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Redazione La Capitale

"Rimboschiamo Monte Mario" la petizione a un passo da 20mila firme

Dopo l'incendio del 31 luglio scorso, i cittadini si sono mobilitati per chiedere un intervento importante e immediato per riportare il polmone verde al suo vecchio splendore

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Incendio a Monte Mario il 31 luglio scorso (La Capitale)

I segni dell' incendio che lo scorso 31 luglio ha colpito Monte Mario sono sotto gli occhi di tutti. Se da lontano si vede solo una grande macchia nera sotto l’Osservatorio astronomico che spezza la distesa verde del parco sopra piazzale Clodio, quando ci si avvicina il panorama diventa sconfortante: mucchi di cenere, scheletri di alberi e cespugli asfissiati.


La petizione

Si tratta di un colpo d’occhio impressionante, soprattutto per chi vive o lavora nella zona. Non sorprende, infatti, che la petizione online intitolata «Rimboschiamo le aree bruciate di Monte Mario a Roma» abbia raggiunto in pochi giorni quasi 17mila firme.


A lanciare questa raccolta fondi è stato Francesco Rossi, romano con la passione della natura che all’indomani dell’incendio, quando la collina era ancora fumante, ha rivolto un appello alle amministrazioni locali e alle istituzioni competenti per ripristinare al più presto la situazione.


Richiesti interventi immediati

«L’incendio ha devastato ettari di macchia mediterranea e pini centenari - scrive Rossi -. Questo splendido polmone verde della città non può restare un deserto di cenere». La richiesta di un intervento immediato è sostenuta da ragioni di carattere ambientale ma non solo. Innanzitutto «la perdita di queste importanti aree forestali ha effetti negativi sulla qualità dell’aria e sulla biodiversità del territorio», e «la riforestazione non solo ricrea l’habitat per innumerevoli specie, ma contribuisce anche alla lotta al cambiamento climatico, assorbendo Co2 e rilasciando ossigeno». Poi c’è anche la questione estetica: «Occorre riportare Monte Mario alla sua bellezza originale. Ogni firma è un passo verso la rigenerazione».


L'obiettivo: 25mila firme

Oggi, per l’esattezza, le firme ammontano a 16.950, raccolte a partire dall’1 agosto. Insieme a loro anche una valanga di messaggi: «È un dovere verso la natura tradita e oltraggiata di continuo» scrive una firmataria. Qualcuno chiede di punire i colpevoli: «Gli incendi sono una piaga e sono quasi sempre dolosi. Ma se anche fossero frutto di disattenzione, non è possibile che restino impuniti». L’obiettivo da raggiungere è quello delle 25mila firme, poi la parola passerà ai destinatari della petizione.

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