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  • Titty Santoriello Indiano

Incendi a Valle Galeria, non c'è prevenzione e mancano i rilevatori dell'Arpa

Si sono riunite questa mattina le commissioni Ambiente dei municipi XI e XII: chiedono al governo un rafforzamento dell’organico dei vigili del fuoco e della protezione civile, alla regione più rilevatori Arpa per eseguire un continuo monitoraggio della qualità dell’aria e al comune più telecamere di videosorveglianza

Incendio a casal Lumbroso
Incendio del 17 luglio

Sono oltre 20 i roghi che questa estate hanno interessato l’area di Valle Galeria anche se l’incendio più vasto, che ha preoccupato tutta la città,  si è verificato il 17 luglio. Ci troviamo nella periferia sud-ovest di Roma che per anni ha ospitato la discarica più grande d’Europa, Malagrotta, e che continua ad essere vessata da problemi ambientali tra discariche abusive, incendi e criminalità.  Per fare il punto della situazione, questa mattina si sono riunite congiuntamente le commissioni Ambiente dell’XI e del XII municipio accogliendo anche gli interventi dei comitati e di cittadini esasperati. Uno di loro ha fatto irruzione con veemenza nell’aula consiliare dell’XI municipio, tanto che è stato necessario l’intervento della polizia locale che lo ha accompagnato alla porta.


Gli incendi nella zona non sono una novità. «Ci sono sempre stati» aveva detto una residente a La Capitale ad un mese dal 17 luglio quando l’aria risultava ancora irrespirabile. E infatti anche quest’anno «gli incendi sono cominciati verso la metà di giugno e l’ultimo ha bruciato parte della riserva naturale, l’unico polmone verde rimasto», ha sottolineato in commissione Maria Teresa Cipollone, presidente della consulta ambientale della valle Galeria e vicepresidente del comitato Valle Galeria. «Quando è scoppiato l’incendio del 17 luglio - ha testimoniato - sono arrivati i vigili del fuoco che il giorno dopo lo hanno spento però, purtroppo, sono rimasti accesi dei focolai». Ma uno dei problemi più grandi è stato causato dal coinvolgimento nell’incendio di un capannone industriale, quello che i giornali avevano chiamato «deposito di vernici» che in realtà è una società di forniture tecnico industriali di teloni e funi di acciaio dove all’interno ci sono anche delle vernici. «Noi abbiamo respirato l’aria di quei materiali bruciati», ha ribadito Cipollone mentre le rilevazioni dell’Arpa (l'Agenzia regionale protezione ambientale del Lazio) si sono concentrate su un’altra zona.


L'intervento tardivo dell'Arpa

Come l’Arpa abbia monitorato la qualità dell’aria è una delle questioni più spinose. Cosa è accaduto? I rilevatori, dopo il mega incendio del 17 luglio, sono stati installati prima a via di Casal Lumbroso. Poi, dopo le segnalazioni della cittadinanza - accolte dai municipi - l’Arpa li ha spostati. Secondo la rilevazione a via di Casal Lumbroso 219,  avvenuta tra il 17 e il 19 luglio,  i valori di diossina vanno da da 0,02 a 0,2 pg/m3.  E quelli di policlorobifenili (Pcb )sono tra 45 e 87. Mentre, quando il campionatore viene installato dopo una settimana - tra il 26 e il 28 luglio - a via Giovanni Neper, i livelli di diossina salgono a 1, 6 e quelli di Pcb  a 290. Valori oggettivamente maggiori e, nel secondo caso, preoccupanti sebbene fossero trascorsi alcuni giorni dall’incendio. Per questo motivo «stando nove giorni senza una rilevazione scientifica nel posto in cui era andato a fuoco un capannone industriale, c’è stata una sottovalutazione del problema», ha dichiarato il presidente del municipio XII Elio Tomassetti. «Le raccomandazioni, con le giuste rilevazioni sin da subito, avrebbero potuto essere più stringenti».


«Servono strumenti tecnologici all'avanguardia»

La mancanza di strumenti di prevenzione degli incendi e di monitoraggio costituisce un problema anche per il presidente del municipio XI Gianluca Lanzi:«Nonostante i municipi abbiano una interlocuzione costante con la cittadinanza e siano presenti» non hanno modo di agire concretamente. Infatti «oggi quando scoppia un incendio - spiega Lanzi - ci si comporta come decenni fa: si segnala  al numero unico di emergenza e arrivano i vigili del fuoco. Servono maggiori strumenti di monitoraggio tecnologicamente avanzati», ha ribadito il presidente perché «in questo modo il territorio può essere presidiato da remoto con interventi più celeri e puntuali».


Le richieste al governo e alla regione

Per affrontare la complessità delle questioni ambientali in tutta l’area di Valle Galeria servono più risorse. «La regione Lazio deve stanziare più fondi per l’Arpa perché al momento i rilevatori sono pochissimi», ha detto il presidente della commissione Ambiente dell’XI municipio Angelo Vastola che sottolinea:«Il municipio è presente, stiamo cercando di combattere su più fronti anche insieme alle forze dell’ordine, alla polizia locale che sconta carenza di personale, ma è evidente che serve un maggior controllo del territorio» come la collaborazione delle altre istituzioni. «Al governo chiederemo il rafforzamento dell’organico dei vigili del fuoco e della protezione civile, alla regione un maggiore investimento perché l’Arpa possa effettuare una vigilanza continua della qualità dell’aria e al comune un’integrazione della dotazione delle fotocamere», ha anticipato il presidente della commissione Ambiente del municipio XII Augusto Rossi annunciando che proprio su questi temi i consigli dei dueterritori produrranno degli atti formali.

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