L'obelisco di Mussolini al Foro Italico e gli altri monumenti, la proposta per «risignificare» i luoghi del fascismo a Roma
- Titty Santoriello Indiano
- 2 ore fa
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Dall'Eur al quartiere Africano fino al centro sono almeno 88 nella Capitale i «segni» del regime fascista. Alla vigilia del 25 aprile, i consiglieri capitolini Cicculli e Luparelli (Sce) hanno depositato una mozione per «risignificare» monumenti, strade e intitolazioni attraverso nuove didascalie e progetti artistici

Si comincia dall'obelisco del Foro italico dedicato a Mussolini, uno dei simboli più significativi dell'era fascista a Roma. Un luogo vissuto ogni settimana, per gli eventi sportivi e musicali, da migliaia di persone e da tanti giovani, vista la vicinanza allo stadio Olimpico. E' proprio questo il primo dei monumenti a cui si riferisce una mozione depositata in Consiglio comunale giovedì 24 aprile, alla vigilia dell'ottantesimo anniversario della Liberazione. Un documento che intende dare una nuova interpretazione ai «segni» del regime fascista nella Capitale.
«La risignificazione dei monumenti fascisti»
«Abbiamo deciso di partire dall'obelisco per rivendicare ciò che richiede la mozione: una risignificazione di questo tipo di monumenti, specificando e ripudiando la loro simbologia propagandistica originaria, come già avvenuto in altre città italiane», spiegano i consiglieri capitolini di Sinistra civica ecologista Michela Cicculli e Alessandro Luparelli, firmatari della mozione, insieme al consigliere del XV municipio Giovanni Forti. L'idea è quella di utilizzare dispositivi digitali e varie forme d'arte per raccontare «il contesto e la tragica storia dei simboli fascisti», aggiungono i consiglieri.
Le pietre di inciampo e le passeggiate anticoloniali
Il documento ricorda che Roma conserva numerose tracce storiche del regime fascista e dei crimini del colonialismo sia con edifici e monumenti che con i nomi delle strade e delle targhe. Luoghi che celebrano i protagonisti, l’ideologia e il progetto totalitario di questa era storica. La mozione - che La Capitale ha potuto leggere - sottolinea che molte città e organizzazioni della società civile «hanno avviato progetti della memoria con mappature e risignificazioni». Tra questi si cita il percorso romano per la posa di «pietre d'inciampo» oltre alle passeggiate anticoloniali «volte a rafforzare la conoscenza e la consapevolezza delle responsabilità politiche, morali e storiche del Ventennio».

Dal centro all'Eur, i monumenti fascisti a Roma
Secondo il progetto «I luoghi della memoria dell'Italia fascista» dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri, a Roma ci sono almeno 88 location che rievocano questo periodo storico. Dal centro della città con via dei Fori Imperiali inaugurata da Mussolini nel 1932, fino all’Eur dove sul palazzo dell’Ina è presente il bassorilievo denominato «L’impero fascista». Oppure al palazzo della Civiltà italiana dove è riportata la citazione «un popolo di poeti di artisti di eroi, di santi di pensatori di scienziati, di navigatori di trasmigratori», tratta da un discorso di Mussolini del 1935.I simboli del colonialismo attraversano il quartiere Africano nel II municipio mentre sono tante in tutta la città le intitolazioni di strade a personalità dell’epoca. E’ il caso, ad esempio, di via Ugo Ojetti, nel III municipio, giornalista e scrittore che firmò il manifesto degli intellettuali fascisti e che poi aderì alla repubblica Sociale.
La proposta
Con l'obiettivo di «andare oltre la conservazione passiva dei lasciti storici del fascismo» per una «piena comprensione storica, politica, artistica e simbolica» la mozione di Luparelli e Cicculli, chiede di avviare una mappatura dei monumenti di origine fascista. Questi ultimi dovranno essere raccontati in maniera diversa, con didascalie o strumenti di comunicazione digitale evidenziando il contesto in cui sono stati edificati. Inoltre i consiglieri chiedono di affidare a degli artisti, tramite un concorso di idee, progetti innovativi di «risemantizzazione e decostruzione del messaggio di propaganda fascista» anche con la partecipazione della cittadinanza e delle scuole.