Incendiata l'auto di Massimo Vallati, fondatore del Calciosociale di Corviale
Aggiornamento: 17 set
Il gesto rappresenta un attacco nei confronti dell'attivista, fortemente impegnato nella promozione della cultura della legalità e nell'inclusione sociale
L'atto incendiario, intimidatorio e simbolico, è avvenuto al Campo dei Miracoli. Massimo Vallati stesso, noto ex calciatore e fondatore dell'organizzazione Calciosociale, ne ha dato notizia, denunciando il fatto via Facebook. L'episodio di violenza sottolinea le sfide della criminalità e del degrado sociale che persistono in alcune aree della Capitale.
Vallati, «Sappiamo chi è stato»
Il gesto rappresenta un attacco nei confronti dell'attivista fortemente impegnato nella promozione della cultura della legalità e nell'inclusione sociale. Vallati lancia un appello ai cittadini a non avere paura di denunciare, chiamando alla responsabilità e alla denuncia per combattere l'illegalità.
«Ringrazio gli autori per l'attestato di stima e importanza nei miei confronti - afferma sui social - una certificazione sulla bontà delle nostre politiche e azioni di inclusione e cultura della legalità attuate dai nostri formatori ai ragazzi del territorio. La cultura della giustizia fa veramente paura».
«Sappiamo chi è stato - scrive ancora Vallati con determinazione- sappiamo la sofferenza e il dolore che attanaglia i loro cuori, cresciuti in casa e fuori in ambienti tossici e degradati, vi perdoniamo ma pentitevi perché sappiamo che sapete fare azioni molto più dignitose e belle di queste. Quanto allo stato cittadini non abbiate paura di denunciare e ribellarvi la partita la vinciamo Noi».
Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri: «Dalla parte di chi si impegna per la legalità»
Dalle istituzioni e dal mondo dello sport sono tante le voci che si sono levate per esprimere solidarietà a Vallati. Dall'amministrazione capitolina parla il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.
«Esprimo a nome di tutta l'Amministrazione capitolina piena solidarietà e sostegno allo straordinario lavoro che Massimo Vallati, con il suo progetto di "calcio sociale", porta avanti a Corviale. Roma sarà sempre dalla parte di chi lavora per difendere la legalità e per promuovere inclusione e coesione sociale»
«Ma adesso è necessario che tutte le istituzioni accendano i riflettori su questo quartiere, perché i tanti investimenti che pure stiamo mettendo in campo per rilanciare la qualità degli edifici, gli spazi comuni, il verde e i servizi rischiano di non bastare. È arrivato il momento di sederci tutti insieme in una stanza e di stabilire una strategia integrata di intervento che faccia capire davvero come, sia alle istituzioni sia a chi come Massimo si impegna ogni giorno sul territorio, le intimidazioni non facciano paura e che, anzi, produrranno un maggiore impegno comune e una più costante presenza dello Stato. Il cambiamento a Corviale non si fermerà».
Onorato, «Il progetto non deve fermarsi»
«Il clima che si respira sugli impianti sportivi di Roma, soprattutto nei quartieri più popolari, comincia a essere davvero inquietante e preoccupante. Esprimo la mia solidarietà a Massimo Vallati, fondatore e anima al Corviale del CalcioSociale, un’opera preziosa per la comunità del luogo e di tutta la città - dichiara Alessandro Onorato, Assessore allo Sport, Turismo, Moda e Grandi Eventi di Roma Capitale -. Il progetto non deve fermarsi, ma continuare con ancora più convinzione nella missione di integrazione e inclusione».
Comitato inquilini Corviale, «L'ultimo di una serie di atti intimidatori»
A sentire i residenti della zona, le auto date incendiate non sono una novità. «Dopo un morto e un gambizzato e circa 25 auto bruciate da inizio anno, le ultime appartenevano a persone che si battono per la legalità, è l'ennesimo atto di violenza. È una escalation», ha commetato Adriano Sias, presidente del Comitato Inquilini Corviale e consigliere municipale per Demos.
«Negli ultimi tre giorni ci sono state quattro macchine date alle fiamme. La macchina bruciata a Massimo (Vallati) arriva dopo una serie di intimidazioni avvenute quest'estate al Campo dei miracoli. Avere un presidio di legalità lì dà fastidio. Il problema vero è che se le istituzioni non si mettono insieme Corviale ritorna indietro di 20 anni. ».
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