Incendio San Basilio, valori di diossina troppo alti: l'ordinanza bis di Gualtieri
Aggiornamento: 1 lug
Nel campione rilevato da Arpa tra venerdì 28 e sabato 29 giugno, il valore della diossina è tornato ad alzarsi, quindi il sindaco ha firmato una nuova ordinanza
Torna ad alzarsi il valore della diossina nell'aria di San Basilio, dopo l'incendio dello scorso 26 giugno. Nel campione rilevato da Arpa tra venerdì 28 e sabato 20 giugno la percentuale dell'inquinante ha raggiunto di nuovo livelli troppo alti per la salute dei cittadini, nonostante nella seconda rilevazione era sensibilmente scesa.
Così il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha firmato un’ordinanza bis, dopo una riunione a cui hanno partecipato anche il capo di Gabinetto Alberto Stancanelli, il direttore della Protezione Civile Giuseppe Napolitano, il presidente del IV municipio Massimiliano Umberti, il comandante dei Vigili del Fuoco di Roma Adriano De Acutis e tutte le strutture interessate: dalla Direzione gestione emergenze e grandi eventi, alla Prefettura, passando per Ama, Asl Roma 2, Dipartimento politiche sociali e salute, e Dipartimento ciclo dei rifiuti.
I divieti scritti nell'ordinanza bis
Restano quindi in vigore tutti i divieti alla cittadinanza, già indicati nella prima ordinanza in merito: niente raccolta per il consumo o la vendita degli alimenti di origine vegetale e animale, niente pascoli e razzolamenti degli animali da cortile, niente foraggi e cereali destinati agli animali raccolti nell'area di rischio. Vanno lavati bene i filtri dei climatizzatori, così come balconi, davanzali e qualsiasi alimento conservato all'aperto. Viene infine ordinato di «evitare il contatto con aree e superfici potenzialmente oggetto di ricaduta delle polveri e delle ceneri prodotte dall'incendio, quali ad esempio gli arredi di parchi giochi e aree verdi».
Da sottolineare che i dati dell’Arpa si riferiscono alla zona adiacente all’incendio e non al centro abitato di San Basilio. Dunque anche oggi, domenica 30 giugno, continua il lavaggio delle strade, operato da Ama nel raggio di un chilometro dal luogo del rogo. Nell’ordinanza bis il primo cittadino ha inoltre disposto di imporre al proprietario del terreno in cui si è propagato il rogo di eliminare tutti i rifiuti, combusti e non, dall’area interessata, in modo da rendere più incisiva l’operazione di pulizia finalizzata a ripristinare in tempi rapidi una corretta qualità dell’aria. Qualora lo smaltimento dei materiali non dovesse avvenire in un tempo sufficientemente veloce, l’amministrazione provvederà ad attivare le procedure per la rimozione d’urgenza.
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