrale ha piazzale Ostiense.


«Noi non vogliamo celebrare niente ma la nostra è una lotta. Non abbiamo voluto istituire uno stato di terrore su questa manifestazione pacifica e democratica. Noi pensiamo che chi vuole difendere realmente la democrazia è chi scende in piazza oggi e chi continuerà a farlo» grida al microfono una giovane manifestante, sotto la pioggia.

Gli attacchi sono contro Israele e il governo italiano: «Israele viene definito l’unico Stato democratico del Medioriente quando - continua duramente la manifestante -, ad ammazzare bambini donne, uomini anziani, demolisce le scuole le case le università e gli ospedali di Gaza. Governo e istituzioni italiani continuano ad avere rapporti stretti con questo governo e definirlo democratico, abbiamo capito qual è la loro idea di democrazia: la nostra è diversa. È di libertà per il popolo palestinese, di tutti i popoli che lottano».

Ad aderire alla manifestazione anche esponenti Potere al Popolo che si scagliano contro la «complicità degli Stati Uniti d’America dell’Unione Europea e del governo Meloni» sul conflitto israelo-palestinese, in particolare il ministro della Difesa Crosetto e l’azienda Leonardo, sull’invio di armi.

Ma alla manifestazione aderiscono un migliaio di persone, di tutte le età. Donne, uomini, ragazze e ragazzi. C’è chi è venuto qui col cane e chi addirittura è venuto qui coi propri piccoli figli in passeggino: «È doveroso, ci sono bambini che questa libertà non ce l’hanno più».

Dania ha 50 anni, qui con un cartello al collo su cui ha scritto «i bambini vinceranno», e paragona la situazione palestinese a quella dei nativi d’America, a quella di tutti i popoli oppressi della storia: «Se io fossi vissuta negli anni dell’olocausto mi sarei opposta fortemente contro il nazismo e contro i campi di concentramento per gli ebrei, questo deve essere chiaro: non siamo antisemiti».

Intanto l’associazione “Giovani palestinesi” fa sapere di come molti pullman siano stati fermati ai caselli autostradali, come quello di Pisa che non è riuscito ad arrivare a piazzale Ostiense.



Adesso il comizio è finito e i manifestanti si sono radunati tutti quanti dietro il grande striscione cantando «Intifada, fino alla vittoria» tentando di far partire il corteo.


Al momento però i manifestanti sono ancora tutti quanti all’interno della piazza da cui non si può entrare né uscire se non in direzione di viale di Porta Ardeatina.



Un corteo vero e proprio non c’è stato, ma un immenso girotondo perlopiù pacifico intorno a piazzale Ostiense.


Intorno alle 17.30 tuttavia è terminato poi

con cariche della polizia, con idranti e blindati per disperdere il corteo e gli esegui i manifestanti violenti.


A qualche bomba carta e oggetto contro gli agenti è partito il lancio di lacrimogeni da parte della polizia.

Comments


bottom of page