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Camilla Palladino

Incidenti stradali: in poco più di 9 mesi investiti e uccisi 40 pedoni

Nel 2023 sono state 43 persone uccise mentre camminavano sulle strade di Roma. Nel 2024 in meno di 10 mesi il numero è già arrivato a 40 morti, molti sulle strisce pedonali

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(Immagine di repertorio)

Sono state 40 le persone investite e uccise mentre camminavano a Roma in poco più di nove mesi. Le ultime due vittime sono state travolte a distanza di 24 ore: la prima, un uomo di 73 anni, nella serata di domenica 6 ottobre all'Eur. La seconda, un uomo di 54 anni, nel tardo pomeriggio di lunedì 7 ottobre in viale Palmiro Togliatti. Nello stesso giorno un terza persona, infine, è stata gravemente ferita in via di Vallerano. A fare l'ennesimo, drammatico, bilancio di quella che viene definita «la strage di chi cammina a Roma» è il Movimento diritti dei pedoni, l'associazione a tutela delle categorie più fragili della strada.


«Chiediamo interventi sistemici»

Numeri allarmanti, soprattutto a confronto con un anno «nero» come il 2023. L'anno scorso infatti erano state 43 le persone uccise mentre camminavano sulle strade di Roma. Nel 2024, in poco più di 9 mesi, il numero è già salito a 40 morti, molti sulle strisce pedonali. Significa una persona a piedi uccisa ogni tre giorni, senza contare le migliaia di scontri con feriti, che contano quattro pedoni investiti al giorno. «Senza nulla togliere alle responsabilità individuali - commenta il Movimento - l’inazione di chi amministra, e tutela quindi salute e sicurezza pubblica è corresponsabilità». Per questo l'organizzazione chiede «interventi sistemici per la sicurezza a Roma, strade a misura di persona e una vera tutela della vita dei cittadini, che hanno il diritto di tornare a casa».


Le proposte del Movimento diritti dei pedoni

Provvedimenti che il Movimento sintetizza in una serie di proposte concrete: i «controlli serrati delle forze dell’ordine», lo «stanziamento di fondi per gli attraversamenti pedonali rialzati», l'«uso di tutti i dispositivi sanzionatori disponibili», e poi, «come da proposta della Consulta per la sicurezza stradale, l’istituzione di una task force municipale post-scontro mortale, che si attiva entro 24 ore e rileva le concause sul luogo dell’evento fatale, definendo azioni correttive specifiche».


Ancora, l'associazione chiede «di adeguare le infrastrutture e la segnaletica per ridurre gli errori e i comportamenti sbagliati» e «le giuste risorse per la prevenzione, perché i costi sociali enormi sono una moneta ben più amara per i cittadini e la società». La denuncia del comitato si conclude con un appello indirizzato a cittadini e realtà locali, per attivarsi e unirsi alle richieste del Movimento. «Il problema riguarda tutti - scrivono - nessuno escluso».




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