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L'Europa dei 50mila a piazza del Popolo: «Siamo tanti e diversi, da oggi meno soli»

Titty Santoriello Indiano

Sul palco Roberto Gualtieri insieme agli altri sindaci: «Serve un salto in avanti verso un'Europa più forte, unita e solidale»

L'Europa dei 50mila a piazza del Popolo: «Siamo tanti e diversi, da oggi meno soli»
Piazza del popolo dall'alto durante la manifestazione «Una piazza per l'Europa»

A meno di un’ora dall’inizio della manifestazione, piazza del Popolo è stata chiusa:  tante persone, secondo gli organizzatori 50mila, sono accorse da tutta Italia per aderire all’appello di Michele Serra. Così le forze dell’ordine hanno dovuto bloccare gli ingressi per ragioni di sicurezza e un maxi schermo è stato installato al Pincio per chi non è riuscito ad entrare.


La piazza: «Vogliamo un’Europa dei cittadini», «la priorità è la fine di ogni conflitto»

Già dal primo pomeriggio migliaia di bandiere blu sventolavano sotto l’obelisco tra i cartelli con la scritta «L’Europa siamo noi. «Vogliamo un’Europa dei cittadini dove ci sia pace e possibilità di difendersi», dice un cittadino mantovano arrivato stamattina con uno dei 100 pullman attesi nella Capitale.«Vogliamo unità dell’Europa e difesa unica», aggiungono altri manifestanti. E poi c’è chi invoca la pace: «La priorità è la fine di ogni conflitto, la II guerra mondiale dovrebbe aver insegnato qualcosa, l’Europa non è nata per essere guerrafondaia», dice Giorgia giunta da Bologna per partecipare alla manifestazione «Una piazza per l'Europa»


Michele Serra: «Siamo tanti e diversi, stasera ci sentiremo meno soli»

La musica dei violini, poco dopo le 15, ha intonato sul palco l'«Inno alla gioia» prima di lasciare la parola  al promotore dell’iniziativa. «Siamo in tanti e siamo diversi», ha detto Serra rispetto alla presenza di persone provenienti da varie culture politiche, unite in questo caso nelle parole «diritti» e «democrazia» e soprattutto «Europa»: quella del manifesto di Ventotene, più volte citato negli interventi. «Noi siamo qui oggi perché la nostra solitudine e le nostre speranze ci impedivano di restarcene in casa», ha precisato Serra: «Ci hanno spinto a uscire di casa, e a ritrovarci qui, insieme. Forse stasera ci sentiremo un poco meno confusi. Forse, ancora più confusi. Di sicuro, ci sentiremo un pò meno soli. A questo dovrebbe servire la politica: a sentirsi meno soli», ha aggiunto il giornalista fino all’arrivo di Claudio Bisio che ha presentato l’iniziativa. 


L'Europa dei 50mila a piazza del Popolo: «Siamo tanti e diversi, da oggi meno soli»
I sindaci sul palco di «Una piazza per l'Europa» durante l'intervento di Roberto Gualtieri

Gualtieri: «Serve un'Europa solidale e capace di difendersi»

Dal sindaco di Bologna Matteo Lepore, a quello di Torino Stefano Lo Russo, dal primo cittadino di Milano Beppe Sala a quello di Napoli Gaetano Manfredi. Tanti i sindaci in piazza, oltre ai presidenti dei municipi di Roma, che sono saliti sul palco insieme a Roberto Gualtieri: «Sentiamo con il cuore che in questo mondo grande e terribile, senza Europa, sono in gioco i nostri diritti personali», ha esordito Gualtieri chiedendo «un salto in avanti verso un'Europa più forte, unita e solidale che ci faccia sentire più sicuri e più liberi». Per il primo cittadino della Capitale «serve un'Europa capace di difendersi e di scoraggiare aggressioni» perché «Sicurezza» significa anche «rafforzare welfare e consolidare i diritti sociali e civili e salvare il clima e ridurre i divari». Per Gualtieri  «i nazionalismi vecchi e nuovi sono quanto di più illusorio si possa proporre e sfociano sempre in violenza, odio e conflitto». Al contrario «l’Europa deve essere popolare non populista e le città possono essere protagoniste di questo processo» e «in questa sfida appassionante  - ha annunciato il sindaco - noi ci saremo». 


Da Jovanotti e Littizzetto, Da De Giovanni a Vecchioni

«Siamo noi gli Stati Uniti d’Europa», ha detto lo scrittore Maurizio De Giovanni acclamato dalla piazza. Lorenzo Jovanotti ha affidato ad un videomessaggio il suo saluto: «Il mio desiderio è che l'Europa guardi molto di più al sud, considerandola una componente fondamentale della propria vitalità, meraviglia, ricchezza di identità diverse che stanno insieme e si arricchiscono a vicenda. Mi piace pensare che siamo all'inizio di un grande futuro, ma c'è ancora tanto da fare e da lavorare», ha aggiunto  il cantante. «Dobbiamo distinguere tra pace e pacifisti», ha detto dal palco Roberto Vecchioni: «Non si può accettare qualsiasi pace. I veri pacifisti siamo noi. Ai giovani dico, siete voi che dovete rimediare alle cazzate che abbiamo fatto noi», ha dichiarato il cantautore che poi è tornato sul palco per intonare «Sogna ragazzo, sogna». «Se la politica resta decisione presa dietro a un tavolo, è solo tattica, manovra e calcolo», sono state invece le parole di Corrado Augias. «Veniamo dall'Europa, il continente che difende la libertà, la democrazia e lo stato di diritto». Così Luciana Littizzetto in un videomessaggio alla piazza: «Qui vogliamo continuare a pronunciare parole essenziali come Lgbtq+, diversità, femminismo, disabilità, antirazzismo. Crediamo in un mondo dove non sia il più forte a prevalere, ma dove i più deboli non debbano soccombere”, ha aggiunto Littizzetto. 


L'Europa dei 50mila a piazza del Popolo: «Siamo tanti e diversi, da oggi meno soli»
Una piazza per l'Europa

Intellettuali, giornalisti e politici in piazza

In piazza, oltre alla segretaria del Pd Elly Schlein, anche il leader di Azione Carlo Calenda e Maria Elena Boschi di Italia Viva. Hanno partecipato, inoltre, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di Alleanza verdi sinistra e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil.

«Io non dico che sono contro la difesa comune o l’esercito europeo ma dico che questa discussione va fatta diversamente», ha detto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. «Però quei soldi (del riarmo, ndr) non servono a costruire un sistema comune ma solo ad aumentare le armi per i singoli Paesi e così l’Europa non si costruisce. È una discussione e io sono pronto a farla», ha concluso.

Tanti gli intellettuali e i giornalisti in prossimità del palco tra cui Corrado Formigli e lo scrittore Antonio Scurati  

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