Incendi a Ostia, risponde il sindacato dei balneari: «Allusioni calunniose». Mentre la confessione dell'arrestato non convince
Il presidente del Sindacato Italiano Balneari interviene a seguito delle notizie e le dichiarazioni apparse ieri sugli incendi agli stabilimenti di Ostia mentre la squadra mobile ascolta il 24enne che avrebbe confessato, ma molti aspetti non tornano

«Davvero indecente quanto accaduto nei confronti dei balneari di Ostia, costretti non solo a subire il danno degli incendi, ma anche le allusioni calunniose». Così interviene Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari - aderente a Fipe/Confcommercio - in merito agli incendi che hanno colpito sette stabilimenti tra lunedì e mercoledì sul lungomare di Ostia.
La dichiarazione di Capocchione
Capocchione aspetta una giornata e la notizia della confessione del 24enne fermato per dire la sua in merito alla vicenda, dando particolare rilievo a quello che definisce un «ignobile e offensivo tentativo di addossare ai balneari romani quanto accaduto».
Nella sua dichiarazione non punta il dito verso particolari entità, anche se permane l’opposizione in merito alla scelta che è stata fatta dalla giunta Gualtieri: «Sconcertante che dal Comune di Roma nessuna dichiarazione di vicinanza ai balneari danneggiati. Surreali, poi, talune dichiarazioni di solidarietà non verso gli imprenditori danneggiati ma in favore del Comune di Roma».
Le parole del presidente del SIB tornano alla vicenda delle assegnazioni delle concessioni, centrale nella narrazione di quanto avvenuto nell’arco dello scorso mercoledì. L’estrema vicinanza temporale tra la decisione del Consiglio di Stato a favore del Comune e gli atti incendiari ai danni degli stabilimenti (cinque dei quali compresi nella gara d’appalto promossa da Gualtieri) aveva infatti sin da subito fatto pensare a una correlazione tra i due eventi, come appare chiaro anche dalla dichiarazione del presidente del neonato Osservatorio dell’Antimafia del municipio X.
I nodi da sciogliere
Ma la vicenda presenta non pochi nodi da sciogliere. Il 24enne, indagato per incendio doloso, si chiama Alessandro Marchili e nella sua prima confessione ha raccontato di avere appiccato le fiamme utilizzando una bomboletta spray e un accendino, facendo - a suo dire - tutto da solo e senza un mandante.
Davanti al pm Stefano Opilio, il 24enne avrebbe inoltre aggiunto di sentire voci nella testa, secondo quando scritto dalla ricostruzione fatta da La Repubblica, e di credere di avere un chip militare impiantato. Il giovane avrebbe quindi detto di vivere da diversi giorni per le strade di Ostia, lasciando la casa a San Giovanni per il rapporto difficile con i genitori.
Considerata la strumentazione dichiarata, la distanza tra gli stabilimenti e la velocità di propagazione delle fiamme rimane comunque da capire se fosse tutto un piano premeditato o se si sia trattato di un atto istintivo, così come apparirebbe dalle confessioni fatte. Su decisione del pm sarà valutato il suo trasferimento in una struttura protetta e una probabile valutazione psichiatrica. L'indagine, insomma, è solo all'inizio.
Cosa succederà?
Mentre Capocchione denuncia la poca vicinanza ai balneari, si concentra infine sul prossimo futuro. A suo dire, infatti, la presa di posizione istituzionale servirebbe a giustificare «la temeraria e irresponsabile 'fuga in avanti' del Comune di Roma nella messa a gara delle concessioni demaniali di Ostia che sarà oggetto di valutazione nel merito da parte del Tar il prossimo mese di ottobre», conclude.
Insomma, nonostante rimanga poco chiara non solo la dinamica dell’evento ma anche la concordanza tra le dichiarazioni fatte dal giovane e l’incidente in sé, dalle dichiarazioni del presidente del SIB rimane chiara invece la sua volontà di portare avanti la battaglia contro il Comune. Il tutto nonostante nel bando presentato venga data la possibilità agli stessi imprenditori di partecipare.
«Cambiare è sempre difficile - ha detto a un’intervista a Il Messaggero l’assessore Onorato - mettere a bando 31 impianti balneari non è una passeggiata, ma la scelta non era più rinviabile. Il sindaco Roberto Gualtieri sta dimostrando un coraggio che negli ultimi anni è sempre mancato. I ricorsi non hanno aiutato ma si sta facendo di tutto per essere pronti dall'inizio della stagione».
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