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  • Anita Armenise

Inceneritore Santa Palomba, Bonessio al fianco dei comitati: «Scelta anacronistica, in contrasto norme Ue»

L’evento è stato moderato da i due portavoce di Rete Tutela Roma Sud, un coordinamento di 9 realtà, tra comitati di quartiere e associazioni, che lotta contro l’impianto

rete tutela roma sud

Mercoledì 2 ottobre si è tenuta la prima delle due giornate organizzate dalla Rete Tutela Roma Sud per parlare di gestione e chiusura del ciclo dei rifiuti presso la sala Millepiani a Garbatella, organizzato da oltre oltre 30 associazioni nazionali e regionali che contrastano la realizzazione dell’inceneritore di Santa Palomba. Durante l'incontro sono intervenuti alcuni esponenti politici regionali e della capitale, oltre che alcuni esperti in ambito ambientale e sanitario.


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L’evento è stato moderato da i due portavoce di Rete Tutela Roma Sud, un coordinamento di 9 realtà, tra comitati di quartiere e associazioni, che lotta contro l’impianto voluto dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Tra i partecipanti al convegno ci sono stati Ignazio Marino, Dario Tamburrano, Andrea De Priamo, Filiberto Zarattim Alessandra Zeppieri, Claudio Marotta, Adriano Zuccalà, Nando Bonessio e Amedeo Ciaccheri.


Centrale l'intervento di Paul Connet, professore di chimica e tossicologia alla St. Lawrence University e fondatore di Zero Waste Europe, che ha messo in luce la correlazione tra inquinamento e corruzione.


Inceneritore Santa Palomba, Bonessio: «Scelta anacronistica»

«Alla presenza di massimi esponenti della materia come Paul Connett e Rossano Ercolini e di tanti rappresentanti di associazioni e comitati di settore, ho ribadito che l'incenerimento dei rifiuti è una scelta anacronistica perché si pone in aperto contrasto al modello di economia circolare voluto dalla Ue» ha dichiarato in una nota il consigliere capitolino di Alleanza Verdi-Sinistra Nando Bonessio.


«A fronte di specifiche indicazioni europee Roma, invece - continua Bonessio - sceglie di bruciare i rifiuti indifferenziati anziché differenziarli e recuperarli, sceglie di ipotecare per i prossimi 33 anni (durata del contratto con il gestore dell'inceneritore) il futuro dei giovani. Spiace constatare che non si voglia aprire un confronto di alto livello tecnico-scientifico per valutare altre soluzioni tecnologicamente più avanzate e sostenibili in fatto di gestione dei rifiuti».




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