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Edoardo Iacolucci

«Altra Velocità» di Trenitalia, Roma ferma nei ritardi: Bari-Roma e Reggio Calabria-Roma le peggiori

Aggiornamento: 2 ore fa

Il nodo ferroviario di Roma in crisi: il Frecciargento Bari-Roma non è mai arrivato puntuale in tre mesi. Ritardi cronici anche sulla Reggio Calabria-Roma. I dati presentati nel dossier «Altra Velocità» da Europa Radicale

Silvja Manzi e Igor Boni di Europa Radicale presentano il dossier «Altra velocità» di fronte al ministero dei  Trasporti
Silvja Manzi e Igor Boni di Europa Radicale presentano il dossier «Altra velocità» al ministero dei Trasporti (La Capitale)

È la città eterna, ma anche per i ritardi della rete ferroviaria.

I numeri emersi dal dossier «Altra Velocità» presentato stamattina di fronte al ministero dei


Trasporti e delle Infrastruttura da Silvja Manzi, coordinatrice e portavoce di Europa Radicale e Igor Boni di Europa Radicale, sullo stato dell'Alta Velocità nel trimestre ottobre-dicembre 2024 dipingono un quadro desolante per la Capitale. Silvja Manzi e Igor Boni hanno in mano del carbone, una befana del 7 gennaio simbolicamente arrivata in ritardo: «La befana arriva in ritardo - ironizza Silvja Manzi - perché i treni arrivano in ritardo». È proprio il motivo di questo dossier presentato da Europa Radicale».

dossier altra velcoità
In orario. In ritardo (Dossier «Altra velocità»)

Roma come emerge in questo studio rappresenta è un centro nevralgico per i collegamenti da nord a sud, ma soffre di disservizi cronici che compromettono la qualità del trasporto ferroviario.


Su 22.865 treni monitorati, infatti, il 72 per cento è arrivato in ritardo, e due delle tratte peggiori coinvolgono direttamente la stazione di Roma Termini, confermandone il ruolo critico in un sistema ferroviario che appare sempre più sotto pressione.


Bari-Roma: un viaggio da record negativo

Il caso più emblematico è quello del Frecciargento 8348, che collega Bari a Roma. «Un treno, nel periodo analizzato, - puntualizza Igor Boni - che non è mai arrivato puntuale». Con un ritardo medio di 38 minuti e un picco negativo di 131 minuti registrato il 5 ottobre, è la tratta che simboleggia le difficoltà operative e gestionali che affliggono il servizio Alta Velocità. E la seconda tratta nel trimestre peggiore insieme alla maglia nera d'Italia rappresentata dal treno Reggio Calabria - Milano (che comunque passa per Roma) «Siamo in fronte a un collasso: sono sette ore e mezza di ritardo e siamo vicini al sequestro di persona» ironizzano, ma neanche tanto i radicali.


Reggio Calabria-Roma: un altro nodo critico

Anche la tratta Reggio Calabria-Roma (FA 8332) rientra tra le peggiori. Con un ritardo medio di 29 minutie punte drammatiche come i 294 minuti registrati il 30 novembre, il treno ha raggiunto la puntualità solo 7 volte in tre mesi.


La situazione della rete AV a Roma Termini evidenzia la difficoltà nel gestire l’aumento del traffico ferroviario, passato da 308 treni giornalieri nel 2017 a 400 nel 2024, in un’infrastruttura non sempre adeguata a sostenere tali volumi.


I giorni peggiori per viaggiare da e per Roma

I dati mostrano che chi viaggia da o verso Roma nei giorni centrali della settimana è particolarmente penalizzato. Il venerdì è il giorno peggiore, con il 76 per cento dei treni in ritardo e 434 corse con ritardi superiori ai 30 minuti. Anche il mercoledì e il giovedì sono critici, mentre nel fine settimana la situazione migliora leggermente.


Le fasce orarie più problematiche in media nazionale e quindi per i collegamenti con Roma sono in tarda mattinata (10:00-13:30): ritardi medi oltre i 13 minuti e punte che superano i 250 minuti. e la fascia serale (19:00-22:00): i ritardi sono frequenti, con medie tra i 9 e i 18 minuti e casi estremi come i 468 minuti registrati il 30 novembre dal Frecciarossa 9658.


Un peso economico per Trenitalia


«Se tutti i passeggeri chiedessero il rimborso annualmente a Trenitalia - per il ritardo,

il costo stimato dei rimborsi per i disservizi è ammonterebbe a circa 100 milioni di euro l’anno», di cui una quota significativa riguarda i collegamenti con la Capitale.

Si tratta di 8 milioni e mezzo al mese: «La rete ferroviaria italiana - precisa Manzi - deve investire questi soldi, anziché nei rimborsi, nel miglioramento dell'infrastruttura, che è uno dei motivi per cui l'Alta velocità in Italia può funzionare. Altrimenti non chiamiamola alta velocità ma appunto "Altra velocità"».


«Altra Velocità», interventi urgenti per il nodo di Roma

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Media nazionale dei ritardi dei treni di Trenitalia (Dossier «Altra velocità»)

Per far fronte alla situazione, Trenitalia ha avviato un tavolo tecnico per alleggerire la pressione sui nodi più congestionati, tra cui Roma. Ma, servono interventi più incisivi: la rete, progettata per un traffico inferiore, non è in grado di sostenere l’attuale volume di treni.


Investimenti infrastrutturali e una gestione più efficiente del traffico ferroviario sono indispensabili per riportare Roma al centro di un sistema di Alta Velocità dignitoso. Altrimenti, il rischio è di continuare a trasformare il viaggio rapido promesso dall’Alta Velocità in un’attesa infinita. «Non si tratta di episodi isolati, si tratta di un'analisi che mostra quanto il sistema non funzioni e che quindi il ministro dovrebbe avere come priorità, se non unica quella di mettere mano al sistema dell'infrastruttura ferroviaria italiana» conclude Silvja Manzi.

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