Incendio al pratone di Torre Spaccata: dimesso il vigile del fuoco gravemente ferito

L'uomo che era in condizioni critiche, ha ora recuperato buona parte della mobilità e si trova in condizioni psicologiche stabili

Vigili del fuoco in azione durante l'incendio al «pratone» di Torre Spaccata (La Capitale)

Dopo quasi tre mesi di ricovero e cure intensive presso l'ospedale Sant’Eugenio, è stato finalmente dimesso il vigile del fuoco rimasto gravemente ferito nell'incendio di vaste dimensioni scoppiato il 21 agosto al «pratone» di Torre Spaccata, tra Cinecittà Est e Torre Spaccata, quadrante Est della Capitale. Il vigile, che era in condizioni critiche, ha ora recuperato buona parte della mobilità e si trova in condizioni psicologiche stabili. Lo comunica in una nota l’Asl Roma 2.

Dettagli sulle cure e interventi al vigile del fuoco ferito

L’incendio uno dei più gravi della calda estate romana, ha coinvolto anche tre operatori della protezione civile. Il vigile del fuoco ha subito ustioni di secondo e terzo grado, estese sul 54 per cento del corpo, e ha dovuto affrontare ben quattro interventi chirurgici per ripristinare le funzionalità respiratorie e iniziare il processo di innesti cutanei.

Durante la degenza presso il centro Grandi Ustionati e Chirurgia plastica dell’ospedale Sant’Eugenio, sotto la supervisione del direttore Giuseppe Spaltro, il personale medico ha stabilizzato le condizioni del paziente, gestendo intubazione, sedazione e trattamenti per il controllo del dolore.

Fase di riabilitazione e assistenza domiciliare

Ora, l’iter di recupero proseguirà presso l’ambulatorio Ustioni dell’ospedale Sant’Eugenio, dove il paziente sarà sottoposto a cure mediche e riabilitative per il pieno recupero funzionale. La continuità assistenziale domiciliare sarà garantita dalla Asl Roma 2, per sostenere il percorso di riabilitazione post-ustioni.