L'Aranciera di San Sisto diventa green, Gualtieri: «Progetto pilota per altri edifici storici». A settembre 2025 l'inaugurazione
Aggiornamento: 21 ore fa
Dopo 100 anni dalla sua costruzione, l'Aranciera del parco di San Sisto, in piazza di Porta Metronia, diventerà il primo edificio pubblico geotermico che viene fatto a Roma
Il primo edificio pubblico geotermico che viene fatto a Roma. Dopo 100 anni dalla sua costruzione, l'Aranciera del parco di San Sisto, in piazza di Porta Metronia, diventa un modello di sostenibilità. Con un investimento di 4,45 milioni di euro infatti l'edificio costruito nel 1926 dal noto architetto Raffaele De Vico sarà completamente restaurato e restituito alla cittadinanza alla fine della prossima estate, con l'inaugurazione prevista per settembre 2025. Alla presentazione del progetto pilota di efficientamento energetico della serra monumentale, in cui saranno prodotte piante pregiate da destinare ai giardini della città, hanno partecipato il sindaco Roberto Gualtieri e l'assessora capitolina all'Agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti Sabrina Alfonsi.
Gli elementi ecosostenibili nel progetto dell'Aranciera di San Sisto
La ristrutturazione dell'edificio era necessaria dal 2020, quando erano state accertate alcune lesioni strutturali che ne compromettevano l'agibilità. E con l'occasione dei lavori di consolidamento, il Campidoglio ha approvato un progetto innovativo in termini di sostenibilità ambientale. L'Aranciera sarà dotata di un impianto fotovoltaico, alimentato dai moduli in vetro con silicio amorfo trasparente prodotti ad hoc per rispettare il disegno originale della storica copertura vetrata, in grado di produrre 14mila chilowatt all'anno. In più la struttura sarà completamente coibentata, riducendo i suoi fabbisogni energetici del 75 per cento. Così produrrà più energia di quanta ne consumerà, consentendo l'utilizzo di quella in esubero per l'illuminazione del parco e degli edifici circostanti.
La serra monumentale di San Sisto sarà quindi a emissioni zero, tanto da essere candidata per la certificazione leed livello oro, il massimo livello previsto dagli standard mondiali di eco-compatibilità edilizia. In più ai quattro angoli della struttura saranno posizionate le «fabbriche dell'aria», vale a dire delle teche ricche di piante con grande superficie fogliare, dotate di un sistema di fitodepurazione che amplifica la naturale capacità delle piante di trattenere e degradare gli inquinanti organici e inorganici, per trasformarli in nutrienti per le piante.
I ritrovamenti archeologici durante gli scavi
La climatizzazione dell’edificio sarà invece ottenuta con la tecnologia geotermica del «pozzo canadese», ossia 20 cavidotti interrati che scambieranno la temperatura dell’aria con quella del terreno, il cui scavo ha permesso l'individuazione di un mosaico, probabilmente del II secolo, e il greto di un canale che alimentava un mulino del '700, tra il mosaico e l'Aranciera. Ora al vaglio della Sovrintendenza, i due ritrovamenti saranno analizzati e successivamente ricoperti. Infine è stato inserito un sistema di gronde integrate al profilo dell’edificio per il recupero e il riciclo delle acque piovane per l’irrigazione delle piante che verranno mantenute a dimora e quelle esterne del parco del Servizio giardini. Gli interventi saranno conclusi con la depavimentazione di tutto il perimetro esterno all’edificio, pari a una superficie in asfalto di oltre 4mila metri quadrati, che sarà sostituita con materiale drenante e verrà posato un manto erboso in lippia, una pianta a bassa necessità idrica.
Alfonsi: «Sarà un edificio intelligente»
La progettazione per la nuova Aranciera ecosostenibile era stata presentata in giunta nel dicembre 2021, attestandosi come «uno dei primi 15 interventi che abbiamo messo in campo dal nostro arrivo», spiega Alfonsi, che descrive la struttura come «un edificio intelligente perché a seconda della funzione che si svolgerà dentro e delle temperature esterne, equilibrerà tutti i sistemi per avere un'atmosfera gradevole». Lo spazio, una volta inaugurato, infatti diventerà una sala polifunzionale in cui potranno essere organizzati convegni, conferenze e incontri. «La città si è arricchita di un nuovo spazio pubblico, ed è un intervento importante perché il nostro obiettivo era far tornare a essere il Campidoglio un po' una casa dei cittadini, una casa della democrazia», aggiunge il primo cittadino.
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